CAPITOLO 3

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[Capitolo corretto]

Aprii gli occhi lentamente. Ma che ore sono? Le 11.30?!?! Mi alzai di scatto dal letto, ma me ne pentii subito, un brivido mi fece venire la pelle d'oca. Presi la coperta, me la avvolsi al corpo e andai in cucina. <Ben svegliata!> <Buoooongiornoo> risposi a mia sorella sbadigliando, mentre lei guardava la tv. Andai a fare colazione e poi tornai da mia sorella e mi sedetti con lei sul divano <dov'è la nonna?> chiesi <non lo so, mi sono alzata un'oretta fa e lei non c'era> annuii e tornai in camera buttandomi sul letto: programma di oggi? Stare chiusa in camera, guardare film, mangiare, e prepararmi psicologicamente sul fatto che domani sarebbe iniziata la scuola. Presi il mio portatile e iniziai a guardare un film a caso, si chiama "Wild Child", e come inizio non è male. Ero a metà film quando sentii la porta della camera aprirsi e richiudersi subito dopo.  <Senti...> <dimmi Lola> <volevo chiederti scusa per ieri, è che non mi piace sentirti dire quelle cose> no, ti prego, non ricominciare! <Fa' niente, piuttosto, non ho ben capito che ti hanno fatto quei due...> <bah! Mi hanno palpato il culo!> mi scappò un sorriso, seguito da una risata <che ti ridi? non è stato bello sai!!> <scusa, scusa...> e tornai seria, quasi.  <Non ti prepari le cose per domani?> <ma sono solo le una!> <ti ricordo però che non hai niente, se non lo zaino!> <oh merda, è vero! Grazie Lola!> chiusi il portatile, mi vestii con una tuta grigia, mi feci la coda, presi cellulare e portafoglio e uscii di casa velocemente. Ed ecco che il mio piano "non far niente" fallì.

Aspetta.

Ma dov'è una cartoleria? Che stupida! Ed ora dove vado? Allora, potrei chiedere a dei passanti... no, mi vergogno. Cercai di tornare indietro, ma ero troppo stanca di camminare e quindi decisi di fermarmi da Starbuks, visto che era vicino a dov'ero io. Entrai e andai verso un tavolo appartato, per non dare nell'occhio, come al solito. Ad un certo punto venne verso di me un ragazzo moro (mooolto bello) che, da com'era vestito, presumo fosse un cameriere. Sono giovani qua i camerieri, questo ragazzo avrà avuto la mia età se non un anno in più. <Ciao!> <ciao...> <cosa vuoi ordinare?> <eeeehmm... una bottiglietta d'acqua può andare bene...> dissi imbarazzata, non so perché, ma mi imbarazzo per così poco... <sicura? Di solito si prende un tavolo per qualcosa di più, diciamo...> mi guardò perplesso <si sono sicura...> <okay, te la porto subito!> mi fece un sorriso a trentadue denti prima di andarsene. Dio caro! Io e le mie stupide figure di merda! Ma poi qua i ragazzi sono tutti così fighi? Arrivò il "cameriere" e mi porse la bottiglietta <ecco qua. Ma... sei nuova? Sai, non ti ho mai vista...> <s-sì, s-sono nuova...> <ah, okay! Piacere, io sono Cameron, Cameron Roster!> mi porse la mano <Layla> e gliela strinsi imbarazzata. Avrà visto il rossore delle mie guance, e per questo mi fece un sorriso tenero, che io ricambiai. <I-io dovrei andare...> <giusto! Anche io! Il lavoro mi aspetta!> e se ne andò. Non mi ha salutata, uff. Quando uscì feci un enorme sospiro di sollievo...

PORCA PUTTANA!

Un ragazzo mi ha rivolto la parolaaaaaa!!! Sclero. Tornai a casa col sorriso. Quando entrai vidi mia sorella mettersi le scarpe <come mai quel sorriso? Che hai comprato? Sei stata via solo un ora! Dove sono le cose che hai comprato? E ripeto: come mai quel sorriso?> Merda. Merda. Merda. <Dove vai di bello?> cercai di cambiare discorso <te lo dico solo perché sono di fretta, ma aspettati un interrogatorio stasera. Vado ad un colloquio di lavoro. Ora vado, ciao!> ed uscì di casa. Bene. Ho la casa tutta per me. Ma dov'è la nonna?? Uff, non c'è mai da quando siamo arrivate.
Però ora c'è un piccolo problema: non ho niente per domani. Andai in camera, la ispezionai da cima a fondo, e riuscii a trovare un quaderno e delle penne -per domani bastano- misi tutto nello zaino e andai a guardare la tv in salotto. Ad un certo punto la porta d'entrata si aprì ed entrò la nonna <ehi nonna!> <ciao> mi disse fredda e poi se ne andò in camera sua. Ma cos...
Boh, e chi le capisce le vecchie.

Sono solo un casino [COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora