55 - Ordinary life before another love

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Io non ho mai sopportato i finali scontati. Ci ho sempre sputato su, però la verità è che nella vita non accade sempre l'incredibile o l'inaspettato. Il più delle volte quello che ci succede è semplicemente ordinario. Niente di più niente di meno.

...

-Papà- Lilian interruppe il sonno di Andreas.
-Ehi, cosa ci fai in piedi? È molto tardi.- il biondo guardando l'orologio si chiese dove fosse finito Michael, poi rivolse le sue attenzioni alla piccola.
-Posso dormire con te?-
-Certo amore, vieni qui, hai avuto un incubo?- il biondo le fece subito spazio.
-No-
-Non riesci a dormire? Mi sembrava che la favola della buonanotte ti fosse piaciuta...-
-Nicholas mi ha picchiato.-
-Avete litigato?-
-Sì.-
-Hai voglia di raccontarmi?-

La piccola si strinse al petto nudo del biondo facendo intendere che non aveva poi così voglia di parlarne e complice la stanchezza si addormentò quasi immediatamente.

Andreas si alzò con delicatezza stando attento a non svegliare Lilian, la coprì con il piumone caldo e dopo essersi infilato una maglietta, andò da Nicholas per capire il motivo di quella litigata.

A metà corridoio, però, sentì i singhiozzi del piccolo soffocati dal cuscino che lo ricopriva.
Accese la lucina del comodino e si sdraiò avvolgendolo.

-Cosa hai combinato questa volta?-
-Le ho fatto male?-
-Non più di tanto, ma non è questo il punto. Non devi mettere le mani addosso a tua sorella, quante volte devo ripetertelo?-
-Ha cominciato lei. Te lo giuro papà. È stata lei a parlare della mamma.- cercò di spiegare tra i singhiozzi.
-Continuava a dirmi di mandarle la buona notte.- aggiunse ancora.
-Sai anche Mika manda ogni sera la buonanotte a nonna Joanie. Lui le vuole ancora molto bene e sono certo che anche lei gliene vuole. È normale pensare alle persone che ci hanno amato.- cercò di sorridergli in modo rassicurante.

-Allora perchè la mia mamma non mi ha voluto bene?- il bambino scattò in modo aggressivo.
-Nick, amore, ne abbiamo parlato tante volte di questa cosa. I tuoi genitori ti hanno voluto un bene infinito. Non ti ricordi cosa ti ha raccontato il nonno? Tu dormivi sempre con la mamma, non ti piaceva stare nella tua culla-
-Allora perché è morta? Perché?- lo interruppe bruscamente.
-Non sempre accadono cose belle nella vita. Non sempre va come programmiamo o come speriamo. Certe cose succedono e basta.-

-I miei compagni però hanno tutti la mamma. Perché io no?- le lacrime avevano ripreso a scendere.
-Vorrei poterti dare una risposta che abbia un senso, ma non credo ci sia. Io sono qui per te, però. Io e Mika ci siamo.-

-Tu mi vuoi bene?- Nick lo guardò negli occhi alla ricerca disperata di una sensazione di calore.
-Ti voglio un bene infinito. Non puoi neanche immaginare l'amore che provo nei tuoi confronti. So che è difficile da capire, ma è qualcosa che va oltre, qualcosa di invisibile, ma io me lo sento addosso.-
-Se un giorno non me ne vorrai più?-
-Non succederà. Io ti ho desiderato così tanto. Ti abbiamo aspettato sai? Non sei arrivato qui per caso. Noi ti abbiamo voluto nella nostra famiglia.-

Quei discorsi profondi continuarono a lungo. Era notte inoltrata e Mika fece ritorno dallo studio. Lasciò le scarpe e la giacca all'ingresso e salì le scale con i calzini per non fare rumore. Quando vide la camera dei ragazzi illuminata si affacciò per vedere chi fosse svegliò e trovò Nicholas profondamente addormentato tra le braccia del marito. Diede un leggero bacio ad entrambi e si stupì nel vedere il letto di Lilian vuoto, ma poi sorrise quando se la trovò nel letto dalla parte dove di solito dormiva il biondo. Si sfilò i pantaloni e la camicia e la avvolse tra le sue braccia.

Inutile dire che di momenti così difficili ce ne furono molti, ma erano sempre riusciti a gestirli. La loro sensibilità e sincerità permetteva di rendere quel legame così vero e così autentico che i bambini non potevano farne a meno. Esattamente come l'amore di un genitore che ti ama incondizionatamente.
I piccoli avevano ormai sei anni e a settembre avrebbero incominciato le scuole.

Quando per così dire la loro vita si stava avviando ad una sorta di normalità, fu lì che Mika volle ricominciare da capo perché di amore in quella famiglia ce n'era davvero per tutti.

Michael aveva fatto cenare i bambini sul presto e dopo avergli fatto vedere i cartoni li aveva fatti addormentare nel lettone con lui per poi portarli in camera uno alla volta.

Andreas era esausto. Al lavoro aveva avuto una giornata pesante, ma quando trovò il salotto senza giocattoli sparsi in ogni dove e senza urla e litigate, guardò il marito in cerca di chiarimenti.

Michael, però, rispose a modo suo. Gli sfilò la giacca e posò le mani sui suoi fianchi trascinandolo verso la sua presa e verso la camera da letto.
Andy cercò di interrompere il contatto, ma prima che potesse anche solo dire una vocale si ritrovò la lingua del riccio a cercare la sua.

In un attimo Mika prese a togliergli il maglione e la camicia. Erano settimane che non avevano tempo per loro. Tra il lavoro e i bambini erano sempre stanchi e impegnati e ora necessitavano più che mai di ritrovarsi.
-Dove sono i bambini?- chiese Andreas ansimando quando il riccio aveva già slacciato la sua cintura.
-Dormono- tagliò corto il riccio.

Sbottonò i pantaloni e glieli sflilò, facendolo poi stendere sul letto.
-Sei sicuro?-
-Sì-
Ad Andy bastò quel semplice sì per ribaltare le posizioni e togliere tutti i vestiti al riccio. Gli lasciò baci su tutto il torace, poi si riportò sotto di lui.

Erano davvero poche le volte che Andy si concedeva a Mika. Non era per timore, di lui si fidava ciecamente, solo avevano tenuto questi ruoli per abitudine.
Capitava, però, che il biondo riconoscesse nel riccio un desiderio più forte delle altre volte e allora gli lasciava la possibilità di dettare le regole del rapporto. Nessuno dei due avrebbe mai sorpassato i limiti dell'altro. Si conoscevano da così tanto tempo che Andy non ebbe problemi a farsi sotto quella notte.

Mika lo preparò con delicatezza, prima con le labbra, poi con le dita e infine si spinse in lui. Tenne un ritmo intenso, attento alle espressioni del volto del biondo e quando capì di aver colpito la sua zona sensibile non fece altro che avvicinare ulteriormente il suo bacino.

Fu proprio in questo momento, nel momento in cui entrambi stavano per giungere al limite, che i ruoli si invertirono.
Erano passati anni da quella notte, ma il desiderio era sempre lo stesso. E Mika guardandolo negli occhi mentre lo amava nel più bello dei modi glielo sussurrò

-Desidero un altro figlio. Ancora Andreas. Un altro e poi un altro ancora.-

Il biondo lo avvicinò a sè con le braccia e con le gambe e per entrambi fu l'apice del piacere.

~Adottare un bambino è quando egli cresce nel cuore di coloro che lo desiderano.~

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