12 - Conta che quel giorno c'eri tu

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Andreas corse più che poteva per tutto il vialetto di casa, raggiunse la macchina, prese la borsa e corse dentro porgendola al padre.
D:"Jay aiutami. Dobbiamo metterlo in posizione laterale sul fianco."
J:"Va bene così?"
D:"Bravo. Lizy metti un cuscino sotto la sua testa, prima che si faccia male. Andy tu aiutami a tenerlo fermo, devo fargli un'iniezione"

Filippe estrasse una siringa e una boccetta. Fece tutto in fretta e iniettò la medicina direttamente in vena. Il corpo di Mika dopo qualche istante sembrò calmarsi, fino a rilassarsi completamente.
Quando riprese conoscenza era completamente stralunato.
D:"Mika guardami negli occhi e parlami"
M:"Gn..nfa"
D:"Ok, ok. Non ti sforzare. Va tutto bene."
Filippe prese il ragazzo in braccio e lo fece sdraiare sul divano coprendolo con una coperta. Era molto pallido. Gli asciugò la bocca con un fazzoletto.

Andreas non riusciva a smettere di piangere, ma ora non poteva occuparsi anche di lui.
D:"Jay porta tuo fratello in cucina, dagli un bicchiere d'acqua e rimanete lì."
Jamie obbedì subito, gli passò una mano intorno e lo portò via.

D:"Mika adesso ti visito. Riesci a parlare ora?"
M:"C-cosa è suc-successo?"
D:"Sei stato molto male, ora non agitarti però. È normale che tu faccia fatica ad articolare le parole. Ti aiuto a togliere la maglietta."
Misurò la pressione, auscultò il battito cardiaco che era finalmente tornato regolare e poi lo rivestì.
D:"Ti è già successo di stare male così, vero?"
M:"Sì, ma così tanto mai."
D:"Quante volte è capitato?"
M:"Non lo so, una decina direi...morirò come mia madre?"
D:"Ehi..no..assolutamente no. Devi curarti però. Domani dobbiamo andare in ospedale, adesso chiamo Michael."
M:"No Filippe, ti prego, aspetta"
D:"Dimmi."
M:"Ho paura, resta qui."
D:"Non devi avere paura. Verrò anche io con te, conosco un neurologo molto bravo e insieme troveremo il dosaggio giusto dei farmaci."
M:"Che malattia è?"
D:"Sei epilettico, Mika. Faremo tutti gli accertamenti necessari, ora però devi dormire."
M:"Dov'è Andy?"
D:"È in cucina. Te lo chiamo?"
M:"Sì, grazie. Devo chiedergli scusa. Non gli ho raccontato tutta la verità."
D:"Ora vado."

Quando Andreas arrivò Mika era profondamente addormentato. Si inginocchiò a fianco al divano e gli passò la mano tra i ricci.
M:"Mmm"
A:"Scusami, non volevo svegliarti, ma non ho resistito. Ora dormi. Ci vediamo domani. Ok?"
M:"No, rimani qui con me."
A:"Staresti stretto dai."
M:"Io voglio stare stretto a te. Per favore."
A:"Fammi posto, aspetta. Mi metto sotto io, così tu ti appoggi sul mio petto e stai comodo. Ecco così, bravo. Ora dormi, però."
M:"Mi accarezzi i capelli fino a quando mi addormento?"
Andreas non rispose a parole e accontentò subito Mika che si sentì attraversare il corpo da brividi, ma questa volta erano di puro piacere.
Si addormentarono entrambi.

Michael arrivò e Filippe dopo averlo fatto sedere con molta calma gli raccontò tutto.
P:"Posso vederlo?"
D:"Sì certo, è in salotto con Andreas. Da questa parte."
P:"Scusami, non vorrei sembrare impertinente, ma perché tuo figlio è sotto il mio?"
D:"Credo lo abbiano fatto per stare più comodi."
P:"Non penso di aver capito bene, loro? Mio figlio?"
D:"Non lo sapeva?"
P:"Sapere cosa? Mio figlio fino ad un mese e mezzo fa aveva una ragazza, una femmina. Capito? Una femmina!! Non è omosessuale."
D:"Ed era felice?"
P:"Bè ecco, io adesso questo non...non lo so. Io non gliel'ho mai chiesto. Io non ho mai parlato con i miei figli. Io sono un fallimento di padre."
D:"Michael non dire così. C'è tempo per cambiare."
P:"No, forse per i due più piccoli, ma Mika non mi perdonerà mai per averlo portato qui."
D:"Io non credo. Con questa malattia stare fuori dal trambusto della città può essere un aiuto e quando si renderà davvero conto di cosa prova per Andreas non vorrà mai andare via da qui."
P:"Ne sei così certo? Cioè magari sono solo amici."
D:"Al 100%."
P:"Te l'ha detto tuo figlio?"
D:"No, l'ho capito. In sedici anni non mi ha mai accennato ad una ragazza. Non so se ne sia cosciente, quello non lo so, ma vedo come si guardano, come tentano di proteggersi l'un l'altro."
P:"Grazie Filippe, davvero. Io non me ne sarei mai reso conto. Sei un aiuto prezioso."
D:"Sono sempre qui e anche Lizy ti aiuterà, soprattutto ai fornelli! Non sei solo Michael!"
P:"Secondo te sua madre lo sapeva?"
D:"Credo proprio di sì, mia moglie lo ha sempre saputo, io l'ho scoperto dopo."
P:"Accidenti, quante cose stanno succedendo. Non ero preparato."
D:"Nessuno lo è. Andiamo con ordine: domani portiamo Mika in ospedale, deve iniziare subito a prendere i farmaci prima che la cosa possa peggiorare e per il resto...quando faranno coming out diventeremo più o meno consuoceri e io ne sono felice!"
P:"Ma questa cosa qui, va bene? Cioè è normale?"
D:"Michael che cosa desideri per Mika?"
P:"La felicità."
D:"Ecco. L'hai detto. Hai già risposto tu stesso alla domanda di prima. Forse anche io avrei voluto una donna per il mio Andreas, ma questo è un altro discorso. Guarda tuo figlio, lo vedi?"
P:"Beh si, è lì sul divano."
D:"Quello a fianco a lui è la sua felicità, non ostacolarlo e non solo non gliela porterai via, ma lo aiuterai a raggiungerla. Io farò lo stesso, perché lui è la felicità di mio figlio. Chissenefrega del resto."

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