13 - Viviamo attimi che sono esistenze

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Era stata una settimana piuttosto dura quella che Mika aveva affrontato.
Il giorno dopo la crisi suo padre e Filippe lo portarono in ospedale. Venne ricoverato e sottoposto ad alcuni accertamenti.
Jasmine e Paloma arrivarono da Parigi per occuparsi di Zuleika e Fortunè e permettere così a Michael di concentrare le sue forze sul figlio che in quel momento ne aveva più bisogno.
Dopo aver fatto l'elettroencefalogramma e altri esami finalmente i medici fecero la loro diagnosi. Mika era affetto da epilessia fotosensibile. Le sue crisi erano dovute principalmente ad eventi come lo sfarfallio dei monitor o l'esposizione prolungata a immagini luminose. Ecco spiegato perché la crisi peggiore l'aveva avuta davanti alla televisione e perché gli altri eventi si erano verificati dopo aver giocato ore e ore alla PlayStation.
Gli furono prescritti dei farmaci tra cui la fenitonina. Doveva assumere una pastiglia la mattina, una il pomeriggio e una la sera per sei mesi e poi se le crisi fossero cessate, la dose sarebbe potuta anche diminuire fino alla speranza di poterne fare a meno.

Andreas passò la prima settimana delle vacanze a fare avanti indietro dall'ospedale, aiutò Mika a rimanere allegro e soprattutto tranquillo.
Quando la sera suo padre arrivava a prenderlo, avrebbe voluto fare carte false per poter rimanere lì. In fondo con Mika aveva dormito solo tre notti, ma ne desiderava ancora e ancora.

Provava per il riccio un sentimento di dedizione, si preoccupava della sua felicità, della sua salute e delle sue preoccupazioni. In quei pomeriggi in ospedale capitò spesso che Andy rimanesse imbambolato per ore a fissarlo mentre riposava. I lineamenti del suo volto erano cosi dolci, così unici e soprattutto così belli.

Andreas era certo dei sentimenti che provava, ma l'amico non era come lui e questo lo feriva nel profondo. Mika era stato fidanzato con una ragazza a Parigi e questo per lui era un chiaro segnale della mancanza di interesse per il genere maschile.

Quando finalmente fu dimesso, Michael, Filippe e Lizy decisero di passare una serata tutti insieme. Così Mika si sarebbe occupato dei fratelli insieme al biondo.

Avevano deciso di giocare a monopoli per evitare di vedere la televisione, Mika infatti avrebbe dovuto imparare a limitare il tempo passato con i monitor luminosi. Zuleika era stata tutto il giorno in visita al museo di storia naturali con una sua nuova amichetta, quindi era già sotto le coperte.
Fortunè, invece, fu ben felice di partecipare al gioco, ma dopo circa un'oretta ai addormentò con la testa sul tavolo. Mika lo prese in braccio e lo portò a letto. Quando stava per spegnere la lucina il fratellino iniziò a confabulare nel sonno
F:"La mamma...ho capito...la mamma"
Il fratello maggiore si riavvicinò subito, accarezzandogli le guance.
M:"Fortu la mamma adesso è in cielo e sta bene, non devi essere triste. Non è più ammalata."
F:"No...la mamma...la lettera."
M:"Che cosa stai dicendo?"
F:"Apri il cassetto, lì c'è la lettera."
Mika seguì le indicazioni e trovò una busta.
M:"Cosa c'è qui dentro?"
F:"È tua. Aprila prima di dormire."
M:"Chi l'ha scritta?"
F:"Sono sicuro...i tuoi occhi."
M:"Puoi articolare una frase? Chi l'ha scritta? Fortunè?!"
Il piccolo si era addormentato. Il riccio rimase qualche secondo a fissare la busta, poi andò a posarla sul suo letto prima di ritornare giù in salotto.

Andy era seduto sul divano così decise di accomodarsi lì anche lui.
A:"Che fai?"
M:"I dottori hanno detto che il riposo è fondamentale."
A:"Non credo che abbiano detto di farlo sopra di me."
M:"Ma io amo dormire sopra di te. Scherzo. Ora mi sposto."
A:"No, stai pure non mi dai fastidio"
Il biondo occupava l'estremità sinistra del divano e teneva sulle sue ginocchia la testa dell'amico che chiuse gli occhi beandosi della quiete creatasi.
A:"Ho avuto davvero paura quando sei stato male. Mi sono sentito impotente."
M:"Mi dispiace Andy, te lo giuro non immaginavo che fosse così grave, è stato un accumularsi di cose e ho perso il controllo."
A:"L'ho visto, però dai ora non pensiamoci!"
M:"Sono ancora qui come vedi e ora mi godo il panorama!"
A:"Che panorama?"
M:"Oh uno bellissimo: dalla mia prospettiva vedo un mento latteo, due splendide narici e..."
A:"Ma la vuoi smettere di fare lo stupido?"
M:"Sei bello Andy."
Le ultime parole furono sussurate, ma l'interessato riuscì comunque a percepirle e chinò appena la testa avvicinandosi a quella di Mika.
A:"Sono bello anche se mi avvicino così?"
M:"Si, abbastanza. Non posso lamentarmi."
Andy sorrise e prese coraggio. Era arrivato il momento di rischiare. Aveva ricevuto frecciatine per tutta la serata e ora non poteva più resistere. Avvicinò le sue labbra a quelle di Mika. La distanza era minima, quella di un soffio. Si appoggiò lieve e fece subito per staccarsi, ma il riccio passò le braccia dietro di lui per non permettergli di staccarsi e approfondì il contatto.
Sorrisero entrambi sulle labbra dell'altro e si esplorarono senza tregua presi dall'entusiasmo di essere ricambiati.

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