24 - Brotherhood Pt.1

1.1K 102 97
                                    

Pr.M:"Buongiorno ragazzi! Sono la preside Morris, benvenuti al S.Nicholas College! Allora, fatemi controllare le vostre cartelle: siete entrambi nella 2 D. Questi sono i vostri fascicoli, dovete consegnarli al professore appena entrate in classe. Vi faccio strada."
M:"Grazie"
Pr.M:"Vi ricordo che entro la fine del mese dovrete aver scelto uno sport da praticare e una materia a scelta per le attività pomeridiane. In queste settimane potrete provare più attività."
A:"Come prego? Uno sport?"
Pr.M:"Sì certo Dermanis. Ogni alunno qui è obbligato a fare attività sportiva. Da generazioni e generazioni il Saint Nicholas si distingue ai campionati scolastici estivi e invernali. Per far ciò è necessario un duro allenamento."
A:"E se uno non volesse?"
Pr.A:"È molto semplice! Sceglierebbe un'altra scuola! Sono sicura mio caro che troverai qualcosa di tuo gradimento! Questa è la vostra aula, ora vi lascio."
M:"La ringrazio preside, arrivederci."

A:"Sei proprio un lecchino!"
M:"Smettila! Ha parlato il grande atleta."
A:"Mmm...papà me la paga. Come ha potuto omettere questa cosa? Io odio fare sport!"
M:"Dai ti farà bene, devi solo trovare quello adatto a te..."
A:"Tu cosa farai?"
M:"Basket! Sono così alto e bello che le ragazze cadranno ai miei piedi."
A:"Sta zitto che è meglio ed andiamo in classe."

La mattinata trascorse tranquilla. I nuovi compagni li accolsero con gioia. Quando fu chiesto loro di presentarsi raccontarono qualcosa della loro vita omettendo il loro impegno reciproco. In fin dei conti avrebbero dovuto fingersi amici solamente a scuola. Mentre erano in mensa ne approfittarono per consultare il libretto delle attività che la preside aveva loro consegnato.

A:"Danza, ricamo, elettronica, laboratorio di chimica, giardinaggio, cucina, falegnameria, musica..."
M:"Oh si...musica!"
A:"Riprenderai a suonare il pianoforte?"
M:"Credo di sì...insomma...so che era la mamma ad insegnarmi ma..."
A:"Sarei davvero felice se lo facessi"
M:"Perché?"
A:"Perché hai talento e perché è giusto che tu possa ricominciare."
M:"Dai vai avanti, devi scegliere la tua!"
A:"Corso per parrucchiere, corso di pittura, lingua tedesca, lingua francese, teatro, murales, fotografia..."
M:"Colpito e affondato!"
A:"Già! Magari potrò usare la polaroid che mi hai regalato! Qui c'è scritto che insegnano a sviluppare le foto...wow non vedo l'ora."
M:"Amore non vorrei rovinarti il momento, ma ci restano dieci minuti e tu devi scegliere ancora l'attività sportiva."
A:"Uffa"
M:"Dammi qua. Meglio che legga io."
A:"Voglio morire."
M:"Calcio?"
A:"No, tutti lo fanno, ormai è anonimo."
M:"Rugby?"
A:"Non vorrei passare la vita ingessato, vuoi una mummia come fidanzato?"
M:"Ahahhahaha, pesca?"
A:"Hai dimenticato quanta poca pazienza ho?"
M:"Già, allora facciamo...nuoto?"
A:"Non sopporto la puzza di cloro."
M:"Oddio Andy di questo passo non ne andrà bene nessuno! Ballo?"
A:"Billy Elliot? No grazie!"
M:"Arrampicata?"
A:"Vertigini"
M:"Pallavolo?"
A:"No, no, no!"
M:"Ora mi hai stufato! Sai cosa ti dico? Farai tennis. Sì tennis! E non guardarmi con quella faccia, così ho deciso e così farai. Ora alza le chiappe o arriverai tardi al primo allenamento."
A:"Ma io non so giocare a tennis!"
M:"Siamo a scuola, sai cosa si fa qui? Si impara! Ora andiamo, ci vediamo quando abbiamo finito nello spogliatoio! Cerca di tornare intero!"
A:"Non troppa fiducia, eh?! Che palle. A dopo!"

Andy raggiunse i campi da tennis poco distanti dall'edificio scolastico. Erano ricoperti da degli strani palloni gonfiati. Trovò molto buffa questa cosa. Si fece coraggio ed entrò.
S:"Ehilà ragazzo! Sono Smith il coach del team di tennis, sei nuovo?"
A:"Sì io...sì sono arrivato solo oggi. Mi chiamo Andreas."
S:"Molto bene, hai con te la tua racchetta? Che classifica sei?"
A:"Veramente io...non ho...non ho mai fatto sport. Lo faccio solo perché sono obbligato."
S:"Capisco. Allora ti darò io l'occorrente e durante questa settimana proverai, se poi deciderai di iscriverti ti accompagnerò ad acquistare tutto. Eccoti qui un completino e una racchetta. Vai a cambiarti. Tra dieci minuti arriva Oliver e iniziamo la vostra prima lezione."

Lo spogliatoio fortunatamente era deserto. Si spogliò e si infilò la polo con i pantaloncini. Sorrise notando il logo della nike dell'abbigliamento che faceva pandance con le sue scarpe. Si sentiva un professionista.

S:"Eccovi qui. Oliver lui è Andreas, Andreas lui è Oliver. Inizieremo da un allenamento base poi potrete allenarvi anche con gli altri ragazzi. Forza!"

O:"Prima volta?"
A:"Già, anche per te?"
O:"Ho giocato qualche volta con mio fratello, ma sono una frana"

Fin dalle prime palline Andy si dimostrò molto capace. Era così preso che non sentì nemmeno la fatica della corsa. Una pallina dietro l'altra si impegnò sempre di più.
S:"Andreas sei sicuro di non aver mai giocato prima di oggi?"
A:"Mai signore, odio lo sport, ma devo dire che credo di aver cambiato idea."
S:"Senti tu hai talento, vediamoci anche domani stesso orario. In tre settimane ti porterò al livello degli altri e inizierai subito i tornei. Ora vai a farti la doccia o perderai il bus per tornare a casa."
A:"La ringrazio, a domani allora!"

Quando Oliver e Andy rientrarono nello spogliatoio c'era un via vai senza precedenti. Ragazzi in mutande, ragazzi già vestiti, ragazzi mezzi nudi pronti per farsi la doccia.
Il biondo non aveva mai messo in conto una cosa del genere. Non aveva mai praticato sport e si sentiva morire. Non aveva il coraggio di spogliarsi.
Si sedette sulla prima panchina che trovò libera e si mise un asciugamano sulla testa.
O:"Ehi stai bene?"
A:"Sì, tutto ok..."
O:"Non fai la doccia?"
A:"Eh...ora...sì."
O:"Senti, non fare domande. Prendi il tuo zaino e seguimi."

Oliver condusse Andy all'interno della scuola. Scesero all'ultimo piano e percorsero un lungo corridoio.
O:"Qui sotto ci sono gli spogliatoi di quelli di nuoto, loro si allenano la sera tardi, quindi ora sono liberi. Dai entra e fatti la doccia, ti aspetto qui fuori!"
A:"Come hai..."
O:"Andreas eri bianco in viso, vedrai che ti abituerai. Per ora potrai usare queste docce. Io non lo dirò a nessuno. Ora vai.."

Era stata davvero una fortuna incontrare questo ragazzo, si conoscevano appena, ma già aveva ricevuto un aiuto enorme. Così quando gli chiese di prendere il bus insieme per rientrare a casa, non rifiutò dimenticandosi però di avvisare il povero Mika che rimase per per più di un'ora ad aspettarlo fuori da scuola.

F:"Ciao fratellone!!! Come è andata il primo giorno?"
M:"Una meraviglia..."
F:"Che è successo?"
M:"Andy si è dimenticato di me, lasciamo perdere. Papà?"
F:"È uscito da due minuti, tornerà tardi, dopo cena."
M:"Mmm capito e Zu?"
F:"Come al solito è da Sharon, mangia e dorme da lei. È proprio una femmina."
M:"Ahahahahahahah quindi siamo soli?"
F:"Già...mi prepari la merenda?"
M:"Sì, vieni. Ci facciamo un sandwich?"
F:"Evvai!"
M:"Ecco qua, non ingozzarti!"
F:"Buono...buono. Stai migliorando!"
M:"Sei proprio un piccolo ingrato!"
F:"Allora cosa facciamo?"
M:"Direi che ci riposiamo. Per cena ordiniamo delle pizze giganti, papà ha lasciato i soldi sul frigorifero e ora...bè...dai vai di sopra e scegli un gioco!"
F:"Come ai vecchi tempi?"
M:"Sì, corri prima che io possa cambiare idea!"
Fortunè saltò in braccio al fratello, gli diede un grande bacio sulla guancia e poi corse su per le scale...

Momenti così a casa Penniman mancavano da moltissimo tempo, il piccolino era così felice di aver ritrovato suo fratello, gli sembrava un sogno, ma quella giornata sarebbe stata un incubo per entrambi.
Come arrivò al piano superiore della casa comprese che non erano soli e che quel pomeriggio di giochi sarebbe stato in realtà una lotta per la sopravvivenza..

Everybody's Talking #MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora