4

980 69 6
                                    

In un matrimonio c'è bisogno di tre cose: amore, fiducia e attrazione.
Almeno così dice la maggior parte della gente sposata e sopratutto la maggior parte della gente divorziata, che ha avuto una mancanza delle tre cose fondamentali.

Daniel e Laurain sembrava stessero sprofondando nella fossa dei 'divorziati'.
Da quando Laurain aveva 'sorpreso' il marito guardare fuori dalla finestra, per osservare la ragazza bionda di nome Clara, stava iniziando a dubitare che il loro rapporto non fosse così unito come anni fa.
Dall'altra parte Daniel credeva fosse Laurain ad essere poco presa, si impegnava a realizzare quadri, ad uscire con altri artisti e ad organizzare le prossime esposizioni in Europa, cominciando da Milano.
C'erano stati dei litigi e la cosa più orribile era che si svolgevano in presenza del loro figlio Matteo, il quale correva in camera sua e si metteva a piangere continuando a sentire le urla del padre e della madre,  nonostante avesse tappato le orecchie con le sue piccole mani.

"Sapevi a cosa stavi andando incontro e non dire di no!"

"Pensi solo ed esclusivamente a te, SOLO A TE!"

"Ah, certo e siccome non ti rivolgo attenzioni inizi a guardarti attorno, a guardare quella ragazza!"

"Sai cosa?! Me ne vado!"

"Ciao, quella è la porta!"

Quando Matteo sentiva la porta sbattere prepotentemente, sapeva che i litigi erano terminati. Lo sapeva anche quando, uscendo dalla camera, passava di fronte a la zona rossa guardando la madre,  con i piedi scalzi, intenta a spennellare con le guance rigate da lacrime amare.
Neanche se ne accorgeva della sua presenza, continuava a dipingere come ipnotizzata dal quadro, mentre dagli occhi continuavano ad uscire lacrime salate.
Quella sera sapeva che avrebbe cenato senza la presenza del padre.

Alle quattro e trentacinque di mercoledì, Matteo avrebbe assistito ad un altro litigio.
Se lo sentiva da come quel mattino, prima di essere stato accompagnato dalla madre a scuola, aveva sentito una discussione fra i due genitori riguardo un viaggio che doveva fare Laurain per parlare con un importante esponente, del suo settore, asiatico.
A Matteo non piaceva veder la madre andar via ma quando lei gli diceva amorevolmente che era per lavoro e che sarebbe tornata il più presto possibile, il bambino si rianimava e restava in attesa.
Quando alle quattro Laurain andò a riprendere il figlio a scuola, Matteo notò il rossore dei suoi occhi e il suo malumore.
Le cose precipitarono quando tornarono a casa.

Daniel era seduto sul divano a guardare la televisione, ma non era quello la cosa che fece precipitare le cose.

La zona rossa (ossia la camera di Laurain) era stata completamente rovinata e stavolta non era stata colpa di Matteo, bensì di Daniel.

"È l'arte il tuo amante!" Urlava ogni volta che discutevano.

Ora l'arte era stato fatto a pezzi; non c'erano solo colori sparsi sui muri e sul pavimento, le tele erano state rovinate, la natura morta che Laurain stava ultimando era stata bruciata.

<<Amore, vai in camera a giocare>> disse Laurain mentre il labbro inferiore iniziava a tremarle.

Vedeva tutto nero, se Matteo non ci fosse stato, si sarebbe lanciata su Daniel per strangolarlo.
Perché prendersela con la passione, e lavoro, di Laurain?
Perché?

Matteo eseguì l'ordine, andando velocemente in camera e rintanandosi senza fiatare.

<<Cosa ti è preso, Daniel!>>

Sentiva la madre singhiozzare, sapeva quanto ci teneva a quella stanza alla sua arte.

<<Sei un bastardo!>>

Ora Matteo sentiva degli spostamenti bruschi.
Laurain si era lanciata su Daniel e aveva cercato di schiaffeggiarlo ma lui le aveva bloccato i polsi mettendosi sopra di lei.

<<Sei un egoista, bastardo!>> continuava a singhiozzare Laurain.

Giorno e notte, aveva impiegato giorno e notte per finire quel quadro, per terminare la sua meravigliosa natura morta.
L'aveva colpita in pieno, oltrepassando il confine.

<<Ti odio!>>

Daniel le liberò i polsi e subito dopo ricevette una serie di schiaffi, freddi e taglienti.

<<Non dovevi dire quelle cose Laurain, non dovevi sminuirmi!>> urlò Daniel bloccandole di nuovo i polsi.

<<Aspetta e vedrai Daniel, aspetta e vedrai!>>

<<Non minacciarmi!>>

<<Aspetta e vedrai>> continuò Laurain.

Si alzò dal divano e si rinchiuse nella stanza dello sfogo, nella zona rossa.
Daniel andò in camera del figlio.

<<Ehi, piccolo>>

Matteo si era nascosto sotto al letto, singhiozzava ripetutamente.

Daniel chiuse la porta e si avvicinò al letto.

<<Matteo esci>> disse il padre in tono amorevole.

Matteo eseguì l'ordine continuando a piangere.

<<Perché l'hai fatto papà? Perché hai rovinato la stanza della mamma, quando sai anche tu che non possiamo entrare?!>>

<<Sono inciampato e, per reggermi al cavalletto, sono caduti i pennelli, le tempere e gli acquerelli>>

Matteo si accorse che il padre stava mentendo ma preferì far finta di niente.

<<E allora perché non glielo dici alla mamma? Ti castigherà per questo!>>

Daniel lo abbracciò sorridendo.

<<No, piccolo mio, non mi castigherà>>

"E non mi castigherà perché la natura morta che lei vede bruciata, in realtà è una copia" sorrise Daniel.

Mai provocare Daniel Sharman.
Sapeva trovare il tuo punto debole e farti male, davvero tanto. Anni di esperienza.

//Laura🐼

Il nostro amore||D.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora