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Spennellare, guardare e spennellare un altro po'. Questo faceva Laurain da almeno tre ore.

Erano passate due settimane dall'ultima discussione fra lei e suo marito, le cose sembravano andar bene.
Daniel la stava riempendo di attenzioni e soprattutto di  regali. Ciò era causato dal fatto che doveva mantenere nascosta la sua amante.
E bene sì, Daniel non aveva posto fine alla sua avventura con Clara. Ci aveva provato ma, ogni volta che si presentava a casa sua, finiva, chissà perché nel letto, nudo accarezzando dei capelli biondi e lisci come seta, al posto dei capelli ricci e marroni.

<<Mamma>>

<<Amore, cosa ti ho detto?>> sussurrò Laurain guardando la tela, picchiettando il manico in legno del pennello contro le unghie rovinate della sua mano.

<<Che non devo entrare a disturbare a meno che non sia importante>> disse Matteo in tono cantilenante.

<<Bravo, perciò... cosa c'è di tanto importante amore? Ti fa male qualcosa?>> Laurain si grattò il naso alzandosi dallo sgabello e girandosi, in modo tale da poter guardare suo figlio.

Matteo si avvicinò riluttante, esponendo il labbro inferiore e alzando lo sguardo per incrociare gli occhi della madre.

<<Mamma, sei triste?>>

Laurain per un secondo parve stranita. Perché tale domande dovrebbe essere importante per un bambino di sette anni che deve pensare a divertirsi e alla scuola?
Poi sgranò gli occhi e capì: stava crescendo troppo in fretta per la sua età. Iniziava a preoccuparsi per sua madre, per quello che poteva passarle per la testa e per quello che avrebbe fatto. Stava iniziando a difenderla, rischiando di rovinare il rapporto padre-figlio e tutto questo perché? Perché Laurain e Daniel non stavano facendo un buon lavoro come genitori. Non portavano Matteo fuori, a respirare aria pura nei parchi, come una famiglia; non organizzavano una serata da passare in famiglia. E questo non accadeva perché un componente della famiglia mancava sempre; ed è come un puzzle, quando manca l'ultimo tassello e non lo trovi, ti passa la voglia di giocarci.
Un bambino con due genitori in sintonia non avrebbe mai posto una simile domanda.

<<P-perché me lo chiedi, amore?>> sorrise nervosamente Laurain con le lacrime agli occhi.

<<È una cosa che sento>> disse Matteo.

Laurain piegò le gambe in modo tale da pareggiare l'altezza. Ricacciò indietro le lacrime e sorrise.

<<Sto bene tesoro... sto bene>> mantenne il sorriso.

Matteo la abbracciò sospirando.
I due restarono fermi godendo il momento di affetto che serviva.

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Erano le nove di sera e Daniel era sdraiato accanto a sua moglie. Aveva voglia di fare l'amore con lei ma da quando era rientrato in casa l'aveva notata turbata.

<<Amore, è da un po' che ti noto... è successo qualcosa?>>

Laurain stava leggendo uno dei tanti romanzi rosa, segnò il punto in cui era stata interrotta e chiuse il libro, posandolo sul proprio comodino, dopodiché prese a giocare con l'anello d'oro che aveva nel anulare.

<<Ti sei stufata dell'anello? Se vuoi posso...>>

Laurain lo interruppe con un gesto della mano.

<<Non è l'anello>> sospirò.

<<Allora cosa?>> sussurrò Daniel avvicinandosi alla moglie.

Laurain lo guardò a lungo.

<<Mi preoccupa Matteo>>

Daniel rise tirando la testa indietro.

Il nostro amore||D.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora