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Ding dong, ding dong!

Sussulto e perplessità proseguito da uno scambio di sguardi.
Di nuovo il suono del campanello.

<<Vado io>> Laurain, la più sveglia dei due, si alzò andando a scoprire chi si era permesso di disturbare loro una domenica mattina.

Si accorse che erano le undici spaccate.
Lungo il tragitto si sistemò la maglia prestatagli da Mattia per la notte. Avevano trascorso tutte quelle ore facendo l'amore, baciandosi e abbracciandosi fino ad addormentarsi un'ora prima del sorgere del sole.
Aprì la porta e vide Daniel.

<<Ma cosa...?>>

<<Devi assolutamente venire, Matteo non si sente bene>>

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<<Cristo! Perché ci mettono tanto?!>>

Laurain camminava avanti e indietro lungo il corridoio dell'ospedale.
Mattia si era proposto di accompagnarla ma secondo lei era meglio se restava in casa per evitare scontri con il padre, Daniel, nonché suo ex marito. Si era infilata due cose al volo, aveva lavato denti e viso, ed era partita con il figlio e Daniel in ospedale.
A quanto pare, Matteo aveva perso del sangue dal naso prima di svenire per circa cinque minuti. Stava giocando a palla con il padre quando avvenne tutto ciò.

<<Mi spieghi perché non l'hai portato immediatamente in ospedale?>> Laurain rimproverò Daniel.

L'uomo, che fino a poco fa era seduto, si alzò avvicinandosi a Laurain con fare minaccioso.

<<E tu che ci facevi con una maglia da uomo?>>

<<Siamo divorziati, non devo dirti ciò che accade nella mia vita privata, intesi?>> gli puntò l'indice in gola.

<<Allora sei stata a letto con lui... e dimmi, ci eri stata anche prima di divorziare? Quando eravamo ancora una famiglia?>> urlò Daniel.

<<Sei patetico! Speri che anch'io abbia commesso un errore del genere, per non portarti un peso così grande, ma sono felice di dirti che ci sono andata qualche ora dopo aver firmato i fogli del divorzio>> disse Laurain con voce tagliente.

<<Allora non mi amavi>> sussurrò Daniel abbassando la guardia.

<<E tu che mi hai tradita?!>> Laurain portò le mani sui fianchi.

<<Rispondimi! Non mi ami più?>>

<<Dopo quello che mi hai fatto come potrei amarti? E se anche fosse, cosa faresti?>> fece un'alzata di spalle.

<<Ti porterei immediatamente a casa nostra, con nostro figlio. Ricomincerei a guardarti dipingere con quella ruga profonda che ti si forma in fronte. Ricomincerei a baciarti la schiena durante la notte, mentre ti sento dormire. Ricomincerei a stuzzicarti mentre prepari da mangiare e ricomincerei ad insaponare il tuo meraviglioso corpo, baciandoti, sotto il getto dell'acqua. Ricomincerei ad avere la vita monotona e splendida che avevo prima>>

Laurain sentì la gola secca. Sbatté gli occhi un paio di volte, sperando che Daniel guardasse altrove ma ciò non accadde. Poi qualcuno soccorse in suo aiuto. Le porte si aprirono ed uscì Matteo con affianco il medico.

<<Il bambino ha bisogno di mangiare carne>> disse il medico in tono minaccioso.

Daniel la guardò inarcando le sopracciglia.
Laurain non aveva fatto caso al fatto che Matteo non stesse mangiando la carne. Si, sapeva che Mattia era vegetariano, ma essendo lui a cucinare visto che lei non c'era per pranzo e a volte anche per cena, credeva desse almeno del pollo a Matteo.

<<Andrò subito a prendere della carne>> disse scusandosi con suo figlio per la disattenzione.

Quando il medico rientrò in stanza, Daniel partì:<<Sul serio Laurain? Lasci che lui cambi anche l'alimentazione di nostro figlio?>>

<<Non iniziare, cavolo!>> Laurain prese Matteo per mano ed iniziò a cercare l'uscita dell'ospedale.

<<Laurain, torna a casa!>> la seguì Daniel.

<<No! È finita, accettalo!>> Laurain continuò a camminare con a fianco il figlio che la guardava.

<<Lo dici perché ora stai con lui? O perché è finita davvero?>>

Matteo proseguì a camminare ma Laurain e Daniel rimasero immobili, guardandosi a vicenda.

<<Tu...>> iniziò Laurain avvicinandosi lentamente a Daniel. <<Tu sei stato l'infedele, Daniel. Te la facevi con quell'altra e poi dormivi beatamente nel letto di casa nostra. Dicevi di amarmi e alla fine pensavi a lei. Facevi tardi al lavoro, dicevi, invece stavi a due passi da me con un'altra donna. Mi sono sempre chiesta se fossi io l'errore e invece sei risultato tu stesso l'errore>> sfiorò il suo naso con quello di Daniel guardandolo con gli occhi lucidi.

<<Non hai risposto alla mia domanda>> sussurrò Daniel guardando una lacrima bagnare il viso di Laurain.

<<Io ti amo, Daniel. Ma prima di tutto devo saper rispettare me stessa e io non mi faccio trattare così. Mi hai fatto le corna con quella bionda, per qualcosa era. Forse eri stufo di me, forse non mi amavi più...>>

<<Come puoi dire una cosa del genere?>>

<<Come puoi aver fatto una cosa del genere?>> ribatté Laurain asciugandosi le lacrime.

<<Non dormo la notte per pensare a te, a quello che ho perso, e mi dispiace amore. Mi dispiace da morire>>

<<Anche a me dispiace, ma è più forte di me Daniel>> Laurain si voltò e raggiunse Matteo che la stava aspettando all'uscita dell'ospedale.

<<E per rispondere alla tua domanda... è finita davvero>> Laurain guardò il figlio e sorrise dicendogli che lo avrebbe portato a mangiare un buonissimo hamburger.

Daniel, invece, rimase solo nel corridoio dell'ospedale.

//Laura

Il nostro amore||D.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora