<<Non può essere vero!>> l'urlo di Elysa fece vibrare l'orecchio destro di Laurain.
Per Laurain era giunta l'ora di chiamare la sua migliore amica e lo fece, dopo che Mattia si era offerto di portare Matteo a scuola e dopo che l'ambulanza portò la madre di Mattia in ospedale per il weekend. A quanto sembrava, le condizione di salute erano peggiorate.
Laurain aveva girato per casa, guardando alcuni suoi quadri incorniciati con cura. La casa era calda, perché fatta in parquet, lo stile era simile a quello africano, con qualche argenteria sparsa in giro. Si prese il compito di pulirla due volte a settimana, fino a quando sarebbe rimasta in quella casa.
Poi, dopo aver scoperto che Mattia era vegetariano, per via del tofu in frigo e zero carne al congelatore, andò in sala, si sedette e rimase a guardare il telefono di casa, fino a quando non si decise di comporre il numero e premere il tasto verde.<<È tutto vero, l'ho visto con i miei occhi>> Laurain scosse la testa guardando una foto dell'amico, all'età di 16 o 18 anni.
Non aveva i capelli lunghi come ora, aveva il ciuffo all'indietro, era più formoso e basso, affianco la madre con un sorriso che completava l'opera d'arte. Portava dei sandali con le calze. Laurain sorrise guardando quel particolare.
<<Avete un figlio! Come ha potuto?!>>
<<Non so... forse ero io. Forse sono io l'errore>>
<<Taci! Non è così Laurain! Cosa ti ho sempre detto? I maschi sono dei brutti figli di buona donna! Meriterebbero di essere castrati subito dopo la nascita!>>
<<Elysa!>> Laurain non amava il femminismo tagliente di Elysa.
<<E ora, tutte le mattine ti ritrovi con l'appartamento di quella ragazza di fronte?!>>
<<Me ne sono andata da casa nostra>> disse la donna riprendendo a camminare per tutta la casa.
<<Dove stai?>>
<<A casa di un amico, si chiama Mattia>>
<<Amico... già sentita questa frottola>>
<<Mi spieghi perché devi fare così?!>> si alterò Laurain.
<<Così come?!>>
<<Già sentita questa frottola... non ti ho chiamata perché tu mi dica queste cose!>>
<<Allora per cosa mi hai chiamata! Perché ti consolassi?! Lo sai anche tu che non sei il genere di persona che si fa consolare dallo stesso sesso!>> Laurain si fermò davanti alla finestra, basita da quello che aveva appena ascoltato.
<<Cosa vorresti dire con questo?! Dimentichi quando a diciassette anni andavi in giro a spassartela con i ragazzi e a farti toccare il culo, mentre io stavo a casa a studiare come una pazza e a farti i compiti!>>
<<Ecco che mi rinfacci le cose!>> urlò Elysa.
<<Beh, mi dispiace ma io non sto zitta a farmi dare della puttana quando fino ad ora ho avuto un uomo con la U maiuscola, in giro per casa, e non gli sono saltata addosso come farebbe una poco di buono!>> Laurain riattaccò in faccia all'amica e si voltò per posare il telefono sulla superficie del tavolo.
Vide la figura di Mattia, immobile, davanti la porta semichiusa.
<<U maiuscola?!>> sorrise Mattia chiudendo la porta d'ingresso e posando le chiavi della macchina sul tavolo.
Laurain tossì guardando altrove.
Mattia le passò davanti per andare in cucina.<<Ho scoperto che sei vegetariano>> Laurain cambiò argomento.
<<Si, da cinque anni ormai>> Mattia comparve di nuovo in sala, con una lattina di coca-cola.
Entrambi presero posto a tavola, l'uno di fronte all'altra. Mattia aprì la lattina e bevve un sorso, guardando Laurain.
Era un brav'uomo e la bellezza di certo non mancava ma Laurain non voleva andare oltre. Non con lui.
L'indomani avrebbe avuto un incontro con l'avvocato divorzista, ed entro la prossima settimana sarebbe diventata una donna divorziata. Una donna a cui avevano calpestato la propria dignità e il proprio cuore.<<A cosa pensi?>> la voce di Mattia divenne più profonda.
<<Alla piega che ha preso la mia vita>> sorrise Laurain amareggiata.
Mattia prese un altro sorso di coca e passò la lattina a Laurain che l'accettò volentieri. Bevve due lunghi sorsi. Le bollicine le diedero un po' di sollievo.
<<Mamma è morta>> disse Mattia.
Laurain gli prese una mano e gliela accarezzò pronunciando un "mi dispiace" pieno di vero dolore. Odiava dire:" le mie condoglianze", le esprimeva falsità.
<<Io sono contento per lei... ogni giorno pregava perché finisse tutto quel dolore>> disse Mattia riprendendo la lattina per un altro sorso.
<<Soffriva così tanto?>>
<<Soffriva nel dover stare giorno dopo giorno nel letto... quel maledetto letto>> annuì Mattia con gli occhi rossi.
Laurain prese un altro lungo sorso di coca-cola e si alzò avvicinandosi a Mattia, con l'intenzione di consolarlo. Quest'ultimo si alzò e la baciò facendola indietreggiare, fino a farla sbattere contro la finestra.
<<Mattia...>> Laurain cercò di chiamarlo per farlo tornare in sé ma non ci riuscì.
Oltre ad essere un brav'uomo, Mattia ci sapeva fare con le donne, e il fatto che solo con un bacio riuscì a far accendere l'eccitazione in Laurain ne fu una prova.
La donna provò ad allontanarsi invano, Mattia la prese in braccio adagiandola sopra il tavolo.<<Mattia>> riprovò Laurain più decisa.
Mattia si mise sopra di lei baciandole il collo e accarezzandole i glutei. Diede una spinta contro il bacino di Laurain e la lattina cadde a terra, facendo sgorgare il liquido color caffè.
Laurain riprese in mano la situazione spingendo Mattia indietro. Quest'ultimo allontanò il viso da quello di Laurain e restò a guardarla ansimante.<<Perdonami>> sussurrò Laurain con gli occhi lucidi.
Lo adorava ma non voleva rovinare tutto.
Mattia sfiorò i contorni delle labbra di Laurain con il pollice destro e la baciò un'ultima volta prima di levarsi da sopra il suo corpo ed andare in camera.//Laura

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Il nostro amore||D.S
FanfictionLaurain sta vivendo il suo sogno: fare l'artista. Con Daniel al suo fianco e il loro piccolo bambino in spalla le cose vanno di bene in meglio. Dal punto di vista di Daniel però non è così; dover vedere la moglie poche volte al mese non lo entusiasm...