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<<Pronto?>>

<<Dove stai? Ho bisogno di parlarti, sei già tornata a Firenze?>>

La prima cosa che Laurain fece, fu chiamare Elysa. Stava camminando con furia in direzioni sconosciute e non faceva altro che piangere e mordersi il labbro inferiore.

<<Calmati e non urlare che ho mal di testa>>

<<Cosa è successo ieri?>>

<<Come?>> chiese Elysa.

<<Cosa è successo ieri?>> Laurain alzò il tono della voce guadagnandosi delle occhiate da parte di alcuni passanti.

<<Parli di te e Daniel? O di me e Federico?>>

<<Perché? Cosa è successo con Federico?>>

<<Okay, senti! Ieri sei venuta ad una festa organizzata da me, va bene?!>> disse Elysa, dal tono scocciato.

<<E poi?>>

<<E poi... abbiamo parlato in cucina di te e Daniel, e... io e Federico vi abbiamo lasciati soli e quando siamo tornati non stavate più in cucina. Abbiamo immaginato che ve ne foste andati e siamo andati dagli altri per... si per terminare il dessert. Un dessert amaro>> disse con la voce impastata.

<<Oh, okay. Sicura di avermi detto tutto?>> chiese Laurain.

<<Si, perché? Ti sei ricordata di qualcosa?>> chiese in fretta.

<<No, dovrei?>>

<<No, non credo>> sussurrò Elysa.

Si susseguirono secondi di silenzio.

<<Perché questa chiamata?>>

<<Senti, possiamo vederci di persona?>>

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<<Perché non dici nulla? Io potrei rimanere incinta e tu non mi dici nulla?!>>

<<No perché mi piacerebbe l'idea>>

<<Sei impazzita?! Cosa c'era ieri nel cibo?! No perché io sono andata a letto con Daniel, tu non colleghi con la mente... qualcuno si è buttato dal balcone o è andato a correre nudo?!>> Laurain si poggiò allo schienale della panchina sulla quale era seduta a conversare con Elysa.

La donna dai capelli rossi non rise.

<<Cos'hai?>>

<<Non ti ho detto una cosa al telefono>>

Laurain la guardò lasciando da parte i suoi pensieri.

<<Anche Federico mi ha... beh, è stato con un'altra>>

Laurain rimase con la gola secca.

<<Dio, non sai quanto...>>

<<Non ce ne bisogno, anche ieri ti eri mostrata dispiaciuta. Te l'ho detto perché non riuscivo a guardarti senza far finta di niente>>

<<Ne sei sicura?>> chiede Laurain guardandola.

Elisa annuì con gli occhi lucidi, si alzò e le porse la mano.

<<Ora, andiamo a prendere quei test così fra tre settimane non avrai scuse>> sorrise tirando su con il naso.

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Quando Laurain rientrò in casa, portava Matteo con sé. Era andata a riprenderlo dopo aver parlato con Elysa al parco.

<<Papà!>> Matteo corse da Daniel.

Laurain lo guardò di sottocchio. Gli aveva specificatamente detto di andarsene.

<<Ehi, genio!>> Daniel lo abbracciò guardando Laurain.

<<Ho portato del cibo cinese>>

<<Siii!!!>> Matteo esultò guardando il padre.

<<Amore, vai in bagno a lavarti le mani>> disse Laurain guardando Daniel.

Matteo corse in bagno e lei chiuse la porta raggiungendo Daniel.

<<Ti avevo detto...>>

<<Lo so cosa mi avevi detto, ma io resto. Resto fino a questa sera>>

Matteo andò dritto in cucina iniziando a mangiare senza attendere l'arrivo dei genitori.

<<D'accordo>> Laurain posò la borsa sul divano e si preparò mentalmente per passare il resto del giorno in compagnia di Daniel.

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<<Dorme beato>>

<<Si, è un bambino eccezionale>>

Erano le due del mattino e i due genitori stavano guardando il figlio dormiente nel proprio letto. Aveva chiesto per tutta la sera che Daniel restasse e Laurain aveva accettato lasciandogli il divano a disposizione. Non riuscendo a dormire aveva deciso di prepararsi una tisana e, dirigendosi in cucina, sorprese Daniel guardare il figlio dormire.

<<A cosa pensavi?>>

<<A noi>> rispose Daniel.

<<Un po' tardi, non credi?!>>

<<Ricordi quando, anni fa, ti dissi che saremo rimasti insieme per sempre. Ti avrei guardata dipingere un immenso campo di lavanda...>>

<<Lo dicesti alla proposta di matrimonio>> lo interruppe Laurain.

<<Riesco ancora ad immaginarci così>>

<<Volta pagina>> Laurain socchiuse la porta della camera di Matteo e si diresse in camera sua.

<<Ma dopo quello che è accaduto l'altro ieri...>>

<<Non è accaduto niente, va bene?! Non è accaduto un bel niente!>> si innervosì Laurain interrompendolo.

<<Laurain, ascolta...>>

<<No, ascoltami tu! Avresti dovuto impedirlo! Avresti dovuto impedire che ti saltassi addosso come un affamata davanti a un dolce! Eri più sobrio di me, in tutti i sensi! Io ho la mente annebbiata da almeno sei mesi a questa parte! Sto cercando di rimettere in ordine la mia vita e ogni volta che raggiungo il mio ordine arrivi tu!>>

<<La tua vita non è mai stata un ordine, Laurain! Nessuna lo è! Ed è giusto così! Ti convinci che il tuo disordine sia causato dal fatto che ci sono io ma non è vero!>>

<<Daniel o te ne vai ora o la smetti di parlarmi e te ne torni al divano>>

<<Io torno al divano, ma dimentica la possibilità che scompaia dalla tua vita perché non lo farò, in un modo o nell'altro starò sempre presente>>

Daniel tornò in sala e Laurain restò a guardarlo nel buio della casa per svariati minuti.

//Laura

Il nostro amore||D.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora