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Quando Laurain si alzò dal letto di camera sua, la prima cosa che pensò fu di aver sognato qualcosa di strano. Poi vide il letto orribilmente sfatto, sentì una fragranza maschile nell'aria e, infine, vide una maglietta, che aveva indosso, e un pantalone maschile per terra. Raccolse il pantalone e vide anche delle converse.
Okay, qualcosa non andava. Aprì la porta e venne inondata dall'odore di caffè appena fatto. Altri rumori provenienti dalla cucina.
Passò davanti allo specchio e si sistemò la maglietta che le arrivava appena sotto i glutei. Dieci passi e avrebbe scoperto chi fosse lo sconosciuto. Non riuscì a farne uno.
Cos'era accaduto ieri sera?

<<Avanti Laurain, cose è accaduto?>> sussurrò guardandosi i piedi.

Era andata ad una rimpatriata. C'erano dei bei tipi, aveva fantasticato. Poi il dessert. C'era stato un dessert?
Altri rumori dalla cucina.
Okay, c'era Elysa. Avevano discusso e poi rifatto pace ma per cosa?
Un'altra controllata allo specchio.

<<E questa chiazza violacea?>> Laurain si avvicinò allo specchio guardandosi l'incavo del collo.

<<Andiamo! Sul serio?! Sono andata a letto con un sedicenne per caso?>> si lamentò coprendosi il succhiotto con la mano sinistra.

Gemiti e ansimi, lo scaffale che cigola, grida.

"Quale scaffale? Dov'ero?" pensò Laurain guardando l'entrata della cucina, vide un'ombra per pochi minuti.

Carezze, baci violenti e passionali, graffi, spinte rudi.
Laurain vide l'ombra iniziare a farsi nitida man mano che si avvicinava. L'uomo sbucò avvicinandosi a Laurain con due tazze.

<<Ciao, come stai? C'è il Tè verde nella tua tazza>> si avvicinò alle labbra di Laurain.

Quest'ultima gli mise l'indice davanti la bocca e chiese:<<Cosa ci fai qui?>>

I due si guardarono negli occhi, dopodiché Daniel rivolse lo sguardo verso le due tazze.

<<Non ti ricordi, non è così?>> la guardò.

<<No>> Laurain lo sorpassò andando in cucina.

<<Vuoi che te lo dica con calma o che faccia veloce?>> Daniel posò le due tazze sul tavolo incrociando le braccia al petto.

<<Veloce, strappa il cerotto!>> Laurain aprì il frigo prendendo la macedonia di frutta che aveva preparato il giorno prima, prese un chicco d'uva e lo mise in bocca.

<<Abbiamo fatto sesso>>

A Laurain rimase il chicco d'uva incastrato in gola, dovette bere velocemente un po' d'acqua pur di non strozzarsi.

<<Almeno un centinaio di volte>> finì Daniel continuando ad avere le braccia incrociate.

<<No, okay, com'è successo?>>

Daniel la invitò a sedersi e quando Laurain lo guardò negli occhi, sembrò ricordarsi di qualcosa, così decise di parlare.

<<L'abbiamo fatto alla festa di Elysa?>>

<<Anche qui>> indicò il tavolo della cucina.

Laurain si alzò andando a prendere il disinfettante.

<<In tutti i posti di questa casa, anche nella tua famosa zona!>> Daniel la seguì.

Laurain aprì il suo studio e vide quasi tutto in disordine.

<<L'unico posto in cui non l'abbiamo fatto è stato in camera di Matteo>>

<<Puoi smettere di parlare?!>> Laurain si mise le mani sul viso cercando di ricordarsi.

Rumore di chiavi che cadono a terra, porta che viene sbattuta con in sottofondo le loro risate. Schiocchi di baci, frasi piccanti. Il tavolo: gambe penzolanti, leccate in tutto il corpo, caldo, tanto caldo.
Altre risate che si dirigono lungo il corridoio, la prima porta: lo sgabello che cigola, il cavalletto che tiene divaricato le gambe, urla trattenute dai pennelli.
Poi, il bagno: acqua fredda, corpi bagnati, sfregamenti e spinte, schiene che sbattono contro le mattonelle della doccia, baci mischiati all'acqua, sorrisi.
Infine, il letto: i corpi ancora accaldati, carezze, baci e parole sussurrate con un misto di nostalgia e allegria.

Laurain si ritrovò senza aria, rivivendo quei momenti.

<<Io...>> annaspò andando verso il bagno.

<<Laurain>>

<<Non è possibile, no!>> scosse la testa aprendo il rubinetto blu, quello dell'acqua fredda.

Si guardò allo specchio e rivide quella chiazza violacea sul collo. Prese il fondotinta dal suo kit di trucchi, l'acqua continuava a scorrere e due occhi verdi la osservavano in silenzio.

<<Dai, scendi cazzo!>> sussurrò spremendo il piccolo flacone che le scivolò dalle mani cadendo a terra.

Daniel si piegò a raccoglierlo.

<<Merda!>> si sfogò Laurain in preda all'ansia.

Si sciacquò il viso con acqua fredda ed inspirò profondamente ad occhi chiusi.

<<Mi spieghi qual è il problema?>>

Laurain continuò a respirare profondamente, chiudendo il rubinetto.

<<Non mi sembra che non volessi farlo>> disse Daniel.

<<Sei venuto dentro di me in tutte quelle volte?>> Laurain aprì gli occhi con qualche goccia che le scivolava sul viso.

<<Si, perché?>>

<<Perché io non prendo la pillola da un pezzo, Daniel!>> urlò Laurain andando in camera.

Daniel la seguì imprecando.

<<Merda, merda, merda! Non doveva andare così, non doveva!>> si rimproverò Laurain infilandosi dei pantaloncini.

Si tolse la maglia e la passò a Daniel, restando a seni scoperti, infilò una camicia e delle ciabatte da spiaggia.

<<Dove vuoi andare?>>

<<A prendere dei test>>

<<Laurain, devi aspettare almeno due settimane prima di...>>

<<Voglio uscire a prendere un po' d'aria, va bene!>> si raccolse i capelli in una coda di cavallo ed uscì dalla stanza.

<<Laurain, sono le sette>>

<<Meglio!>> urlò lei aprendo la porta di casa.

<<E sarà meglio, che quando sarò tornata, tu sia già andato via, perché non voglio avere nessuno vicino!>> sbatté la porta.

<<Merda>> sussurrò Daniel prima di infilarsi la maglia.

//Laura

Il nostro amore||D.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora