La campanella suona finalmente l'intervallo.
Se c'é una cosa che odio è l'ora di musica; la trovo incredibilmente inutile ed evitabile, ma fa parte del mio programma scolastico, quindi mi tocca seguire le lezioni e studiarla. O, per essere sinceri, fare finta di studiarla, in quanto diciamo che della scuola non mi interessa granché.
Mi alzo dal banco e infilo una mano in tasca alla ricerca del cellulare. Mentre esco dalla classe controllo le notifiche dai vari social, in particolare instagram.
Salgo le scale per cambiare piano e raggiungo le mie amiche e i miei amici che si trovano appollaiati sulla cattedra delle bidelle in fondo al corridoio.
Cammino lentamente e in modo sensuale non appena vedo che il mio ragazzo mi sta guardando. Gli sorriso maliziosa e lui ricambia vedendomi incontro.
"Ciao piccola" mi sussurra all'orecchio prima di baciarmi appassionatamente. Sorrido mentre lo fa; adoro questo suo lato un po' animalesco: mi fa impazzire.
Raggiungiamo gli altri mano nella mano; al nostro passaggio i ragazzi, anche più grandi, che percorrono il corridoio si fanno da parte.
"Ciao a tutti!" Dico sorridendo. Alcuni rispondono al saluto, altri si sforzano per capire chi sono tanto sono fatti, altri ancora non ci provano neppure, tipo Michele, che ormai sappiamo di averlo perso da mesi.
"Di che stavate parlando?" Chiedo mentre Simone, il mio ragazzo, mi passa una mano sulla schiena scendendo sempre più in basso fino ad arrivare al mio fondoschiena. Mi mordo il labbro e gli tiro un leggero pizzicotto sul fianco mentre lui ridacchia.
"Del fatto che la mia prof di matematica sia una stronza" mi risponde Federica, la mia migliore amica, dalla sedia della quale si è appropriata.
"Beh ma quello era ovvio" dico io ridendo. Non siamo in classe insieme, lei è in quarta, come Simone, e ha quasi 18 anni, mentre io sono in terza e ne ho 16.
"La prof di matematica..." sussurra tutto d'un tratto Michele. Ci giriamo tutti straniti verso di lui; é difficile che parli con noi se non per chiederci se abbiamo da accendere.
"Cosa?" Chiede Giada. Una volta era nato qualcosa tra di loro, ma, da quanto ho capito in seguito, lui non provava le stesse cose.
"La prof di matematica della classe di Gaia mi ha detto che vuole vederti all'intervallo" si gira a guardarmi e per un attimo il suo sguardo riprende un po' di lucidità, poi però torna al suo stato normale, cupo, privo di ogni interesse, vuoto.
Chissà cosa vuole da me la megera.
Gli sguardi di tutti sono rivolti verso di me, in attesa della mia risposta e della mia successiva mossa.
"Uhm... beh... credo che andrò a vedere cosa vuole... probabilmente sarà la solita ramanzina per il compito andato male... nulla di che.." dico facendo qualche passo indietro.
"Vuoi che ti accompagno?" Chiede Federica.
"No no, ci mancherebbe" replico sorridendo sfacciata, anche se dentro di me sento qualcosa di strano, come se avessi... paura.
Il chiasso del corridoio che percorro velocemente e il brutto presentimento che sta nascendo in me non migliorano certo il mio stato d'animo. Ho come l'impressione che stia per accadere qualcosa di grosso, qualcosa che, piano piano, cambierà la mia vita.
Cerco di scacciare questi brutti pensieri non appena giungo davanti allo studio personale della prof.ssa Martinelli. Faccio due respiri profondi e indosso il migliore tra i miei sorrisi antipatici e strafottenti prima di bussare.
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I belong with you ~ Thomas Bocchimpani
FanfictionGaia è una ragazza comune sotto nessun punto di vista. E la scuola proprio non le piace, tanto da ritrovarsi a Marzo con un'ultima occasione per salvare l'anno scolastico: prendere ripetizioni da Thomas, che non è esattamente il tipo di ragazzo con...