Capitolo 4

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I giorni passano velocemente, così come le lezioni di recupero con Thomas, che, tra una risata e uno scherzo, si é rivelato, oltre che un ottimo insegnante, anche un ottimo amico.

I miei voti sono migliorati e le insufficienze si stanno trasformando pian piano in 6, e, qualche volta, in 7.

Con Simone sta andando tutto bene, ci vediamo ogni volta che abbiamo un po' di tempo libero e per fortuna non ha scoperto ancora niente a proposito dei miei corsi con Thomas.

Tutti i pezzi della mia vita si sono lentamente sistemati e questo mi sta portando ad una strana quanto piacevole felicità.

***

Aprile arriva portando con sé il caldo.

Ormai le mie felpone tanto adorate rimangono nell'armadio, così come tutti i miei bellissimi cappelli invernali. In compenso, posso portare maglie larghe, capellini estivi e le mie amate Converse bianche.

Accavallo le gambe sotto il banco e mordicchio la matita mentre Thomas mi spiega chimica.

La temperatura oggi si può definire alta per questa stagione, tanto che siamo stati costretti ad aprire una finestra per avere un po' d'aria.

Mi passo una mano tra i capelli e sbuffo quando Thomas mi chiede se ho capito.

"No, no e no!" Dico incrociando le braccia con disappunto.

Sospira per la stanchezza e appoggia la testa su una mano guardandomi. "È la terza volta che ti spiego questo argomento oggi! Stavi andando così bene con chimica fino a due giorni fa, che succede?" Chiede aggrottando le sopracciglia.

"Non lo so!" Dico abbassando gli occhi sconsolata. "É come se ci fosse qualcosa che mi blocca il cervello e mi stringe lo stomaco."

Si morde il labbro senza smettere di guardami. "Tipo un presentimento?" Domanda dopo un attimo.

Annuisco piano. "Eppure, non lo so... È strano..."

Si passa una mano tra i capelli e si alza sospirando: "Facciamo pausa un attimo, vado in bagno."

Gli faccio un cenno e Thomas si allontana lasciando la porta aperta.

Mi lascio andare con un enorme sospiro sulla sedia e guardo il soffitto perdendomi nell'osservare una piccola crepa.

All'improvviso, il mio telefono vibra segnalando l'arrivo di un messaggio. Lo apro annoiata senza neppure vedere chi é mittente, ma ciò che leggo mi gela il sangue nelle vene:

"Esci da quella cazzo di aula di musica e vieni subito davanti a scuola"

Le parole scritte da Simone esprimono una grande rabbia, e non è mai un bene quando lui è arrabbiato.

Mi alzo in fretta facendo cadere la sedia all'indietro e mi precipito verso la porta.

Mi blocco mentre sto per varcarla; se Thomas, tornando qui e non trovandomi, uscisse per cercarmi e mi trovasse con Simone, rischierebbe di essere picchiato da lui, stando a quanto appare dal messaggio, e io non posso permetterlo: gliel'ho promesso.

Torno indietro al banco e scrivo velocemente su un foglio di brutta: aspettami qui, non uscire, torno presto. 

Lancio la matita con cui ho scritto sul banco e corro per il corridoio. Scendo le scale facendo tre gradini per volta e in pochi secondi sono davanti all' ingresso.

L'unica bidella che rimane di turno fino alle quattro mi guarda incuriosita alzando gli occhi dal giornale che stava leggendo.

Le sorrido leggermente per tranquillizzarla e, dopo essermi sistemata un attimo, varco facendo respiri profondi il portone.

I belong with you ~ Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora