Capitolo 8

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"Quindi ora tra voi due ora è tutto apposto?"

Siamo seduti su uno dei banchi nell'aula di musica. È passata una settimana da quando ho fatto pace con Simone, e, da quel momento, non ho più visto Thomas.

Da quanto ho capito, ha avuto la febbre. Sarei voluta andare a trovarlo, ma poi ci ho ripensato: entrambi avevamo bisogno di un po' di tempo e di spazio per capire bene tutto ciò che era successo.

Quindi, eccoci qui, con l'argomento nuovo finito in fretta e molte parole senza voce da dire.

Siamo schiena contro schiena, ci sorreggiamo a vicenda, eppure sembra quasi che ci siamo messi così per non rischiare un contatto visivo.

"Sì, direi di sì, ieri mi ha portato fuori a cena... È stato bello." Dico sfiorando volontariamente la sua spalla con il mento.

"Tu come stai?" Chiedo per spezzare il silenzio che si era creato.

Si muove leggermente e la sua schiena si struscia contro la mia provocandomi dei brividi involontari.

"Sto bene, la febbre è scesa e anche il mal di gola è passato." La sia voce è incerta.

Sospiro e scuoto la testa. "Sai benissimo che non intendevo in quel senso..."

Mi giro, rompendo il contatto che c'era tra noi, ma lo riallaccio subito dopo, costringendolo a girarsi e prendendogli le mani.

Ora ci guardiamo dritto negli occhi, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza.

"Intendi in generale?" Chiede accarezzandomi distrattamente l'anello.

"Intendo con Roberta..."

Le sue mani lasciamo di colpo le mie, ma subito le riprendo, bisognosa di quel contatto.

"Come dovrebbe andare, scusa?" Chiede irritato, ma dietro alla sua voce sento nascosta la tristezza.

"Mi preoccupo solo per te!" Rispondo, contrariata dalla sua azione, e questa volta sono io a strappare le mani dalle sue, e, allo stesso modo, lui le riprende.

"Scusami... sono solo stanco..." i suoi occhi sono tristi mentre dice questo.

Mi avvicino e incastro la mia testa nell'incavo del suo collo. "Lo so... lo so..." sussurro.

Non risponde. Il suo cuore batte forte, eppure i battiti appaiono stanchi e svogliati al mio orecchio.

Mi passo la lingua sulle labbra secche, e le sue mani stringono le mie dita un po' più forte.

"Qualcosa sta cambiando..." dice tutto d'un tratto.

Alzo la testa e lo guardo negli occhi, ma non dico niente, aspettando che continui.

Respira profondamente prima di farlo. "È tutto troppo... perfetto... e come se mi fossi accorto solo ora che la nostra storia rappresenta la perfezione... nessun litigio, nessuna parola di troppo... È tutto così - si ferma, alla ricerca delle parole adatte - monotono..."

Alzo un sopracciglio. Quindi è così che gira il mondo. Quando vuoi la tranquillità hai solo guai, quando vuoi più avventura cadi nella monotonia.

"Ma... tu sei ancora innamorato di lei?" Chiedo piegando la testa di lato.

Apre la bocca per rispondere, ma la richiude. Si morde il labbro e mi guarda spaventato.

Il silenzio sta diventando troppo lungo.

"Sei impazzito??" Sbotto sconcertata.

Si porta le mani tra i capelli, incredulo quanto me. "Non lo so, è che negli ultimi giorni mi sto chiedendo se ho fatto bene a fidanzarmi con la mia migliore amica..."

I belong with you ~ Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora