Ci dirigiamo verso il bancone per ordinare qualcosa da bere.
"Vodka liscia" Dice Simone al barista che sta pulendo un bicchiere.
Quello gli fa un cenno e si allontana un secondo. Siamo rimasti lui, Giada ed io, tutti gli altri si sono lanciati nella folla a ballare.
"Voi non prendete niente?" Urla il mio ragazzo per sovrastare la musica alta.
Giada scuote la testa, persa nei suoi pensieri. La osservo meglio e noto che il suo sguardo non è vacuo, bensì è concentrato su un punto esatto della pista. Lo seguo, e, con una fitta di dispiacere verso la mia amica, vedo una ragazza strusciarsi con prepotenza su Michele, che sembra gradire.
"Ti fa stare male?" Le chiedo a voce abbastanza alta per sovrastare la musica ma non troppo, affinchè Simone, distratto dal suo drink, non ci senta.
Giada mi lancia un'occhiata prima di annuire stanca. Abbassa gli occhi e si morde l'interno della guancia prepotentemente prima di proseguire: "Maledico il giorno in cui l'ho incontrato, in cui i suoi occhi si sono posati nei miei, in cui le sue mani hanno sfiorato le mie. Maledico il primo sorriso che mi ha strappato, il primo bacio rubato. Maledico il giorno in cui l'ho trovato fuori dalla mia porta, svenuto, sopraffatto dalla droga. Io lo amo, non ho mai smesso di farlo, e mi fa stare male vederlo con quella ragazza, ma non per gelosia, ma semplicemente perchè so che non è felice."
Una lacrima le riga la guancia, e con il pollice la cancella velocemente.
'Chissà quante volte, nel silenzio della sua solitudine, avrà fatto questo gesto...' penso triste mentre inizio ad accarezzarle il braccio con un movimento lento e rassicurante.
"Beh? Che sono quei musi lunghi? - esordisce Simone con un sorriso appoggiando la testa sulla mia spalla e stringendomi da dietro - Siamo venuti qui per divertirci! Alla depressione ci pensa la scuola tutti i giorni, almeno al sabato sera lasciamola in pace!"
Scoppiamo entrambe a ridere e l'aria si fa un po' più leggera. Giada sorride e dai suoi occhi traspare la voglia di dimenticarsi, almeno per una notte, tutto quanto.
"Vuoi tornare a ballare?" Mi chiede Simone lasciandomi un bacio sulla guancia.
Sto per rispondere affermativamente, ma poi cambio idea, e, con un sorriso, lascio il mio cavaliere a Giada che, in questo momento, ne ha più bisogno.
Dopo essersi accertato che starò bene, Simone si allontana insieme alla mia amica, così io mi siedo su uno degli sgabelli del bancone e ordino qualcosa per rinfrescarmi la gola secca.
"Qualcosa di leggero o di forte?" Chiede lo stesso barista che ha servito prima il mio ragazzo; lo conosco abbastanza bene perchè lo vedo spesso qui, si chiama Jacopo ed è simpatico, quando mi annoio durante le serate mi siedo lì e lui è sempre pronto a scambiare due parole con me.
"Qualcosa di leggero, preferisco rimanere in me stasera." Gli rispondo appoggiando entrambi i gomiti sul bancone.
Si allontana un secondo e lo vedo preparare un drink con succo di lampone, limone e qualche goccia d'alcol. Estraggo il telefono dalla borsa e noto che sono già le undici e mezza passate; com'è volato prima il tempo in pista!
"Ecco a te!" Esclama Jacopo tornando e passandomi il bicchiere.
Gli faccio un cenno del capo e lo assaggio. "Buono!" Decreto con un sorriso.
Annuisce fiero di sè stesso. "Modestamente so di essere il tuo barista preferito!"
Alzo gli occhi al cielo e continuo a bere a piccoli sorsi il mio drink.
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I belong with you ~ Thomas Bocchimpani
FanfictionGaia è una ragazza comune sotto nessun punto di vista. E la scuola proprio non le piace, tanto da ritrovarsi a Marzo con un'ultima occasione per salvare l'anno scolastico: prendere ripetizioni da Thomas, che non è esattamente il tipo di ragazzo con...