Capitolo 15

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Un mese.

Un lungo, stressante e difficile mese.

Un mese da quel lunedì.

Un mese dall'ultima volta che ci siamo parlati.

Un mese dalla sua voce che si confonde con la mia.

Un mese da quando l'ho bloccato su whatsapp.

Un mese dall'ultimo suo messaggio.

Un mese di sguardi continui, di lacrime amare, di voglia di toccarsi, sfiorarsi...

è passato un mese, eppure il dolore rimane; un dolore che ti strazzia, lacerandoti senza pietà; un dolore che, nonostante tutto, è sempre lì nel cuore; un dolore con cui mi sveglio la mattina e per cui piango la notte.

Neppure i baci di Simone e la sua vicinanza aiutano perchè per me sono diventati vuoti, freddi, abitudinari. Glielo leggo negli occhi che soffre quando vede Roberta che cammina a testa bassa, i lunghi capelli biondi che ricadono disordinati sulla schiena, il viso sfiorito e la pelle pallida.

Non credo di amarlo più.

Penso che lui provi ancora qualcosa per me, anche se non vuole ammettere a sè che prova qualcosa anche nei confronti di Roberta.

Ha capito che io sto male, ma crede sia perchè LUI mi manca come amico.

Perchè mi DEVE mancare come amico, no?

Una volta, amare era la cosa più bella che potesse capitarmi, ora è diventato il mio incubo.

***

"Rebuffini"

Mi alzo in piedi, non curandomi di evitare i miei compagni che stanno tornando al posto e scontrandomi con alcuni di essi.

Arrivo alla cattedra e scruto con sguardo vacuo la prof che si passa una mano sul volto prima di allungarmi la mia ultima verifica di matematica.

"Gaia, non ci siamo..." Mi informa demoralizzata.

Un tre rosso e sbilenco mi osserva immobile.

Non rispondo e torno al posto con la verifica stretta in mano. "Aspetta!" Mi blocca la Martinelli.

Aggrotto le sopracciglia e la guardo, in attesa. "Dobbiamo parlare." Mi dice guardandomi con i suoi occhi chiari e decisi.

Annuisco e cammino verso la porta della classe seguita dalla prof che, prima di uscire, raccomanda il silenzio ai miei compagni.

Mi appoggio con la spalla al muro e la aspetto con lo sguardo basso.

La Martinelli chiude la porta dietro di sè e si schiarisce la gola mentre mi osserva accuratamente dalla testa ai piedi.

Il silenzio sta iniziando a durare troppo, così, irritata sbotto: "Quindi?"

Increspa leggermente le labbra prima di rispondere: "Che è successo?"

Riabbasso lo sguardo, sentendomi attaccata, e rimango sulla difensiva: "Nulla... o almeno nulla che la riguarda."

Alza un sopracciglio. "Nulla che mi riguarda? Vorrei farti notare che hai avuto un crollo in quasi tutte le materie nelle quali fino ad un mese fa eri migliorata notevolmente!"

Mi mordo l'interno guancia prima di rispondere con voce amara: "Ovvio... a voi interessano solo i voti..."

Mi guarda interdetta per alcuni secondi prima di replicare decisa: "Pensi che non mi sia accorta dello stato di depressione in cui versi?! Del fatto che guardi con aria assente fuori dalla finestra, distratta da non so quali tristi pensieri?!"

I belong with you ~ Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora