Capitolo 6

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Stefano prende posto in silenzio.

Siamo in cerchio seduti sui banchi e nessuno accenna a dire una parola.

Roberta, ancora singhiozzante, é seduta accanto a Thomas, che le tiene un braccio sulle spalle accarezzandola piano.

Lei ha il mascara colato, ma é  comunque bellissima, mentre lui é stranamente calmo e perfetto.

Stefano é ancora un po' dolorante ma sembra essersi ripreso, mentre Marcello ha il naso rosso, tendente al viola, ma non appare troppo preoccupato.

"Scusate..." dico abbassando lo sguardo sospirando.

Stefano si agita sul banco, poi, confuso, mi chiede: "Perché ti scusi?"

Aggrotto le sopracciglia e alzo le spalle senza guardarlo. "É ovvio... se non fosse stato per me non sarebbe accaduto niente..."

"Lui sapeva?"

Tutti e quattro ci giriamo verso Thomas, che ha lo sguardo perso nel vuoto.

Scuoto la testa, incapace di ammettere ad alta voce il mio errore.

"Ma perché? Perché non gliel'hai detto?" Chiede, questa volta guardandomi.

Apro la bocca per parlare, ma la richiudo dopo pochi secondi.

Avevo paura, tanta paura.

Ma quale ragazza ammetterebbe di essere spaventata dal proprio ragazzo?

Gli occhi di Thomas, non esprimono rabbia, solo voglia di sapere.

"Non è questo l'importante." esordisce Roberta lanciandomi uno sguardo d'intesa.

Sono sorpresa. Ha davvero capito cosa stavo pensando?

"L'importante é che tutti noi stiamo bene - continua afferrando la mano a Thomas - e dobbiamo ringraziarti per questo."

La guardo sorpresa e un po' emozionata, mentre vedo, con la coda dell' occhio, Marcello sorridere.

"Oddio ma non capisci?" Il tono di Thomas è duro mentre pronuncia queste parole. Strappa la sua mano dalla presa gentile di Roberta e mi guarda con odio.

"Avresti potuto farti davvero male!" Le sue parole mi feriscono, non per la rabbia con cui le ha dette, ma perché sono completamente vere.

Roberta inclina leggermente la testa di lato e lo osserva in silenzio.

"Non puoi darle colpe che non ha!" Esclama lei ad un tratto.

Stefano e Marcello si guardano, non sapendo se intervenire o meno nel litigio.
"E di chi sarebbe allora la colpa? Mia forse?!" Urla Thomas indicando sé stesso.

"Non ho detto questo!" Replica lei scuotendo la testa.

Il ragazzo sta per risponderle con rinnovata rabbia, ma, prima che lo possa fare, mi alzo in piedi e sbatto un piede a terra.

Ora quattro paia di occhi mi guardano, alcuni incuriositi, altri feriti.

"Non dovete litigare... - sussurro con lo sguardo basso, e alcuni capelli mi ricadono davanti agli occhi, sfuggiti al capello - è solo colpa mia se vi siete trovati in quella situazione..."

"Ma -"  Roberta cerca di intervenire, ma la fermo subito. "No!" Dico e la mia voce s'incrina un po'.

"Se io fossi stata giusta sin da subito e avessi detto la verità, non sarebbe accaduto niente! Ma no, ovviamente ho sbagliato, perché, a quanto pare io sbaglio sempre! Una cosa dovevo fare, una, ma non l'ho fatta, e vi ho trascinati nelle conseguenze!" Un singhiozzo lascia le mie labbra. Non oso alzare gli occhi.

I belong with you ~ Thomas BocchimpaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora