CENA GALANTE

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Una scia stuzzicante mi sveglia, un profumo delizioso fluttua sopra il mio "naso".
Mi alzo a sedere sul letto e mi accorgo che sono nella stanza di Slender, di nuovo.
Penso di essere svenuta, devo avvertirlo di quello che è successo, di cosa ho combinato.

Il profumino arriva da sotto la porta della stanza, mi attira. Salto giù dal letto e vado ad aprire la porta.
Voglio sapere da cosa deriva.

Proviene dalla cucina, quasi corro per il corridoio dirigendomi nel luogo d'origine.
Una tavola imbandita, attira la mia attenzione, decorata in modo elegante con un candelabro nero in mezzo alla tovaglia.
Dalle sue candele si sprigiona un fuoco, avvicinandomi una scintilla blu si accende al posto delle fiamme rosse.
Tutto sembra preparato per un'occasione speciale.

Lui esce dalla cucina con in mano una closh, ovviamente sotto si nasconde un piatto.
-buonasera Blum, vedo che ti sei svegliata...va meglio?- sembra a suo agio, tranquillo...ignaro di quello che è successo ore addietro.
-si molto meglio ma...come mai tutto questo?-gli chiedo curiosa, pur avendo un presentimento della risposta.
-per un'occasione speciale- scommetto che gli piace prendermi in giro, rigirare le frasi...il segno di un sorriso beffardo si fa strada sul suo volto pallido, accennato ma evidente.

-siediti ho una piccola sorpresa per te- obbediente mi accomodo, mentre lui appoggia la closh sul tavolo e toglie il coperchio...oddio.
-quello che...che cos'è?- so cos'è anche se spero sia tutta un illusione.
-un cervello, non è evidente?- ancora quel sorriso.
-e...dobbiamo mangiarlo?- spero veramente di no.
-mangiarlo? Io no di certo, serve più a te che a me...vedi, è pieno di proteine e potrebbe aiutarti a metterti in sesto, soprattutto dopo uno svenimento- sconvolta a malapena rispondo alle sue parole.

-ma...ma non serve sto già meglio!-accenno un sorriso, per fargli credere che stia meglio anche se...-anche se dentro ti sentì uno...straccio?- ha completato il mio pensiero, e come al solito continua ad ascoltarli...anche se ha evitato di dire l'ultima parola come l'avevo pensata io...che gentiluomo.
-e se io non volessi?- dimmi quello che voglio sentire, ti prego...-ti consiglio di non farmi usare le maniere forti- non era quello che volevo mi dicessi.
-...d'accordo- forchetta e coltello in mano, cerchiamo di provare questa bontà di cervello.
Mi domando come riesco a rendere allegre situazioni rivoltanti come questa.

Ne assaggio giusto un bocconcino...un sapore strano si sprigiona nella mia bocca.
Pur essendo viscido e gommoso.
-allora?-mi fa lui con le mani accostate una su l'altra...serio, spalle dritte e schiena eretta.
-ehm...è...- cavolo mi tocca dirlo...non mi piace quando le persone hanno ragione mentre io  sostengo il contrario...non lo sopporto proprio.
-è...?- mi fa eco lui...sa già cosa sto per dire ma vuole che quelle parole mi escano di bocca e che le senta con le proprie orecchie, non per pensiero ovviamente.
-delizioso- ecco sei contento ora?
-si!- ha ma me lo rinfaccia anche...aspetta...giusto, i miei pensieri.
-potresti smetterla di leggermi nel pensiero? Per favore?- quasi alzo il tono di voce...nel frattempo finisco tutta la cena, stupendamente deliziosa lo ammetto.
-no...mi dispiace non posso farne a meno...e una vera slenders non chiede mai per favore- fa lui deciso, mi sa che devo prendere delle lezioni di comportamento.
-cosa intendi con questo?- chiedo irritata.
-che anche se volessi non potrei-

-...avevi ragione...riguardo al...piatto...- perché mi sento sempre più a disagio? Devo darmi una regolata.
-sei proprio come i miei fratelli, non mi danno mai ascolto...sempre se non ci va di mezzo la mia rabbia, e allora si che stanno sull'attenti- mi dice lui, quasi arrabbiato con le braccia conserte al petto.
-scusa...scommetto che è difficile essere il fratello maggiore con altri tre fratelli che non ti rispettano...- lo capisco...succedeva anche a me a scuola.
-eccome! In una sola parola vivere con loro è...SNERVANTE- forse esagera...un pochettino.
Cerco di dire qualcosa per non far precipitare la conversazione ma, a quanto pare, non trovo le parole per dire ciò che mi sta passando per la testa.

-sai...potremmo utilizzare questo momento per conoscerci meglio- quello che stavo pensando...sembra quasi che il suo atteggiamento stia cambiando.
O ci sta provando?
-qual è il tuo colore preferito?- domanda scontata ma...da dove potrei partire se no?
Non sono brava nel socializzare con le persone.
-blu...scommetto che il tuo è il nero, giusto?- ovviamente, basta vedere da come mi vesto, no?
-esatto...la mia canzone preferita è  "dollhouse" di Melanie Martinez, la tua?- adoro le canzoni di Melanie.
- "Lay me down" di San Smith...piatto preferito?- chissà che canzone è...devo andare ad ascoltarmela.
-oh! Questo è difficile...carbonara e tiramisù...quello che faceva la mia seconda madre adottiva era unico!- santo cielo, mi riaffiorano i ricordi...io e lei in cucina, che maldestra che ero.

-quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho sentito e assaggiato questi piatti- dice lui sognante, appoggiando la mano sotto il mento, in posizione pensierosa.
-questa domanda ti attirerà, libro preferito?- non vedo l'ora di capire quale è il suo genere di libri.
-uh, hai colto nel segno, complimenti. Ebbene, mi obblighi a farne una lista di libri, siccome uno preferito non ce l'ho- si mette a ridere, la mano sulla guancia...cerca di nascondere il rossore accennato...non ne capisco il motivo ma io mi metto a ridere per l'atmosfera che si sta creando fra noi...mi piace.
Ho il viso che va in fiamme.
Datti una calmata Blum, mi raccomanda la mia coscienza.

-il tuo invece?- si riprende lui tra le risate. Adoro questo suo lato tenero...non lo riconosco più, sembra un'altra persona.
-la bambinaia francese di Bianca Pizzorno- è un libro che ho adorato dall'età di 14 anni, da cui hanno tratto anche un film a metà storia, "jane eyer".
Adoro anche quello.
-un classico- strano, forse lo conosce.
-si è l'unico e primo classico che ho letto in tutta la mia vita...e che mi è veramente piaciuto- si sono una dai gusti difficili in fatto di libri.
Pur essendo adulta continuo ad avere il debole per la fantasia...ma i classici, proprio no.
-oh, ho una domanda...ora che sono una slenders...devo avere anch'io degli "assassini personali"?- è stato difficile tirare fuori questo argomento, visto che non so se faccio veramente parte di questa cerchia...e non so neanche se dovrò, soprattutto se vorrò, diventare un omicida.
-andiamo passo per passo Blum, questo tema lo affronteremo più avanti, lascia che arrivi domani per affrontare altri argomenti, d'accordo?- mi sembra un po'...arrabbiato...o forse vuole solo evitare questa discussione o.
Che intende dire per domani? Che succederà domani?
Sinceramente mi preoccupa.

-cosa accadrà domani?- gli chiedo avara di curiosità.
-quello che avverrà lo scoprirai al momento giusto, ora è meglio che ti riposi- ma andiamo!
Devono sempre farmi aspettare...giuro che un giorno o l'altro esplodo.
Lui si alza e mi tocca accompagnarlo, non voglio vederlo arrabbiato per dei miei capricci.
Io lo saluto augurandogli buona notte.
La cosa che mi ha sconvolto, anzi che mi ha fatto infiammare dentro, è il -buon sogni neri- che mi ha augurato.

Le mie emozioni si stanno fondendo con il mio cuore, mentre il cervello cerca di ribellarsi tentando di rianimarli.
Spero che tutto questo subbuglio non sia per amore...anzi, spero solo per una stupida e insignificante cotta, tutto qui.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora