IL SEGNALE

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Quanto manca ancora, che ora...a che giorno siamo?
La mia testa, la sento così pesante...vorrei solo lasciarla ciondolare. Voglio aprire le mie mani ed afferrare l'aria...strappare questa gabbia. 
I miei piedi, le mie gambe...dove sono le mie gambe, come potrò camminare...tornare da lui?
Un'altra fitta atroce, contro e dentro il mio petto...toglietemi queste lance...giuro, strapperò via le vostre anime.
A stento riesco ad intravedere le pareti della stanza, tramite i miei sensi...sto dormendo? Magari potessi farlo...sono stanca.
Quanto manca...quando saranno qui?
Perché non arriva nessuno...c'è qualcuno?
Mi sento distaccata dal corpo, come travolta da un formicolio continuo...sento il mio animo staccato dal contenitore che è la mia carne.
La mente, la sento scoppiare...esploderà da un momento all'altro, se non se ne staranno zitti!
Ho letto ogni cosa, immagazzinato energie che ora ho perso nelle mie ossa, ho racimolato informazioni...credevano che i loro documenti "TOP SECRET" non sarebbero mai stati letti da altri, e allora come ho fatto io a leggerne ogni singola parola...ho visto ogni stanza di questo edificio, percorso ed attraversato tutte le pareti per vedere ovunque e chiunque, ho letto nelle loro menti, provato emozioni e visto nel loro passato.
Ho vissuto in loro...e loro ora vivono nella mia mente.
Non sento più me stessa...dov'è finita la mia essenza?
Qualcuno raccolga i miei pezzi...

"Promettimi di non morire"

Un barlume, no...una frattura accecante, un tunnel illuminato, una via di uscita...una porta aperta, e una persona che mi attende dall'altra parte...mi guarda.
Che cosa dovevo fare, come dovevo agire...ora?
Qual era il piano, il terzo passo?
Che giorno è...ma certo! Il giorno!
È il decimo giorno...sono in ritardo...che cosa devo fare, come lo posso creare?!
Un passaggio, in modo tale che nessuno si faccia male...nessuno deve cadere in quella stanza senza fondo...nella stanza trappola.
Devo mettere in contatto i due estremi, scucire la realtà e collegarla con ago e filo all'altra sponda...all'altra immagine.
Nel bosco, devo creare un passaggio di teletrasporto qui e che sia anche lì.
Devo liberare la mente e cucire le due immagini, i due luoghi.
Spengo ogni mia sensazione, ogni mio senso...spengo i suoni, le emozioni ed ogni movimento corporeo...devo spegnere la vita in me e lasciarmi avvolgere, devo galleggiare e fluttuare come plasma nell'aria.
Non sento più il peso del dolore, le catene e quelle frecce di ferro che mi trapassavano, non mi sento più tirare...sono libera.
Vedo l'edificio grigio...così imponente difronte a me. Li vedo tutti, sento ogni sua stanza come se fosse parte del mio corpo.
Vedo la foresta, gli alberi che ancora ricordavo...così scuri sotto il cielo grigio e senza luce...vedo tra i tronchi la facciata di quella casa.
La casa in cui vorrei riposare...desidero tornare.
Taglio lo spazio ed il tempo che dividono le due immagini, collego...cucio in ogni singolo punto le due estremità.
Devo posizionare i miei compagni nei loro rispettivi posti di partenza, come degli spilli collegati da un filo rosso su una cartina geografica.
Pensavo fosse molto più difficile produrre un collegamento dal nulla...mi sento così sciolta, che potrei realizzare ogni cosa con un'alzata di mano.
Ora mi tocca solo aprirlo, come un pacco regalo o l'inaugurazione di un nuovo edificio...prendo la forbice argentata e taglio con soddisfazione il nastro rosso.
Sento una scintilla sprigionarsi...piccola, fino a farsi più grande...fino ad innescare una fiamma.
Per un istante, un singolo momento...sono sicura di averle viste...quelle due ragazze, le mie piccole allieve.
I miei proxy, erano lì ad attendermi.
Sono certa che fossero loro, non posso sbagliarmi...spero solo che siano tutti pronti.
Ho dato il via alla caccia...guardate il segnale.



Si sentono dei passi pesanti piombare alla porta, delle urla sfondano i muri.
L'entrata si spalanca ed una ragazza urla con tutto il suo fiato all'interno della stanza.
Le loro espressioni assenti la lasciano disgustata, ma prima che possa ripetere le sue parole, la voce della sua amica tuona da dietro le sue spalle.
-avete sentito?! È il segnale!-

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora