RICERCHE

28 6 0
                                        

"Ultimo accesso alle 18:13"
Continua a leggere e rileggere quella scritta, sperando che da un momento all'altro l'amica risponda. Anche se sa già che sarà improbabile risentirla in chat, sapendo che l'altra adora dormire e che va a letto presto, a differenza sua.
Si volta, girando sulla sedia a rotelle della sua scrivania, guarda l'ora segnata nell'orologio sul comodino. Sono  le 20:30, a quest'ora dovrebbe essere ancora sveglia, pensa. Voltandosi, abbassa il capo guardando lo schermo del cellulare che le sta affianco al computer. Nero, nessun messaggio.
Alzando gli occhi al cielo con la preoccupazione in aumento e i pensieri che ribollono nella sua testa, torna a digitare sul computer. Scrive, cliccando con le dita i tasti neri e dalle lettere bianche, guardando lo schermo bianco impostato sull'operatore di ricerca.
Una banale scritta sulla barra, affianco alla lente.
"Donna senza volto di Shiverville"
Clicca e vari siti dalle scritte blu le appaiono sulla schermata, scorre velocemente leggendo i titoli.
"Donna senza espressione-creepy"
Da escludere, essendo una storiella dell'orrore, nulla che possa centrare con la donna dell'incubo dell'amica.
"Avvistamenti serial killer"
I suoi occhi scendono indifferenti, in cerca di un ago nel pagliaio.
"Bambini scomparsi-nordforest"
Cerca un titolo che l'attiri, uno che salti agli occhi. Potrebbe essere anche questo ma qualcosa le dice che deve continuare a guardare, ancora. Scorre con il mouse, su e giù, nulla fugge al suo sguardo.
"Strega di Shiverville-renaissance"
Quella parola, ciò non la attira solo per il nome della città ma anche per l'accostamento con quella parola.
Strega...un presentimento si accende nei suoi pensieri.
Una strana sensazione attraversa il suo petto, arrivando ad infilzare la mente e a congelarla.

Un fulmine illumina il buio, il tuono si fa sentire in tutte le stanze e per i corridoi di quella casa.
Clicca, con il dito che freme e la curiosità dietro agli occhi. Una pagina web giallognola, hanno reso l'idea di antichità, pensa sarcastica.
Un documento incollato sullo schermo in pixel. Sembra una delle tante pagine ingiallite dei giornali e dei documenti tenuti in biblioteca.
Inizia immediatamente a leggere e a ricavarne informazioni.
Racconta di una famiglia di origini e di sangue nobile, che viveva nel XIV secolo in quella vecchia cittadina. La comunità era ristretta, le persone non lasciavano mai quel luogo per trovare fortuna altrove, o per crescere una famiglia in un'altra città. Vi è scritto poi che in quegli anni, prima che nascesse l'ultima figlia "Blum Woodville", ci fu l'avvistamento di una donna reputata strega dall'intera comunità. Qui la fonte suppone che la gente di quella città fu suscitata dalla presenza di quella donna, si allarmarono e ognuno teneva d'occhio l'altro. La comunità credeva ci fossero altre donne del genere fra i cittadini, da qui iniziò un  periodo buio per gli abitanti di Shiverville.
Sarah rimane stranita e confusa dopo aver letto parte di questa fonte, crede sia soltanto una storiella scritta da qualche utente di internet.
D'altronde riprende a leggere.
Infondo è l'unica "fonte" che parla precisamente della vecchia città in cui viveva l'amica, l'unica forse in cui potrebbe ricavare minimo qualcosa di utile.

Vi è poi scritto di una certa dama che viveva in quella città, la rappresentante e vice del sindaco, nonché la moglie stessa di quell'uomo. Questa si dice vivesse affianco alla casa della famiglia Woodville. Per certi motivi ed avvenimenti, dopo circa sette mesi, propose un'assemblea cittadina in cui accusò con prove reali la famiglia. Accusò per prima la figlia minore Blum Woodville, la quale a quel tempo aveva soltanto 27 anni, il resto della famiglia fu dichiarato colpevole in assemblea.
Non si parla di altro siccome le fonti non sono ben curate, e troppo vecchie per accertarne la loro veridicità. Si sa soltanto che la sera stessa, l'intera famiglia scomparse nella loro casa in fiamme mentre la figlia minore fu bruciata al rogo al limitare della foresta, accusata di praticare magia nera. Nessuno poi sopravvisse all'incendio, che si propagò per la cittadina uccidendo l'intera comunità. Questi dati ci sono pervenuti fino ad oggi da un vecchio e logoro libro che fu trovato nelle macerie del municipio, precisamente nel sotterraneo. Non si sa del perché delle accuse come non sappiamo quali prove avesse la donna, ne dell'identità dei cittadini, nemmeno in che modo l'incendio fu poi spento. Sembrerebbe che l'intera città sia circondata e rinchiusa in una enorme maledizione.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora