TROVAMI

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Mi risveglio in un gelido groviglio di lenzuola, il mio corpo è bloccato da dolori lancinanti alle giunzioni.
Non percepisco calore al mio fianco o sotto le coperte.
Tasto con la mano, ancora addormentata, l'altro lato del letto.
Schiudo i miei occhi, con piccolo capriccio, non trovando il suo corpo addormentato.
Una leggera luce di prima mattina filtra tra i buchi della persiana.
Mi metto a sedere continuando a cercare fra le coperte vuote.
La mia mente ci mette un po' a riavvolgere il nastro, ci metto un po' a capire e soprattutto a riattivare il mio corpo.
Mi sento come se una macchina mi avesse investito, nel pieno della notte, mentre dormivo.
La stanza è vuota e l'aria tiepida.
Lui non è nel letto, come mi sarei aspettata, non sta dormendo e non è lì sveglio ad aspettarmi.
Semplicemente sono sola.

La mia mente non fa ancora in tempo a preoccuparsi, per la situazione, che i miei occhi notano una lettera sul mio grembo, nascosta tra le pieghe delle lenzuola.
Una lettera nera, con dei sottili ricami floreali in rosso sui lati della busta.
Sul retro leggo una frase al quanto strana e stuzzicante, scritta con un luccicante rosso cremisi.
Ti va di fare un gioco...Blum?
Un brivido rende le mie mani rigide e sudate, tutto ciò mi fa ancor più incuriosire.
Apro lentamente la busta, strappando con le mie lunghe unghie nere.
Una lettera rossa, con spine di rose nere ricamate con un lucido nero carbone, agli angoli.
Al centro vi è un testo scritto con elegante calligrafia, in corsivo antico e raffinato.

Tesoro, tranquilla sto bene, non ti devi preoccupare o impaurire.
Se stai leggendo questa lettera vuol dire che sei sveglia e che ti sei ritrovata sola nel letto.
Vorrei proporti un gioco, come avrai dedotto dalla scritta sul retro.
Ti ricordi del caro vecchio 'nascondino'?
Dovrai semplicemente trovarmi, ma sarà difficile, ed è per questo che ti ho lasciato il primo indizio all'entrata.
Ma non renderti le cose semplici cara, niente poteri o trucchetti strani.
Non giocare sporco, sennò assaggerai delle trappole che ho giusto preparato per questa evenienza.
Senza indugio, ti auguro buona ricerca.
Se mi ami veramente...cercami e trovami.

P.S.
Scusa per stanotte, ti ho fatto dormire in una posizione scomoda.
I dolori che avrai al risveglio purtroppo ti saranno da avversari.
Ti assicuro che questo non era nei miei piani.
Tuo, Slender.

Finito di leggere la lettera, non riesco a trattenere un risolino.
Questa cosa mi intriga molto e, devo dire che non poteva far di meglio.
Ho sempre adorato giocare a nascondino, e ancor di più se ciò che devo trovare è la persona che amo.
Ma senza poteri sarà molto difficile, vista l'immensità della foresta.
Fortuna che per sua grazia mi ha voluto dare una mano.
Immediatamente mi alzo e corro in bagno a vestirmi, a sciacquarmi via i resti del sonno che mi ha lasciato in volto Morfeo.
Mi fiondo all'ingresso senza metter nulla sotto i miei denti, la mia curiosità non mi lascia neanche il tempo per una semplice colazione.
Apro la porta d'entrata e ai miei piedi trovo un piccolo bigliettino nero, con una B incisa in caratteri eleganti.
Lo prendo e ne leggo il messaggio all'interno.

Fin qui è facile mia cara, ma da questo biglietto in poi ti sarà difficile scovare gli altri.
Un consiglio, pensa con astuzia.
Il prossimo indovinello lo troverai nel luogo da te adorato.
Spero che tu abbia memoria del tuo primo ricordo d'infanzia.
Dev'esserti facile questo indovinello, quindi buona fortuna.
Tuo, Slender.

Ottimo, questa si che è una vera caccia al tesoro, se ci ha messo così tanto impegno nel nascondermi gli altri indizi mi divertirò ancor di più.
Allora vediamo 'il luogo da me adorato' e 'il primo ricordo d'infanzia', certo che è facile questo.
Inizio a camminare trattenendomi dal usare il teletrasporto, quasi mi dimenticavo delle sue proibizioni.
Quindi, con un leggero broncio per l'indisposizione dei miei poteri, mi metto subito a correre.
Ricordo che la strada per arrivare al piccolo parco giochi è molto lunga, quindi meglio affrettarsi.

Corro a perdifiato in mezzo agli alberi, calpestando il terreno umido e ricoperto di muschio.
Sento gli aghi dei pini staccarsi dai rami e infilzare il terreno, l'aria gelida e umida che si scaglia contro il mio viso.
Gli aromi del legno e della resina, che cola e intrappola qualsiasi cosa, trattenendola in una sfera temporale che non si lascia sfuggire nulla.
L'erba che ondeggia al mio veloce passaggio, le piccole gocce di rugiada che scivolano via dagli steli.
La leggera nebbia, che ormai va a dissolversi sotto i sottili e flebili raggi di sole, che filtrano tra le fronde degli alberi.

Ancor prima di fermarmi a prender fiato, intravedo la strada asfaltata che divide il confine del bosco dalla cittadina.
Ora devo solo fare attenzione, attraversare e raggiungere l'altalena che, come ha scritto lui, adoro tanto fin dall'infanzia.
Rallento e mi accosto ad un albero che da sulla strada.
Prendo fiato, riempio il mio petto con l'aria gelida e pungente che aleggia all'esterno del bosco.
Controllo che non ci sia nessuno nei paraggi...come l'ultima volta, la sera in cui incontrai lei.

Attraverso, in punta di piedi e a passi lunghi, arrivo all'erba del parco, tagliata con cura.
Inspiro, lasciando fuoriuscire l'agitazione che si è andata a creare in così poco tempo.
Raggiungo l'altalena, osservo con sguardo attento ogni particolare.
Il terreno...vuoto.
I pali in ferro...puliti.
Le catene...nude.
Il seggiolino in plastica...vuoto.
Devo ammettere che, per essere il primo indovinello, è stato davvero bravo a nascondere il messaggio.
Ma, basta guardare le cose da un'altro punto di vista, per scovare cose che con uno sguardo superficiale non si possono notare.
Mi accuccio a terra, ruoto la testa e scorgo, sotto il sellino di plastica nera, un bigliettino attaccato con dello scotch.
Come non detto, sii inventiva e fuori dagli schemi.
Stacco il nuovo indovinello, scorrazzo poi per la strada andandomi a nascondere il più lontano possibile da lì.
Mi appoggio con la schiena, dietro ad un abete.
Apro il biglietto e leggo la prossima destinazione.

Ottimo lavoro, stai andando abbastanza bene.
Non mi soffermo, quindi ti dò subito l'indicazione per il prossimo nascondiglio.
Rammenti, il momento in cui ordinai a uno dei miei proxy di risparmiarti?Tuo, Slender.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora