MACABRO SORRISO

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La madre si volta verso di lui, guardandolo con stupore e sempre più confusa. Ciò che le ha detto le sembra impossibile.
Più di un'ora fa aveva trovato sua figlia distesa a terra agonizzante e tremate, scossa e dal corpo incontrollato che scriveva in modo irrefrenabile lo stesso identico simbolo. Dunque ora lei, come potrebbe credere alle parole di questo dottore, certo dopotutto lui sa molto di più, ma come può credergli se ore prima era certa che sua figlia avesse qualche malattia rara ed inspiegabile.
-state dicendo che lei non ha nulla? Che ha avuto soltanto un incubo?!- domanda sempre più stupita, a bocca aperta. Non curante della ragazza che dorme.
-si è ciò che ho detto. La cosa pare strana pure a me, perché in fondo non sembrava stare affatto bene quando l'abbiamo presa e portata di corsa qui. Mi domando pure io cosa le sia successo, e soprattutto cosa stia accadendo nella sua testa...- dice quasi cercando di scusarsi per non aver trovato nulla per cui agire, non avendo trovato il problema per cui lui e la donna si erano tanto preoccupati. Parla a voce bassa, guardando il monitor e riflettendo ancora sulle analisi e i vari controlli che aveva eseguito. Osservando la linea verde sullo sfondo nero andare su e giù a picchi costanti, provocando il solito e monotono suono che ormai i muri sanno a memoria, rimembra e sobbalza per la dimenticanza.
-mi scusi signora ma devo andare a prendere una cosa, torno subito!- dice quasi urlando, fiondandosi di corsa fuori dalla stanza e facendo sbattere la porta. La donna rimane sola con i pensieri aggrovigliati, in compagnia del suono elettrico del macchinario e delle gocce di pioggia che picchiano il vetro della finestra. Il respiro leggero della figlia addolcisce quei suoni, fino al punto in cui sembri essere troppo naturale e perfetto, dopo ciò che le è successo.
È troppo normale per essere il suo, pensa la madre. Gli occhi le si spalancano, come fulminata da una paura profonda e colpita da un'ombra che le trafigge la schiena da dietro. Volta in modo fulmineo lo sguardo, avvicinandosi al viso della ragazza stesa sul lettino con la testa adagiata sul cuscino.
Sorride...quella che vede la madre non è un espressione naturale.
Un sorriso dall'accento psicopatico ed irreale, innaturale ed impensabile sulle labbra della ragazza. Non si comporterebbe così soprattutto se sotto sedativo, pensa la donna, presa dall'inquietudine per quella strana posa che si è andata a formare sulle labbra della figlia.
Nora si stringe nelle spalle, le sembra di sentire il suo sguardo addosso e come se stesse ridendo di lei e del suo comportamento.
Ma che motivo ci sarebbe?
Rivaluta nuovamente l'idea di star vivendo un incubo infinito, assillante ed esageratamente profondo. Si sarebbe già dovuta svegliare, se allora fosse così.
Purtroppo non lo è, continua a ripetersi mentalmente.

-sono qui e con me ho l'ultimo risultato degli esami!- spalanca la porta dicendo ad alta voce e con tono quasi contento ed allegro, ma ritornando nella stanza e rivedendo la madre in lacrime con la figlia stesa sul lettino, il suo umore cala da un picco di leggera felicità ad un abisso triste e scuro di malinconia.
Si ricompone per poi leggere la carta che stringe nella mano destra, richiudendo la porta lentamente e concentrandosi sugli esiti che vi sono scritti sul foglio bianco e stropicciato.
Avvicinandosi alla madre si accorge delle sue lacrime a cui prima non aveva fatto caso, anzi a cui non aveva dato peso. La guarda cercando di formulare la domanda.
-cosa è successo?- chiede, temendo di aver ancor più rattristato la donna. Questa lo guarda con occhi lucidi, posando poi lo sguardo sul corpo della figlia.
-non è normale, non lo farebbe mai...- dice quasi in lacrime, cerca di trattenersi essendo in compagnia del dottore. Lui sposta gli occhi dalla donna, che si porta il dorso della mano sotto il naso, al volto della figlia. Si avvicina come stupito ed incredulo a ciò che ha visto.
-perché sta sorridendo?- domanda stranito e scioccato sapendo che la ragazza è attualmente sotto sedativo, quindi incapace di agire.
-non lo so me lo dica lei, dopotutto è lui il dottore, no?!- risponde sfinita e con tono arrabbiato.
-non ne ho idea, questo dettaglio è alquanto strano e dall'ultimo esame di cui ho i risultati scritti qui- dice, alzando il foglio nella direzione della donna -risulta che i neuroni e le cellule cerebrali siano totalmente attivi, anche tutt'ora e la cosa non è affatto normale- conclude, tenendo gli occhi incollati al foglio.
-n-non capisco...- balbetta la madre alla risposta del dottore.
-intendo dire che sua figlia non dorme, le cellule cerebrali non dovrebbero essere tutte quante attive e soprattutto non dovrebbero essere al massimo delle loro capacità. Quando un organismo si riposa le cellule e i neuroni rallentano le loro funzioni, nella sua mente invece, anche quando sembra dormire, vanno oltre le loro capacità del dormiveglia- prende un respiro rivolgendo il capo a terra, non crede nemmeno lui ai risultati del test e ancor di più a ciò che comportano.
-In parole povere sua figlia non sta dormendo, è sveglia o meglio la sua mente è totalmente cosciente- conclude con voce roca.

Don't forget my eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora