<< questo comportamento è inaccettabile! >> trovarsi nell'ufficio della preside, con Matt e Ryan, quando stai per ricevere una punizione e non sai quale, non è una delle situazioni più rilassanti al mondo.
<< Williams, da te non me lo aspettavo >>
<< Hope non ha fatto nulla so... >> Matt cerca di difendermi ma viene interrotto dalla voce della dirigente << non mi interessa! Voi oggi rimarrete qui, verrete sorvegliati dal professor Stone fino alle sedici e trenta, potete andare non voglio sentire altro >> sinceramente non mi fa tanta differenza, anzi, nessuna.
Mio padre non ci sarebbe stato a casa e io avrei passato l'intero pomeriggio a casa...chiusa in camera..a studiare.
Dopo che la preside ci ha congedato usciamo dal suo ufficio, in cui abbiamo consumato tutta la mattinata, e ci sediamo sulle poltrone al di fuori di esso e aspettiamo l'arrivo del professore.
<< Matt... >> pronuncio il suo nome in un sussurro cercando di attirare la sua attenzione.
<< che vuoi? >> mi pento subito di avergli rivolto la parole, mi accorgo solo ora di quanto lui possa essere bipolare: un minuto prima mi difende e mi protegge quello dopo mi insulta...penso che non riuscirò mai a capirlo.
<< io..solo...grazie >> lui si volta di scatto verso di me, cerco di decifrare la sua espressione ma la cosa diventa più difficile del previsto essendo un misto tra stupore e confusione.
<< di cosa? >>
<< di avermi...ecco..difesa >> la mia più che un'affermazione esce fuori come una ridicola ed insulsa domanda...sono una stupida.
<< oh...prego >> non c'è la faccio più, la conversazione è talmente ridicola che scoppio a ridere rumorosamente e senza contegno davanti a loro due.
<< che cazzo ridi? >> Ryan, che per tutto il tempo non ha mai parlato mi fulmina con lo sguardo e subito mi zittisco abbassando lo sguardo.
<< io...niente >>
<< buongiorno ragazzi potete seguirmi >> il professor Stone fa la sua entrata dall'enorme porta in vetro, sinceramente non è minimamente come me lo ero immaginato: è un uomo intorno alla sessantina d'anni, suppongo, non ha i capelli ma i suoi lineamenti sono contornati da una barba lunga evidentemente curata, indossa un completo elegante e tiene stretta una valigetta nella mano destra.
Ci alziamo tutti e tre dalle poltrone ci avviamo verso la classe...sarà una lunga giornata.
***
<< Loren lo sai come la penso >> finisco di bere la mia tazza di tè caldo e mi sdraio sul letto con il telefono sempre portato all'orecchio.
Dopo aver passato tutto il pomeriggio in compagnia del mio incubo peggiore e del suo amico che non si è fatto mancare i soliti insulti e battutine, starsene a casa in pigiama e rilassarsi leggendo un bel libro...non potrei chiedere meglio.
<< ma Hope! Hai diciassette anni dovrai pur sempre andare una festa! >>
<< non mi piacciono le feste... >> gente ubriaca, corpi sudati che si strusciano fra di loro, persone che non tengono atto delle proprie azioni...entusiasmante, veramente entusiasmante.
<< ho trovato! >> la voce stridula e squillante della mia migliore amica mi costringe ad allontanare il telefono dall'orecchio per il rischio di rimetterci l'udito.
<< dimmi >>
<< stasera c'è una specie di festa alla fine del mio quartiere! Ho già partecipato a feste del genere e mi sono divertita un sacco per favore Hope! Vieni! >> pensandoci bene, mio padre è a lavoro per tutta la notte, sarebbe la mia prima festa ed è venerdì sera e non avrei nient'altro da fare quindi...
<< Va bene vengo... >>
<< cinque minuti e sono lì >>
Guardo il telefono scioccata...mi ha attaccato.
Affondo la testa nel cuscino cercando di prepararmi mentalmente per quello che sta per succedere
Okay Hope, stai per andare alla tua prima festa...devi essere aperta con le altre persone e ti devi divertire okay? Devi divertirti.
Mi ripeto queste parole in testa mille volte prima di convincermi io stessa, sento il campanello suonare, mi precipito giù dalle scale e apro la porta trovandomi Loren con un borsone in mano e un beauty nell'altra.
<< abbiamo tanto lavoro da svolgere e poco tempo a disposizione >> la guardo accigliata, lei sbuffa ed entra salendo le scale fino alla mia stanza.
Io la seguo e una volta arrivata chiudo la porta alla mie spalle << cosa c'è lì dentro? >> domando curiosa.
Lei in tutta risposta apre la sacca ed estrae una decina di abiti tutti diversi fra di loro, qualche paia di scarpe con il tacco e dei trucchi di cui non conoscevo nemmeno l'esistenza.
<< a te la scelta >> e io che pensavo che fossero per lei.
Senza fare tante storie prendo i capi più coperti possibili cioè un paio di leggins di pelle, un maglia a maniche lunghe Bordeaux con un rivestimento di pizzo nero sopra, il mio giacchetto sempre di pelle e un paio di stivaletti con il tacco.
<< contenta ora? >>
<< oh...questo è solo l'inizio >>
Dopo avermi fatta vestire Loren mi fa sedere sul letto e mi trucca con un rossetto opaco rosso scuro e vari strati di mascara, in questo momento mi sento una bambola di pezza o una marionetta che si fa usare a piacimento del proprietario.
<< okay... >> la ragazza davanti a me mi guarda con un sorriso a trentadue denti con aria soddisfatta, mi indica lo specchio che ho di fronte e io mi avvicino un po tremolante avendo paura del mio stesso riflesso.
<< aspetta! >> mi blocco subito al suono della sua voce e mi giro verso di lei.
Loren mi mette le mani fra i capelli e le scuote rendendoli più vaporosi.
<< perfetta...sei semplicemente perfetta >> lei fa finta di asciugarsi le lacrime e io la guardo ridendo.
<< oh mio Dio...>> non posso credere a quello che vedo...non sembro nemmeno io...sono troppo...carina...
<< sono un genio del male gente! >> Loren mi porge una borsa e mi ci mette dentro il cellulare e dei soldi.
<< Loren perché i soldi? >>
<< per scommettere >> cosa? Scommettere? Su chi?
<< su ragazza! Non abbiamo tempo per le domande Siamo in ritardo >>
***
Loren parcheggia la macchina in un vialetto buio e isolato e, dopo aver ripassato il suo rossetto, scende prendendomi per mano e facendomi strada.
Lei gira in una via stretta e sporca da dove partono delle scale che portando verso una porta sottoterra.
<< Loren dove siamo? >> l'ambiente non è dei migliori e le persone che lo frequentano, da quanto ho sentito dire qui a Londra, non sono raccomandabili.
<< benvenuta nel mio mondo >> appena varco la porta in legno un odore di alcol mischiato al fumo mi invade le narici facendomi tossire, non c'è musica e quando Loren mi porta all'interno della folla di persone ubriache e affannate mi sento come soffocare, essendo una delle persone più basse del posto.
Noto un ragazzo in piedi su una specie di piccolo palco con una birra in mano e un microfono nell'altra
<< siete pronti?! >> urla lui al pubblico, tutti gridano e saltano facendomi barcollare e sbattere da tutte le parti.
<< bene perché l'incontro sta per cominciare! >> la folla si fa ancora più agitata di prima e io stringo la mano di Loren, lei mi sorride tranquillizzandomi e, dopo spinte varie e gomitate, raggiungiamo la prima fila.
Le persone hanno creato una specie di cerchio dove nel mezzo si trova quel ragazzo di prima che deve essersi spostato dal palco a qui.
<< okay gente! È l'ora di iniziare! >> allunga l'ultima vocale urlando e saltando nel mezzo del cerchio.
<< vi presento il nostro ospite della serata. Con ottanta chili, un'altezza di un metro e ottantacinque...Steven Surv! >> un'altro ragazzo muscoloso e moro con solo indosso una canottiera e un paio di pantaloni si fa spazio tra la gente entrando all'interno del cerchio e posizionandosi accanto al presentatore.
<< e ora signori e signore...con ben ottantacinque chili di muscoli addosso e un'altezza di un metro e novanta...l'imbattibile...Matt Collins! >>
Tutta la folla urla e si dimena mentre io rimango ferma come un palo e sbianco al sentire il suo nome.
Matt raggiunge gli altri ragazzi con solo i suoi soliti pantaloni da basket, i capelli scompigliati e la mascella serrata...è sempre così...perfetto..ed impeccabile che certe volte mi domando se sia vero.
Lui alza la mano come per salutare e il pubblico ripete il suo nome a tutta voce...solo ora capisco..due ragazzi...scommesse..un cerchio...folla..
<< mi hai portata ad uno scontro clandestino?! >> Loren si volta verso di me e fa spallucce << rilassati Hope >>
Non ci posso credere...
<< tutti pronti che fra cinque minuti si inizia, ragazzi voi preparatevi >>
Matt prende una borsa, la apre e tira fuori da essa un nastro che si avvolge attorno alle nocche delle mani per non farsi male...credo.
Si stiracchia e saltella per scaldarsi e poi comincia a guardare la folla.
Cerco di nascondermi ma le persone mi spingono in avanti rendendomi la cosa difficile.
Sento la schiena bruciarmi e lo sguardo di qualcuno addosso, così mi giro...Matt mi sta guardando con i pugni serrati e la mascella contratta, si avvicina con passo svelto verso di me e, dopo avermi raggiunta, mi afferra per un polso senza usare molta forza.
<< che cazzo ci fai qui?! >>
Ops.
STAI LEGGENDO
TRUST ME
RomanceSinceramente non so quando tutto questo sia successo...lui è cambiato...lui mi ha difesa...lui si è preoccupato per me...ma mi ha chiesto una cosa...fidarmi di lui. 28/11/17 #316 su storie d'amore