CAPITOLO5

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I raggi del sole filtrano tre le finestre aumentando ancora di più il mio mal di testa.
La birra, gli uomini, il parcheggio, il coltello, i succhiotti, Matt...tutto il giorno precedente mi ritorna alla mente facendomi alzare di scatto dal letto.
Corro in bagno per vedere come io sia conciata, mi fermo davanti allo specchio e noto un cerotto sulla mia guancia, vari segni violacei sul collo ed i capelli arruffati per i movimenti che devo aver fatto durante la notte. Sono un disastro.
Mi guardo un secondo in torno e subito ricordo...cavolo sono a casa di Matt! E ora che faccio?! Un colpo di vento freddo esce dalla finestra della camera e rabbrividisco subito avendo addosso solo la sua maglietta, nonostante mi stia fino al ginocchio.
Un odore di Nutella mi invade le narici facendomi inspirare profondamente.
Mi precipito al piano di sotto e seguo questo buon odorino che proviene dalla cucina.
Mi blocco subito alla vista di Matt, con solo un paio di pantaloni addosso, ai fornelli che prepara dei pancake.
<< buongiorno >> lui si gira verso di me e mi fa cenno di sedermi su una delle sedie intorno al tavolo...che vergogna.
<< buongiorno...>> sussurro, sono molto indecisa sul da farsi: li potrei chiedere di ieri sera, ma non mi va di riaprire l'argomento, potrei comunque domandarli cosa farà dopo ma sarebbe trop... << Tieni mangia, ieri sera eri molto stanca hai bisogno di zuccheri o ti svenirai >> la sua voce roca e profonda mi risveglia dai pensieri, mi posa un piatto colmo di cibo davanti e sento come un vuoto allo stomaco...da quanto è che non mangio? Mi butto letteralmente sul cibo e finisco tutti i pancake che avevo nel piatto.
<< Hey avevi fame >> Matt mi guarda ridendo sotto i baffi mentre si gusta la sua colazione...che figuraccia.
<< io...si era tutto buonissimo grazie >> cerco di cambiare argomento e lui sembra seguirmi << già sono un'ottimo cuoco, modestamente parlando >> lo guardo ridacchiando e scuoto la testa abbassando lo sguardo per il suo comportamento infantile.
Mi guardo un po per la stanza: mobili bianchi, una porta finestra che da su un enorme giardino, tutta la serie dei libri di after...cosa?! I libri di after?!
<< leggi after?! >> le parole mi sono uscite dalla bocca senza controllarle ma si sta parlando del mio libro preferito << certo, è uno dei miei libri preferiti >> risponde lui con aria di chi la sa lunga << oh davvero? Anche il mio >>
Lui si siede più composto raddrizzando le spalle << e perché ti piace così tanto, sono curioso >> sta giocando con me, pensa di saperne più di me ma siamo nel mio campo, sono imbattibile.
<< beh per prima cosa adoro Hardin, è un personaggio complesso così...oscuro pieno di misteri, scorbutico ma allo stesso tempo dolce, menefreghista e indifferente ma geloso quando qualcuno si avvicina a Tessa, è...semplicemente strano >> lui mi guarda interessato e incrocia le mani appoggiandoci sopra il mento << non sono d'accordo >> lo osservo bene per capire se stia scherzando o meno ma a quanto pare è serio << Hardin è un semplice ragazzo che non viene capito da nessuno e si sfoga con le feste e le ragazze, non è poi così complicato basta capirlo per comprenderlo >> ha così...ragione!
<< Tessa invece è una santarellina del cazzo un po come te, è sempre a rompere i coglioni e non tiene mai la bocca chiusa mentre te sei sempre zitta è L unica cosa che vi differenzia, oltre all'aspetto fisico >> allora è questo che pensa? Che io sia una santarellina? Abbasso lo sguardo in imbarazzo ma lo rialzo di scatto avendo una domanda da fargli << allora perché, secondo te, Hardin si è innamorato di lei, le è stato dietro senza mai abbandonare la scommessa, nonostante i suoi comportamenti un po...infantili? >>
<< primo: Tessa è figa;
Secondo: è brava a letto;
Terzo: con quella scommessa ha vinto un sacco di soldi >> non ha capito nulla << non hai capito nulla allora, Hardin la ama davvero perché dopo tutto quello che hanno sopportato sono sempre stati insieme e hanno risolto i loro problemi e si sono amati nonostante tutto, non è poi così complicato basta capirlo per comprenderlo >> dico con un sorrisetto imitando le sue testuali parole << quindi se ti trovassi nella situazione di Tessa e scoprissi che il tuo ragazzo ha fatto quella scommessa su di te lo perdoneresti? >> i suoi occhi guardano i miei in un modo così intenso così...vero...
<< come hai detto te, Tessa è figa io no, un ragazzo non si avvicinerebbe mai a me insomma mi hai vista? >> rido da sola al pensiero che io possa avere mai un fidanzato << sono un disastro ma se proprio devo dirtelo, no. Non lo perdonerei mai. È come se mi avesse tradito con un altra...io non lo so, credo che semplicemente non sopporterei la cosa >> Matt si alza dalla sedia e si avvicina al libro, lo apre e comincia sfogliare le prime pagine come se stesse cercando qualcosa << ecco >> sposta uno sgabello della cucina e si siede accanto a me tenendo il libro aperto
<< vedi questa? >> indica una frase
" era ridicola con quelle gonne lunghe "
Annuisco ma non capisco, lui mi guarda << cazzate >> gira un altra pagina e mi mostra una loro parte di dialogo
" ma come ti sei conciata? "
<< ad Hardin piaceva già da qui ma non lo voleva ammettere così la offendeva e derideva per il suo modo di vestire o di pensare, erano tutte puttanate quelle che diceva...>> il suo sguardo si posa sul mio viso, mi guarda negli occhi e poi scorre giù fino alle...labbra.
<< lui la amava dal principio >> i suoi occhi sono persi nel vuoto più totale come se stesse riflettendo su qualcosa di importante.
<< M-Matt...cosa...>> chiude il libro bruscamente e si alza facendo cadere lo sgabello provocando un rumore stridulo.
<< ti riporto a casa >>.
***
La BMW di Matt si ferma davanti al cancello di casa mia.
<< Matt >> lui non mi guarda nemmeno, fissa solamente la strada.
<< senti vattene e non mi rompere i coglioni >> abbasso la testa sentendomi umiliata da lui e, prendendo le mie cose, esco velocemente dalla macchina e sbatto la portiera correndo verso casa mia.
Mio padre è lì, davanti alla porta, che mi aspetta con sguardo freddo e rabbioso.
<< entra >> poso il telefono e la mia borsa in un angolo del salotto e mi giro verso di lui.
<< chi era quello? >>
<< era solo...un amico..lui>> vengo interrotta da un suo schiaffo che mi colpisce il viso brutalmente facendomi cadere a terra.
<< non mentirmi, puttana, ecco quello che sei, una squallida troia come tua madre! >> mi alzo in piedi e lo guardo con occhi imploranti e pieni di pietà << padre io non sto mentendo! >> urlo ormai stufa di questa situazione << non usare quel tono con me! >> prende in un pugno saldo i miei capelli e mi butta sul divano facendomi storcere il polso.
<< hai dormito da lui? >> ormai piango e singhiozzo << io posso spiegare >>
<< bene...lo hai voluto te Hope >> indietreggio rannicchiandomi sul divano, cosa vuole fare?
Lo vedo slacciarsi la cintura dei pantaloni e tutti i pensieri più brutti al mondo mi passano per la mente << oh no, non mi scopo le puttane da quattro soldi >> mi guarda con un sorriso da maniaco in viso << togliti la maglia e girati di schiena >> non voglio farlo arrabbiare ancora di più così, inconsapevole di quel che succederà, obbedisco ai suoi ordini.
<< padre cos...>> la pelle della cintura e il metallo del suo aggancio colpiscono la mia schiena con un colpo secco.
Mi manca il fiato. Il dolore è insopportabile. Sento la mia pelle lacerarsi ad ogni frustata. Gesù, qualcuno mi aiuti...non c'è la faccio più.
<< basta! >> urlo contro il cuscino del divano stringendolo tra i denti << basta ti prego! Fermati! Basta! >> un grido agghiacciante esce dalle mie labbra prima che senta i suoi passi salire le scale << non è finita qui >> sento la sua voce dal piano superiore e poi una porta sbattere.
Porto una mano sulla mia schiena ma la ritiro subito dal dolore troppo forte << maledizione..>> cerco di alzarmi nonostante il male che sento e dopo vari tentativi riesco a raggiungere la mia stanza.
sono distrutta.
Il gancetto del reggiseno struscia contro le ferite provocandomi un prurito insopportabile.
Con un colpo secco lo sgancio e stringo i denti per non urlare.
Sento il telefono suonare così lo prendo e guardo di chi si tratta: numero sconosciuto
Rispondo portandomi il cellulare all'orecchio e rispondo con un debole " pronto"
<< Hope! Cazzo è la trentesima volta che ti chiamo! Cosa diamine è successo?! Si sentivano le urla da fuori casa tua, volevo entrare ma...>> la voce di Matt mi fa girare la testa ancora più di prima << non ti deve interessare >> riesco a finire la frase fra i singhiozzi e concludo la chiamata fregandomene delle sue suppliche di non attaccare.
Mi butto sul letto di pancia, nel tentativo di far chiudere i tagli sulle schiena, e in meno che non si dica mi addormento con il sogno di non svegliarmi più.

Per chi ha letto after può capire facilmente il significato del discorso fra Hope e Matt ma credo che sia abbastanza chiaro anche per chi non abbia letto il libro
Cosa ne pensate?

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