CAPITOLO11

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<< vi conoscete? >> si intromette il papà di Matt.
<< si, noi andiamo a scuola insieme >> rispondo semplicemente sorridendogli educatamente.
Mio padre si avvicina a me e mi circonda la vita con un braccio, mi irrigidisco immediatamente e Matt sembra notarlo perché mi guarda confuso.
Lui mi strofina il fianco lentamente poi si ferma sulla vita e, senza farsi notare, ci lascia un forte pizzicotto.
Chiudo gli occhi cercando di assimilare il dolore e stringo i denti per non emettere alcun rumore.
<< signore, è pronto l'aperitivo >> Emily fa la sua entrata in salotto con il suo grembiale bianco e le mani portate elegantemente dietro la schiena.
<< dopo di voi >> mio padre si finge elegante con i genitori di Matt, nonché suoi colleghi, facendogli cenno di recarsi nella sala da pranzo.
Quando tutti gli ospiti si trovano davanti a noi lui mi blocca rudemente per un polso.
<< è uno che ti scopi? >> sussurra.
<< no, padre >>
<< ora non posso darti la giusta punizione ma stanne sicura, appena avrò tempo lo farò >> mi supera con una spallata facendomi barcollare.
Respiro profondamente per calmarmi e cercare di liberare la mente prima di raggiungere gli altri.
Assaggio qualche stuzzichino mentre osservo mio papà parlare tranquillamente con gli invitati.
<< tieni >> un Matt elegante e pettinato con i capelli indietro mi si presenta davanti con due bicchieri di shampagne in mano.
<< grazie >> prendo un piccolo sorso della mia bevanda e la sento frizzare fresca sotto la mia lingua.
<< sei bellissima con questo vestito >> Matt mi squadra da capo a piedi e io divento immediatamente rossa..che figura...
Li sorrido gentilmente in segno di ringraziamento.
<< non ti avevo mai visto con una camicia >> ma che diamine sto dicendo?
<< se la metti così, io ti avevo vista solo ed unicamente con felpe di tre taglie sopra la tua >> rido alla sua affermazione, è vero uso solamente felpe larghe per un semplice motivo: mi coprono.
Nascondono il mio fisico orribile così che gli altri non possano vedere il mio corpo.
<< sono comode! >>
<< su questo hai ragione...ma così sei più sexy >> gli tiro un piccolo pugno sulla spalla
<< Matt! >>
<< mi hai fatto male >> lui si massaggia il punto in cui l'ho colpito e subito i sensi di colpa si impadroniscono di me stessa.
<< mio Dio scusami, non volevo io..>>
<< Hope, stavo scherzando, mi hai fatto il solletico >> tiro un sospiro di sollievo e mi porto una mano sul cuore.
<< ragazzi la cena è pronta >>
Ci richiama mio padre.
La cena prosegue fra chiacchiere e risate.
<< cosa hai intenzione di fare dopo il liceo Hope >>Patrick, il papà di Matt, mi osserva attentamente mentre aspetta la sua risposta.
<< mi piacerebbe studiare medicina per poi lavorare in pronto soccorso >>
<< Mio Dio, ci vuole " sangue freddo " per fare quel lavoro cara >> commenta la moglie con tono amorevole.
<< oh, ne sono consapevole ma spero di cavarmela >> cerco di mantenere un tono cordiale e formale il più possibile, mio padre è già arrabbiato per il fatto che io conosca Matt non vorrei peggiorare la situazione.
<< sembri una ragazza responsabile sono sicura che farai strada, chi lo sa, magari troverai un bel dottore >> dice lei facendomi l'occhiolino e tutte e due scoppiamo a ridere.
Gli adulti si perdono nel parlare di lavoro e ci...si come dire " obbligano " ad andarcene.
Non mi stavo divertendo sia chiaro solo che, stare da sola con Matt mi mette in imbarazzo.
<< vuoi che ti mostro la casa? >>
<< la seguo, signorina >> quanto può essere stupido?
Dopo avergli fatto vedere tutte le stanze arriviamo in camera mia dove mi butto a peso morto sul letto.
<< hai veramente una casa gigante >> commenta.
I piedi mi dondolano dal letto senza però toccare terra...sono così bassa.
<< intimo bianco, interessante >> mi alzo immediatamente e trovo Matt a curiosare nel mio cassetto della biancheria intima.
<< ma cosa fai?! >> li levo di mano il mio unico completo di pizzo bianco e lo rimetto velocemente dentro l'armadio.
<< colpevole >> dice alzando le mani in segno di resa.
<< sei un maleducato! Non ti sopporto.. >> li urlo contro.
<< ne sei sicura? >> ribatte lui.
Si avvicina lentamente a me e mi gira in torno squadrandomi da capo a piedi senza ritegno.
<< sei stupenda...>> mi sussurra all'orecchio da dietro di me.
Mi circonda la vita con le sue braccia possenti e posa la testa nell'incavo del mio collo.
Mi abbandono immediatamente al suo tocco, sento il suo respiro sulla mia spalla e le sue labbra sfiorarmi lentamente, provocandomi brividi in tutto il corpo.
Matt lascia una scia di baci su tutta la mia mascella. Piego la testa di lato per lasciargli più spazio e renderli il tutto più facile.
Passa la lingua su il mio collo baciandolo e mordendolo in alcuni punti.
Si sofferma per più tempo su una zona dietro l'orecchio, succhia delicatamente e sento i suoi denti sfiorarmi volontariamente.
Chiudo gli occhi abbandonandomi a questa nuova sensazione così piacevole.
Matt morde il lobo del mio orecchio e sfiora la mia spalla con il naso.
<< hai un profumo così buono... >> mi giro lentamente verso di lui e ci ritroviamo l'uno difronte all'altro.
<< perché lo fai? >> le parole mi sono uscite dalla bocca senza controllarle.
Questa era una domanda che mi tormentava ormai da tempo e sentivo che, se non avessi trovato risposta, sarei probabilmente impazzita.
<< io non lo so...>> cosa?
<< che vuol dire che non lo sai Matt? >> mi allontano velocemente da lui.
Non sono arrabbiata nemmeno minimamente, è che non mi aspettavo questa risposta e...sono solo..delusa.
<< che ti aspettavi? Che ti dicessi che ti amo o che ti chiedessi di essere la mia ragazza? Non siamo in un fottuto film Hope, smettila di fare la bambina e torna nel mondo reale >> non lo ha detto veramente.
<< stai scherzando? Ma che diavolo hai nella testa? >> sputo acida.
<< ho solamente detto la verità >> ecco! Perfetto, é tornato il solito Matt sfacciato e irragionevole.
<< io non mi aspettavo nulla da te, okay? Solamente non mi sta bene che tu mi usi. Non mi sta bene. Perché io sono sempre stata lo stupido giocattolino di tutti e...sono stanca..sono stanca di tutti gli insulti e di tutte le offese che voi.. >> mi manca il fiato per la troppa fatica così mi avvicino alla scrivania e prendo l'inalatore respirando profondamente.
<< che fai ora? Sei arrabbiata, eh? Ora hai imparato a rispondere a tono? >>
Matt mi guarda con un sopracciglio alzato sfidandomi con gli occhi.
Scuoto lentamente la testa e sento le solite lacrime traditrici scorrermi calde sulle guance.
<< non sono arrabbiata >>
<< e cosa sei allora? >>
<< ferita..>> lui si blocca fissandomi senza emozioni poi d'un tratto si riprende e quel suo sorriso senza pietà si fa nuovamente spazio sul suo volto.
<< poverina, ora la sfigata è ferita >> Matt si porta una mano sul cuore prendendosi gioco di me.
Davvero? Siamo tornati a questo punto?
Non ragiono più con la testa così lo faccio.
Mi sciolgo i capelli e li scuoto rendendoli più vaporosi, metto una mano all'interno del mio reggiseno mostrando in modo indecente una parte del mio seno fuori dal vestito.
Tiro su l'abito rendendolo più corto, tutto sotto lo sguardo confuso di Matt.
<< Hope cosa stai... >> lo interrompo alzando una mano.
<< è così che mi vuoi? Mi devo conciare così per non farmi prendere in giro da voi? >> apro le braccia esausta e frustata e le faccio ricadere morbide sui miei fianchi.
<< e magari perdo la verginità con Ryan o...>>
<< Hope smettila >> dice Matt ma io lo ignoro completamente.
<< dai fai di me quel che vuoi, così forse sarò accettata >> rimango immobile davanti a lui guardandolo e aspettando una qualsiasi reazione da parte sua.
<< cosa stai dicendo? >> non ha ancora capito?
<< forse lo farò domani con Ethan a casa sua così la smetterete di chiamarmi verginella o come dite voi >>
<< Hope non ci devi nemmeno provare >> Matt serra la mascella e chiude le mani in due pugni.
Scoppio a ridere alla sua affermazione.
<< oh, sto sbagliando qualcosa? Non sono come mi vorreste? >>
Matt osserva la mia eccessiva scollatura e le mie gambe scoperte.
<< Hope copriti >>
<< perché? >>
<< perche questa non sei te >> finalmente ci è arrivato.
<< ma il punto non è questo...>> lo correggo << te non mi conosci >>
<< allora imparerò a farlo >> Matt si avvicina a me ma io indietreggio, devo mantenere una certa distanza o sono sicura che ricadrei nell inganno.
<< non te lo permetterò >> rispondo a tono.
<< devi fidarti di me >> mi blocco alle sue parole. Fidarmi di lui? Come faccio a fidarmi di lui?
<< vattene >> distolgo lo sguardo da lui per non piangere sotto il suo sguardo.
<< Hope... >>
<< ho detto vattene! >> gli urlo contro.
Matt si dirige velocemente verso la porta e dopo essere uscito la sbatte con forza.
Mi porto una mano sulla bocca che bloccare i rumorosi singhiozzi che non riesco a fermare, il petto mi fa male per il troppo pianto così mi appoggio al muro scivolando fino a trovarmi per terra con le gambe portate al petto e la testa fra le ginocchia.
Matt
Cazzo.cazzo.cazzo!
Appoggio la testa sul muro posandoci le mani sopra e cercando di calmarmi.
Sento i singhiozzi di Hope da qui e mi sento tremendamente in colpa per tutto. È colpa mia! Porca puttana, ora sta piangendo ed è colpa mia.
Scendo al piano di sotto raggiungendo i miei genitori che si stanno mettendo le giacche e prendendo le borse per tornare a casa.
<< tesoro, Hope? >> mia mamma mi sorride come fa sempre mentre cerca qualcosa dentro le tasche.
<< si è sentita male ed è rimasta in camera >> mento.
Non posso mica dirle: " abbiamo litigato dopo che io le ho fatto un succhiotto per far vedere a quel coglione di Ethan che è mia e ora sta piangendo perché sono una fottuttissima testa di cazzo "
<< si è sentita male? >> suo padre mi si presenta davanti con uno strano sorriso.
<< si, è nella sua stanza...>> non mi convince per niente il suo sguardo, nei suoi occhi si accende un luccichio che non capisco, sembra quasi che li faccia piacere che la figlia stia male.
<< oh, okay ora vado a vedere, vi accompagno alla porta >>
***
Avvolgo un asciugamano in vita ed esco dalla doccia, mi spettino i capelli senza però asciugarli.
Mi siedo sul letto prendendomi la testa fra le mani.
Non riesco a smettere di pensare al comportamento del padre di Hope...c'è qualcosa che non va...ho un brutto presentimento..
La porta di camera mia si apre e mia madre entra con la sua solita vestaglia rossa come pigiama.
<< buonanotte tesoro >> mi alzo e la stringo forte al petto.
Io amo mia mamma più di ogni altra cosa, è una delle donne più forti e belle che io abbia mai conosciuto, riesce sempre a capire quando devo stare solo o quando ho bisogno di aiuto credo che morirei senza di lei.
<< buonanotte mamma >>
<< ti voglio bene e non stare sveglio fino a tardi che domani c'è scuola >>
<< mamma ho diciotto anni >> mi lamento, lei mi manda un bacio e chiude la porta.
Mi metto i miei pantaloni da basket e mi sdraio sotto le coperte.
Sento il mio telefono squillare così mi siedo sul letto con gli occhi socchiusi per il sonno << ma chi cazzo è? >> sbuffo e impreco sotto voce quando guardo l'ora sulla sveglia, sono le quattro di notte cazzo, chi è che rompe i coglioni a quest'ora.
Senza vedere chi sia rispondo al cellulare.
<< pronto? >>
Dei singhiozzi troppi familiari fanno eco nei mei orecchi.
<< Hope? >> domando.
<< M-Matt >>
Il panico s'impossessa subito di me e mi alzo immediatamente dal letto andando verso l'armadio e prendendo la prima maglietta che trovo e un paio di pantaloni della tuta grigi.
<< Hope dove sei? Cosa succede? >>
<< sono...sono a casa io...>>
<< perché piangi? >> tengo il telefono tra la spalla e la testa mentre mi lego le scarpe e prendo la giacca con le chiavi dell'auto.
<< mio...mio padre...lui..>>
<< arrivo >>

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