CAPITOLO10

1.1K 55 3
                                    

<< chi cazzo è quello?! >>
<< non mi toccare! >> sputo acida.
mi scosto bruscamente da Matt tirando via le sue braccia dai miei fianchi.
<< Hope, per favore... >> lui si avvicina nuovamente a me, i suoi occhi sono colmi di disperazione e chiedono pietà, perdono.
<< no, Matt, io non capisco perché tu ti ostini a volerti far perdonare >>
<< perché mi dispiace okay? Non volevo, lo sai anche te che non sfiorerei mai una ragazza con un dito è stat...>>
<< chissà perché con me lo hai fatto >> lo interrompo.
<< ti sto solo chiedendo di metterci una pietra sopra, io...scusa >> le sue parole sono sincere, lo vedo dal modo in cui mi guarda, così intensamente...
<< okay, ti perdono...ma sappi che se ricapiterà non ti parlerò più>>
<< grazie, davvero>> Matt piega l'angolo sinistro della bocca creando un piccolo sorriso sbilenco, ma comunque adorabile.
Sento il telefono suonare all'interno della tasca posteriore dei miei jeans.
Rispondo.
<< pronto? >>
<< non ci sono a casa, devo rimanere a lavoro, ci sono degli ospiti stasera quindi verrà Emily, la nuova donna di servizio, a cucinare e a preparare la tavola, non voglio scuse ci devi essere e magari cerca di presentarti decentemente >> mio padre mi attacca il telefono in faccia.
Ospiti? Quali ospiti?
<< Hope? >> la voce di Matt mi risveglia dai miei stessi pensieri.
<< alzati la felpa >> lo guardo confusa.
<< cosa? No >>
Lui si avvicina a me e solleva leggermente l'angolo della felpa, abbastanza per mostrare il vistoso livido violaceo che mi si è creato sul fianco a causa della caduta.
Mi risistemo immediatamente i vestiti e osservo con attenzione  il volto di Matt.
Ma cosa gli prende?
Serra la mascella e stringe i pugni, sembra essersi improvvisamente irrigidito e continua a fissare il punto in cui si trova il segno anche se coperto.
<< sono stato io? >>
Abbasso lo sguardo non avendo il coraggio di rispondere.
<< Dio..Hope mi dispiace così tanto >>
Si continua a passare le mani fra i capelli come fa di solito quando è nervoso.
<< Matt, basta abbiamo già chiarito...comunque non eri venuto qui per dirmi questo, giusto? >>
<< si, hai ragione...chi era quello di prima? >> lui piega la testa di lato e mi scruta con i suoi occhi color ghiaccio che ogni volta mi mettono in soggezione.
<< lui...ehm, era Ethan Barliw.. >>
<< so chi è, ma cosa voleva da te? >>
La sua voce è fredda e autoritaria.
<< beh..l-lui mi ha chiesto di uscire >>
Non sopporto l'effetto che ha questo ragazzo su di me, non riesco a comporre una frase senza balbettare o fare pause interminabili fra una parola e l'altra, è veramente una cosa frustante.
<< e tu cosa hai detto? >> nella sua voce giuro di aver sentito un pizzico di gelosia...ma forse mi sbaglio.
<< io...h-ho accettato >>
Matt si lecca le labbra e volta lo sguardo da un altra parte.
<< e quando sarebbe questo.. >>
Tiene la frase in sospeso.
<< appuntamento >> concludo io
<< si, si chiamalo come ti pare, insomma quando sarebbe? >>
<< stasera...>> dannazione << è stasera! >> lui inarca le sopracciglia scioccato dalla mia reazione.
<< stai bene? >> domanda.
<< si, certo. Solo che stasera ho degli ospiti a cena e non posso veramente non presentarmi >> un sorriso misterioso si fa largo sulle sue labbra.
<< oh...mi dispiace, quindi dovrai annullare? >> si finge dispiaciuto.
<< già...>>
Estraggo per la seconda volta il telefono e compongo il numero di Ethan, il quale risponde al terzo squillo.
<< Hope! >>
<< Hey...mi dispiace un sacco ma stasera non possiamo vederci, ho degli ospiti a casa e mio padre non vuole che esca >>
<< oh... >> il suo tono triste mi fa sentire talmente in colpa...
<< senti, domani sera sei libero? >> mi mordo il labbro per il nervosismo.
Noto Matt alzare gli occhi al cielo alla mia domanda..Dio, deve essere sempre contro di me!
<< si, perché? >>
<< beh...pensavo che, siccome stasera non ci possiamo vedere, insomma...noi potremmo andare domani...>> imbarazzo, imbarazzo e ancora imbarazzo.
<< mi farebbe molto piacere >> finisce lui.
<< okay! Bene, allora ci vediamo domani a scuola? >>
<< okay, a domani bellezza >> divento subito rossa al suo soprannome e attacco la chiamata.
                                 ***
<< bellezza? Ma chi cazzo si crede di essere? >> Matt si è offerto di accompagnarmi a casa e, per tutto il tempo, non ha fatto altro che offendere e criticare Ethan dicendo cose del tipo: " non è mica il tuo ragazzo, bellezza poi è ridicolo" " quel tipo è proprio uno sfigato ".
Giuro che se ora non sta zitto li tappo la bocca con un pezzo di scotch.
Una volta arrivata davanti al vialetto di casa mia mi giro per entrare ma vengo fermata per un polso.
<< ti passo a prendere alle quattro >>
<< perché? >>
<< hai detto che stasera avete ospiti e che ti devi vestire elegante quindi, per farmi perdonare, ti accompagno al centro commerciale a prendere un vestito >> Matt si volta in direzione della sua moto ma si ferma, torna indietro e si avvicina pericolosamente a me.
<< ci divertiremo...piccola >> mi sussurra all'orecchio.
Quel soprannome...Dio, è così bello...detto da lui.
Mi lascia un umido bacio all angolo della bocca prima di infilarsi il casco ed accendere il motore.
Una scia di brividi si fa strada in tutto il mio corpo, partendo dai piedi fino alle spalle.
<< farò finta che siano per il freddo >> mi urla dietro Matt dopo essere partito.
Quel ragazzo si accorge di ogni minimo dettaglio...
Non finirà mai di stupirmi.
Una volta entrata in casa lancio lo zaino in un punto indefinito della stanza e mi butto esausta sul divano.
<< lei dovrebbe essere la signorina Hope >> mi alzo di scatto e mi porto una mano sul petto dalla paura, il fiato mi manca così decido di respirare per qualche minuto dall'inalatore, evitiamo che mi venga una crisi.
<< sta bene? >> una signora intorno alla sessantina d'anni si posiziona davanti a me e mi guarda preoccupata.
<< si, mi scusi. Lei sarebbe? >> le domando sorridendo.
<< io sono Emily, la donna di servizio. Stavo giusto preparando la cena di stasera venga ad assaggiare, così mi dà un suo parere >> la donna mi trascina in cucina dove trovo la tavola apparecchiata al meglio con sopra una decina di vassoi contenenti ognuno diversi cibi.
<< su signorina, assaggi >> Emily mi sorride e mi porge una forchetta.
Mi avvicino al primo piatto, ci sono ogni tipo di stuzzichini accompagnati ognuno da un bicchiere fresco di shampagne.
Non sapevo nemmeno di avere tutte queste cose in casa.
<< mio Dio, è veramente tutto buonissimo >>
<< la ringrazio signorina >>
<< oh, mi dia del tu >>
<< okay...Hope, ora però mi devo rimettere a lavoro >> mi comunica Emily.
<< allora tolgo il disturbo >>
Dopo aver fatto tutti i compiti mi preparo per l arrivo di Matt.
Perché vuole farsi perdonare? Li dispiace davvero? Era solo uno scherzo?
Migliaia di domande si fanno largo nella mia mente e non riesco a trovare risposta a nessuna di esse.
Indosso un jeans strappato sul ginocchio, le francesine Bordeaux opache e una felpa dello stesso colore delle scarpe.
Mi pettino i capelli cercando di dargli un verso e passo un filo di mascara sulle mie ciglia.
Sento il campanello suonare, prendo la borsa con i soldi dentro e il giacchetto prima di precipitarmi al piano inferiore.
Matt è sulla porta ad aspettarmi con la sua solita sigaretta tra le labbra.
<< possiamo andare? >> mi domanda.
<< certo >> cerco di essere il più sciolta possibile, anche se mi è abbastanza difficile in sua presenza.
Il viaggio in macchina è stato silenzioso, ma non un silenzio imbarazzante ma un silenzio rilassante; nessuno dei due aveva bisogno di dire nulla era come se ci capissimo senza comunicare.
Una volta dentro al centro commerciale decidiamo di prendere un caffè ad un bar che si trova all'interno di questo.
<< un caffè macchiato, per favore >> il barista mi sorride e dopo avermi preparato il caffè mi fa l'occhiolino.
Ma che cavolo...?
Raggiungo Matt al tavolino e cominciò a bere la mia bevanda.
Lui mi fissa.
Ancora.
Mi sta fissando.
<< hai finito di fissarmi? >>
<< che voleva quello? >> Gesù..ancora con questa storia.
<< nulla >> dico alzando gli occhi al cielo.
<< allora cos'è il biglietto sotto al piatto? >> risponde lui alzando un sopracciglio in quella sua maniera così frustante.
Guardo il pezzo di carta su cui c'è scritto il numero di telefono del barista e subito divento rossa come un peperone.
<< dammelo >> ma che vuole?
<< perché? >>
<< dammelo e poi lo vedi >>
Li porgo il biglietto e lui si alza e va dal ragazzo che mi ha lasciato il numero, lo seguo immediatamente per paura di quello che potrebbe fare.
<< Hey >> lo richiama Matt.
<< mi dica >>
Matt strappa il biglietto davanti a lui e io mi mordo il labbro per non ridere all'espressione del ragazzo.
<< il tuo numero di telefono te lo puoi mettere nel culo >> dice prima di prendermi per mano e portarmi fuori dal bar.
Scoppio subito in una fragorosa risata.
<< poverino, sei cattivo! >> lo rimprovero.
<< lo so piccola, lo so >> Matt mi stringe ancora la mano e mi si ferma il battito del cuore quando sento il modo in cui mi ha chiamata è così...sexy.
Dio Hope! Ma cosa pensi?
<< e se io avessi voluto il numero? >> lo provoco
<< oh fidati, non lo vuoi >>
<< e perché? >>
Matt si volta verso di me e prima che me ne accorga la sua bocca è sulla mia, mi lascia un piccolo e dolce bacio a stampo
<< perché te hai già me >> dice lui con voce roca e profonda
<< ma avevi detto che.. >>
<< so cosa ho detto e ho sbagliato ma ora non ci pensiamo okay? Andiamo a prendere questo vestito >>
Annuisco e insieme entriamo in un negozio a me sconosciuto.
Matt
L ho fatto di nuovo, lo so, ma non posso fare altrimenti.
Ho provato a fermarmi a trattenermi, ma cazzo...la sua innocenza, il suo carattere, i suoi occhi, il suo sguardo e le sue labbra mi hanno fatto impazzire e ho perso il controllo di me stesso.
È come una droga e non posso farne a meno...ora mai ne sono dipendente.
Hope si tortura il labbro inferiore mentre scorre con lo sguardo tutti i vestiti appesi negli stand.
<< perché non provi questo? >> tiro fuori un vestito bianco e stretto, è lungo fino al ginocchio e ha la scollatura a cuore, sono sicuro che su di lei sia perfetto.
<< è troppo stretto, quando sarò magra lo verrò a prendere >> non sopporto quando si sottovaluta, lei è bellissima e non se ne rende conto ma so anche che sono io che la ho fatta arrivare al punto di odiare il suo aspetto e sono pronto ad aggiustare le cose.
Non sto dicendo che cambierà tutto così, con uno schiocco di dita, non siamo in un film e nemmeno in un libro qui si sta parlando della vita reale, ci vorrà del tempo ne sono consapevole ma voglio smettere di fare il coglione con lei.
C'è qualcosa in Hope che mi attrae, che mi costringe a starle vicino e voglio scoprire cosa.
<< allora questo >> le porgo un abito color rosa antico, è stretto fino alla vita ed è senza spalline mentre la parte inferiore si apre in una gonna ampia che arriva fino a metà coscia.
Il corpetto è ricoperto di un pizzo nero molto...eccitante e sexy.
<< io...non so...>> Hope si rigira il vestito fra le mani esaminandone ogni dettaglio, nemmeno fosse un esperimento scientifico.
La prendo per un polso e la spingo delicatamente dentro un camerino.
<< Matt! >> mi urla lei dietro, le faccio l'occhiolino e mi vado a sedere su uno dei divanetti davanti mente aspetto che lei esca.
Durante l'attesa prendo in telefono e trovo un messaggio di Jasmin.
" vieni da me? "
La nostra non è una vera relazione, lei dice di essere la mia fidanzata ma sappiamo entrambi che è solo sesso e così continuerà ad essere, io per lei non provo assolutamente nulla se non un sentimento d'amicizia.
" ho un impegno "
Rispondo velocemente al suo messaggio mentre sento le tende del camerino aprirsi.
Oh cazzo.
Rimango a bocca aperta alla vista di Hope in quel magnifico vestito che le calza a pennello.
Le fascia tutte le sue curve, i capelli le ricadono morbidi fino a metà schiena e un piccolo rossore si fa largo sulle sue guance.
<< come sto? >> mi domanda lei titubante.
<< sei bellissima >> lei abbassa lo sguardo e sussurra un debole " grazie " prima di rientrare in camerino per cambiarsi.
Mi avvio alla cassa per pagare il vestito e subito dopo Hope si manifesta al mio fianco.
<< no! Pago io >>
<< troppo tardi piccola >> lei fa il broncio e incrocia le braccia al petto.
<< ma non dovevi, è mio il vestito >>
Mi rimprovera.
<< un grazie sarebbe gradito >> ironizzo io.
<< si scusa, grazie >>
<< di niente, piccola >> le sue labbra sono troppo invitanti così le lascio un altro bacio prima di avviarci verso la macchina.
Hope
Gli ospiti dovrebbero arrivare a momenti e io mi sto ancora preparando, il campanello suona e le voci degli invitati mi fanno andare nel panico totale.
Sono truccata con un rossetto rosso opaco e una sottile linea di eye-liner, indosso il vestito che mi ha regalato Matt questo pomeriggio e come scarpe delle bamboline nere con il tacco.
Arriccio l'ultima ciocca di capelli e mi sistemo lo chignon con un po di lacca per far sì che si mantenga intatto per tutta la sera.
Okay Hope, sii gentile ed educata.
Respiro profondamente e dopo essermi data l'ultima occhiata allo specchio scendo le scale.
In salotto trovo mio padre di spalle che conversa con i tre ospiti e subito mi irrigidisco, mi concedo un secondo per abituarmi all'idea di passare una serata tranquilla e senza litigi o...pugni, schiaffi e cose varie.
Mi avvicino a lui a testa alta e con un sorriso finto sulle labbra.
Una signora molto elegante cammina verso di me sorridendo radiante e porgendoli la mano.
<< piacere, te sei Hope giusto? Che bella ragazza che sei! Io sono Katrin una collega di tuo padre mentre lui è
Mio partito Patrick e questo invece è mio figlio.. >> la signora sulla mezza età si ferma cercando con lo sguardo il proprio figlio...questa donna parla veramente tanto!
È stupenda: ha un fisico pazzesco per la sua età, indossa un vestito nero stretto a maniche lunghe e lungo fino al ginocchio, i suoi capelli sono mossi e folti del medesimo colore dell'abito e i suoi occhi sono celesti...mi ricordano quelli di..
<< Matt! >> sgrano gli occhi alla vista di Matt nel mio salotto vestito con una camicia bianca e un jeans nero...è perfetto, come sempre d'altronde ma...cosa ci fa lui qui?
<< lui è mio figlio >> Matt si avvicina a me e mi guarda confuso.
<< Hope? >>
<< Matt? >>

2458 parole ragazze! Non c'è la faccio più! Forse vi sto viziando troppo...comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto❤️ vi adoro e mi raccomando lasciate la stellina è un commento buonanotte

TRUST ME Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora