La sorpresa (parte seconda)

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"Ti devo parlare" una frase che quando qualcuno la dice,ci si caga addosso dalla paura e si inizia a pensare a tutto: ho fatto qualcosa di sbagliato? Mi sono comportata in modo scorretto? Ho combinato un casino e non mi sono accorta nemmeno di averlo fatto?
Ha detto che voleva farmi una sorpresa portandomi in un ristorante molto elegante ma non pensavo che volesse parlarmi di qualcosa di serio dopo una cena gustosa in cui entrambi siamo stati dannatamente bene.

"Okkey,di cosa?" gli domando molto esitante.

"Tieni" mi porge una busta sopra il tavolo,una busta rettangolare color rosa antico,aspetto qualche secondo e la apro; dentro ci trovo due biglietti andata e ritorno...due biglietti per Roma.

"Sono due biglietti per Roma." esclamo.

"Esatto,ti ricorda qualcosa?" ci guardiamo negli occhi mentre prima stavo osservando molto attentamente i biglietti.

"La gita delle superiori" rifletto.

"Je non è stata una semplice gita e lo sai,è stato molto di più.
E' stata una promessa,è stata il TUTTO quella città."

"E tu perchè ci vuoi ritornare?"

"Perchè ti voglio riportare in quella città." non sapevo assolutamente cosa dire,Roma è la città contenente i ricordi più belli di tutta la mia vita "Non tentennare Je,non pensarci su due volte. Una volta avevi dato un consiglio a Cecilia riguardo Dylan e gli avevi detto di cogliere l'attimo. Carpe diem Je. Adesso che tra noi si stanno realmente sistemando le cose,vieni con me."

"Con mia sorella come faccio? A chi la lascio?" chiedo preoccupata.

"Oh andiamo Je,ti preoccupi davvero per tua sorella? Dylan e Cecilia saranno più che felici di tenerla anche se Cecilia é incinta e hanno un altro marmocchio da tenere a bada e poi non si tratta di chissà quanti giorni ma solo di una settimana.
Non puoi davvero preoccuparti per Cris,é proprio il male minore." dichiara con tono deciso.

"Ma lo sai che sei proprio assurdo?" rispondo divertita e tutta sorridente.

"Siamo cresciuti Je,adesso ti preoccupi molto per tua sorella mentre un tempo ti saresti preoccupata solo di quali scarpe e vestiti portarti. Ah già,per non parlare delle borse adatte." punzecchia.

"Sei uno stronzo" replico ridendo "comunque si,andiamo a Roma ma a un patto." Dico guardandolo negli occhi.

Mi guarda con curiosità "Quale?"

"Che tu,mio caro,non dirai più che stiamo crescendo perché davvero,mi fai sentire troppo adulta e lo sai che le donne più crescono e più si fanno paranoie."

"Si l'ho ben capito ormai. Comunque promesso,non lo ripeterò più!" Afferma sicuro.

Mi alzo e faccio una cosa che farei solo nella nostra intimità,mi siedo sulle sue gambe e lo bacio.

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