CAPITOLO 21- pentirsi

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Il cielo era nuvoloso. Mi diressi nella foresta, avevo bisogno di camminare e di stare da sola. All'improvviso un'ombra passò davanti a me e in un secondo mi ritrovai a terra in una pozza di sangue...
<<TU!?>> gridai con poca voce.
<<Mi dispiace Jade, devo farlo.>>
<<Mi fidavo di te. Perché?>> chiesi tendendo le mani sul mio fianco pieno di sangue.
<<Mi dispiace piccola Jade. Ma devo farlo>>
<<Perché? Eri tu l'ombra che mi seguiva?>> una lacrima uscì dai miei occhi
<<No, non ero io. Devo farlo i miei genitori vogliono così. Devo farlo per la mia famiglia. Scusami>>
<<Ma tu puoi non essere come loro. Decidi tu chi diventare. Uccidermi non ti renderà migliore. Dave, ti prego non farlo.>> perché Dave mi sta facendo una cosa del genere?, pensai. Lui era il mio migliore amico, e mi voleva morta per una stupida vendetta. Improvvisamente Dave cadde a terra piangendo
<<Scusami Jade. Scusami.>> disse fra i singhiozzi, non dissi neanche una parola
<<Va via prima che cambi idea. E guardati le spalle. Non sono l'unico a volerti morta.>> guardava le sue mani sporche del mio sangue e senza dire una parola, dolorante, me ne andai correndo.
Arrivai a casa, andai in bagno, feci una doccia e poi disinfettai la ferita. Era abbastanza profonda e faceva davvero male. Era come un taglio. Mi vestii velocemente e poco dopo bussarono alla porta. Aprii ed era Crystal 
<<Ma che fine hai fatto!? Sei letteralmente sparita! Ti ho preso lo zaino>>
<<Grazie. Ci sono tante cose che devo dirti.>> dissi abbracciandola.
Ci sedemmo sul divano e iniziai a raccontarle tutto.
<<Sapevo che quel Dave nascondeva qualcosa. L'hai detto ai tuoi? A Cole?>>
<<No. Sei l'unica che lo sa e così deve rimanere. Se lo dicessi a Cole sono sicura che lo ucciderebbe e Dave non merita di morire. È soltanto un ragazzo. E poi non vedo Cole da un bel po'>>
<<Jade stava per ucciderti>>
<<Ma non l'ha fatto. Sono qui e sto bene.>> Crystal fece un'espressione contrariata, ma alla fine acconsentì
<<Jade, che hai?>> chiese indicando la mia ferita. Il sangue era diventato nero e non smetteva di sanguinare
<<Niente, è tutto okay.>> mentii, la ferita faceva malissimo
<<Jade chiamo tua madre.>> e subito dopo Crystal era già a telefono con lei. <<Sarà qui a momenti.>> disse prendendo un panno tamponando la mia ferita.

Feci un grido di dolore
<<Scusa.>> disse Crystal con gli occhi lucidi
<<Tranquilla.>> dissi prendendo la sua mano.
<<Jade!>> entrò mia madre sbattendo la porta.
<<Portiamola nel seminterrato. Subito!>> con cautela mi portarono nel seminterrato e mi fecere stendere sul lettino. Mia madre mi tolse la maglia e fece una siringa sulla mia ferita. Diedi un urlo fortissimo e dopo.... solo buio.

Sono nella foresta con un vestito bianco. Intorno a me c'è soltanto l'oscurità. Mi guardo attorno, ma vedo solo alberi enormi. Una piccola luce viene da dietro un albero. La seguo fino ad arrivare in una radura.
<<Jade.>>
Mi sento chiamare e mi giro. E c'è una persona vestita di bianco come me. Improvvisamente i suoi vestiti sono tutti ricoperti di sangue. Lo guardo meglio e poi capisco chi è.
<<Cameron?>>
Lo chiamo per poi correre da lui, ma non ci arrivo mai. Continuo a correre mentre lui continua a chiamarmi.
<<Jade. Mi sei mancata tanto.>>
Urlo così forte da far tremare la terra sotto di me.

Mi svegliai all'improvviso tutta sudata e col fiatone. Mi guardai attorno ed ero nella stanza. Ero pulita e guardando il mio fianco mi accorsi che avevo una medicazione, faceva molto male.
Chi è Cameron?
Continuavo a pensare a quell'incubo.
Scesi in cucina dove trovai mia madre.
<<Mamma...>>
<<Jade, come stai?>>
<<Sto meglio, grazie. Vado a stendermi sono un po' stanca.>>
Tornai in camera mia e mi addormentai.

CAMERON
Finalmente quel giorno arrivò. Ero appena arrivato a New Orleans, per lei, per incontrarla di nuovo e per superare tutto ciò che era successo nell'ultimo periodo. Probabilmente non si sarebbe ricordata di me, di noi.
Dopo che suo padre le cancellò i ricordi non l'ho più vista. E non l'ho mai dimenticata.
Mio padre si trovava a New Orleans già da due giorni.
Arrivai nella strada indicata da mio padre e mi guardai attorno. Era una strada con sole due case, una delle quali era mia, con il bosco difronte. Le case erano della stessa dimensione, ma colori diversi. Mi avventai in quella strada e vi trovai mio padre intento a portare degli scatoloni in casa.
<<Hai bisogno di aiuto?>> gli chiesi freddo.
<<No figliolo tranquillo. Va a scegliere la tua camera>> senza rispondere entrai in casa portando con me la mia valigia nera. Al piano inferiore c'era la cucina, un bagno, il soggiorno e una camera da letto. Al piano superiore c'erano due camere da letto, una delle quali infondo al corridoio dove c'era il bagno in camera. Scelsi la camera infondo al corridoio, era abbastanza grande con le pareti color grigio. La adoravo, la riordinai e poi scesi ad aiutare mio padre.
<<Posso fare qualcosa?>> chiesi a mio padre che si trovava in cucina
<<Sì, puoi prendere l'ultimo scatolone fuori?>>
<<Certo>> andai fuori, presi lo scatolone e lo portai dentro.
<<Cameron, possiamo parlare?>> mi chiese prima che potessi tornare nella mia stanza
<<Dimmi.>> risposi acido
<<Voglio farti capire che tutto questo l'ho fatto per te, per renderti felice, per lei. Adesso sarebbe orgogliosa di te.>>
<<Lei dovrebbe essere qui.>> dissi con rabbia, ma per evitare casini me ne tornai in camera mia.
La cena fu silenziosa. Una volta finita la cena bussarono alla porta. Andai ad aprire
<<Signora Walker!?>> dissi con un sorriso a trentadue denti e subito dopo abbracciai quella signora che aveva fatto tanto per me.
<<Cameron!>> disse ricambiando il mio abbraccio.
<<Come stai e tuo padre?>>
<<Prego, si accomodi.>> entrò e si fermò ad osservare la casa
<<Ho portato una cosa per voi...>> disse porgendomi il vassoio
<<La tua preferita>> continuò facendomi l'occhiolino, sorrisi e posai la torta al cioccolato e frutti di bosco sul tavolo.
<<E Jade? Si ricorda di me?>>
<<Dovrai fare in modo che si ricordi di te. E sono sicura che puoi farcela.>> Poco dopo arrivò mio padre in salotto
<<Lily, che piacere vederti e Ben? Non lo vedo da un bel po'>> si salutarono, ma la signora Walker dopotutto era un po' fredda. E come non esserlo.
Dopo una chiacchierata la signora Walker se ne andò e il giorno dopo ci invitò a pranzo da lei. Avrei rivisto Jade il giorno dopo. Si ricorderà di me?  E come faccio a farle ricordare di me? Fu questo il pensiero che mi tormentò tutta la notte.

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