CAPITOLO 24-il rapimento

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JADE
Il giorno seguente mi svegliai molto presto, dovevo uscire con Crystal. Senza svegliare Shawn mi preparai e andai a fare colazione.
<<Giorno mamma>> dissi entrando in cucina
<<Buongiorno tesoro, come va la ferita?>>
<<Va bene. Non mi fa più male>>
<<Meglio così. Shawn dorme ancora?>>
<<Si. Mamma io fra poco esco con Crystal, torno per pranzo>>
<<Jade devi stare attenta. Perché devi uscire?>>
<<Si, tranquilla. Voglio uscire perché devo comprare un regalo per Shawn>> mia madre sorrise e mi diede un bacio sulla fronte.
Finita la colazione uscii e andai da Crystal.
<<Buongiorno>> disse Crystal abbracciandomi
<<Giorno. Devo raccontarti delle cose.>> dissi per poi partire.
Le raccontai tutto, ormai Crystal era la sorella che non avevo. Ci confidavamo l'una con l'altra.
<<Ed è carino tuo fratello?>> chiese, risi alle sue parole
<<Sei sempre la solita. E comunque sì, Shawn è davvero bello>> dissi abbracciandola. Dopo due ore a girare nel centro commerciale trovai il regalo perfetto per mio fratello.
Una volta accompagnata Crystal a casa sua andai al parco per passare un po' di tempo a pensare.
<<Mi scusi signorina lei è Jade Walker?>> mi chiese una signora sulla cinquantina d'anni
<<Si sono io, perché?>> mi sorrise e poi prese un pugnale, con la punta imprignata di un liquido giallo, dalla sua borsa e in un secondo quel pugnale era nella mia spalla...dopo solo buio...

SHAWN
Mi svegliai e guardandomi attorno non trovai Jade. Mi alzai frettolosamente  dal letto e andai in cucina
<<Mamma, dov'è Jade?>> chiesi avvicinandomi a lei e abbracciandola
<<È uscita un po' di tempo fa, ma non ancora è tornata>> disse preoccupata. Improvvisamente sentii un dolore alla spalla ed emisi un urlo
<<Shawn che succede?>> i miei occhi brillarono
<<Jade. È in pericolo.>> dissi sussurrando
<<Jade cosa!?>> chiese mio padre entrando in cucina
<<Dobbiamo trovarla.>> disse mia madre. Corsi in camera nostra e mi cambiai, indossai un jeans e un maglione rosso. Sentivo il suo odore. L'avrei torvata, dovevo trovarla. Non volevo separarmi di nuovo da mia sorella, non l'avrei permesso. Prendemmo la macchina ed arrivammo al parco. Jade mi aveva parlato di questo posto. Scesi dalla macchina  e seguendo il suo odore arrivai vicino ad un albero che era ricoperto di sangue. Il suo sangue.
<<È suo.>> disse mia madre inginocchiandosi ai piedi dell'albero.
<<La troveremo>> dissi con una lacrima che rigava il mio viso. Seguendo l'odore di Jade arrivammo fuori città in una casa abbandonata. Arrivammo quando ormai il sole era andato via, ma la cosa importante è che potevo sentire che Jade era ancora viva. Se fosse morta una parte di me sarebbe morta con lei.
Stavo per entrare quando mia madre mi fermò
<<Non entriamo?>> chiesi
<<Non possiamo>> rispose mio padre
<<Perché no?>>
<<Ci saranno decine di vampiri lì dentro e noi siamo solo in tre. Non ne
usciremo vivi.>>
<<Ma dobbiamo andare da Jade, noi siamo più forti>>
<<Non ora. Torniamo a casa, penseremo ad un piano e poi torneremo qui.>>
<<Ma..>> stavo per controbattere, ma mio padre mi interruppe
<<Niente ma, Shawn. La salveremo, non permetteremo che muoia, ma soprattutto non permetteremo che muoia anche tu.>>
Tornammo a casa e una volta arrivati Phil e Cameron vennero da noi per pensare tutti insieme ad un piano, c'era anche Crystal, la sua migliore amica, c'era anche un certo Cole e alcuni amici del suo gruppo.
<<Amico dobbiamo salvarla.>> disse Cameron sussurrando passandosi una mano fra i capelli per l'agitazione. 
<<Lo so e dobbiamo anche muoverci.>> lui annuii e andammo dagli altri. Cameron mi stava vicino ed era preoccupato quanto me per Jade
<<Quindi?  Qual è il piano?>> chiese Crystal
<<Andiamo, uccidiamo chiunque ci intralci la strada e ci riprendiamo la nostra Jade.>> rispose Cameron. Avrei voluto fosse così semplice, molti si sarebbero feriti oppure sarebbero morti.
<<Che intendi con "la nostra Jade"?>> si intromise Cole. Non mi stava simpatico, non potevo farci niente.

JADE
Mi svegliai in un seminterrato cupo e umido. La spalla mi faceva molto male. Cercai il mio telefono nelle tasche del jeans, ma l'avevano preso. Improvvisamente la porta si aprì ed entrò la stessa donna che mi aveva rapito
<<Senti ragazzina ti conviene collaborare se vuoi vivere e se vuoi che non succeda nulla alla tua famiglia. Quindi dimmi dov'è tuo fratello perché so che non è morto!>> mi chiese con tono minaccioso. Non avrei mai detto niente di Shawn, ero disposta a morire, ma non avrei parlato.
<<Non ti dirò niente!>> 
<<Ti conviene parlare.>> disse mostrandomi le sue zanne e in un secondo io mostrai i miei occhi da Skull, creando una barriera color oro attorno a me che mi proteggeva, ma non avrei resistito molto, la ferita mi faceva male e creare quella barriera richiedeva molte energie che purtroppo io non avevo. Avevo altre ferite sul resto del corpo. Dalla spalla usciva del fumo giallo. Era strozzalupo e del sague colava dalla mia spalla. Stanca, caddi a terra. Aprii gli occhi e lei non c'era più, al suo posto c'era Dave.
<<Dave?>> chiesi con tutte le forze che avevo
<<Jade.>> disse aiutandomi a mettermi seduta. Non avevo ancora perdonato Dave, ma gli ero grata perché non mi aveva uccisa 
<<Dave, devi aiutarmi. Per favore.>>dissi piangendo
<<Sto facendo tutto il possibile per farti restare in vita, ma non durerà per molto. Devi riuscire a contattare la tua famiglia entro questa notte quando la maggior parte saranno andati a caccia oppure tu non riuscirai a passare la notte. Adesso devo andare.>> disse andando via
<<Aspetta Dave! Non lasciarmi qui.>> dissi piangendo.
Con i poteri da banshee cercai di mettermi in contatto con Shawn e con Cameron, non so perché fra tutti scelsi lui, ma mi fidavo di Cameron ed ero sicura che mi sarebbe stato vicino e che mi avrebbe aiutata ad uscire dal quel posto. Dopo vari tentativi decisi di riprovare un'ultima volta. Con tutte le forze che avevo riuscii a mettermi in contatto con entrambi.
SHAWN
<<Andremo questa notte a riprenderla.>> dissi con decisione
<<Allora è deci....>> disse Cameron prima di accasciarsi a terra e gridare. I suoi occhi brillavano e nessuno sapeva cosa stesse succedendo
<<Jade.>> continuava ad urlare.
<<Stanotte. Oppure morirà.>> disse una volta che si era calmato. Dopo qualche secondo successe anche a me. L'immagine di Jade insanguinata e priva di forze era fissa nella mia mente e mi causava dolore.
<<Non possiamo aspettare stanotte. Jade sta già morendo.>> dissi stringendo i pugni.
<<Aspettate! Io ho il numero del cellulare di Dave, lui è uno di loro, ma quando ha provato ad ucciderla non ci è riuscito. Potremmo farci aiutare.>> disse Crystal
<<Che stai aspettando? Chiamalo!>> disse Cameron. Gli adulti andarono nel seminterrato per chiarire delle questioni, mentre noi rimanemmo nel soggiorno.
-Pronto?
-Dave! Sono Crystal
-Cosa vuoi?
-Dov'è Jade? Come sta?
-Non posso parlare
-Ti prego, Dave.
-Sapete dov'è, ma non sta bene. Potrebbe non superare la notte
-Dicci quando possiamo venire!
Crystal ormai era in lacrime. Dave sbuffò e poi risose
-Dopo le 21. Ma dovete stare attenti e dovrete entrare dal retro. Una volta entrati dovete andare in fondo al corridoio. Lì troverete la porta per il seminterrato... Jade è lì.
E poi staccò.
<<Mancano ancora due ore>> disse Cole
<<Non fingere che ti interessi qualcosa di lei.>> disse Crystal a denti stretti
<<Dovresti stare fuori da questa faccenda>> rispose Cole avvicinandosi minacciosamente a Crystal e mostrando i suoi occhi da Alpha
<<Adesso basta! Non m'importa se sei un Alpha. Siamo tutti qui per salvare mia sorella, quindi adesso ti metti seduto e stai zitto.>> dissi mettendomi tra di loro, Cole si passò una mano fra i capelli e poi si sedette. In quel momento ero arrabbiato più che mai.

Andai nella stanza di Jade e mi sedetti sul suo letto. Presi una sua maglia e l'annusai, il suo profumo invase le mie narici e in quel momento le lacrime uscirono dai miei occhi. Era tutta colpa mia. La mia sorellina era in pericolo solo per colpa mia. In quel momento un ricordo riaffiorò nella mia mente
Siamo sull'altena e Jade cade. Corro da lei e le asciugo le lacrime
<<Non piangere adesso passa>> dico facendola sedere ai piedi di un albero
<<Mi fa male>> dice guardando la sua ferita. La porto a casa, le disinfetto la ferita e poi le metto un cerotto color viola, il suo preferito
<<Va meglio sorellina?>>
<<Si grazie fratellone. Da oggi ti chiamerò sempre così,fretellone, poi quando troverò un soprannome più bello ti chiamerò con quello>> dice abbracciandomi.
A quel ricordo un'altra lacrima scende dai miei occhi e cade sulla sua maglia. Avrei dato la vita per la mia sorellina. E con le lacrime agli occhi e un dolore costante nel petto mi addormentai...

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