Capitolo 22: "Giorno 14"

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Due mani molli a tastarmi il sedere, mi giro di scatto e Sir Ulrik mi si para davanti.

"Non si permetta più di toccarmi il sedere! Sono stata abbastanza chiara?"

"Non ti scaldare bambina? Potevi dirlo subito che volevi arrivare al sodo!"

"Senta forse lei è abituato a ragazze facili, ma io non sono quel genere di donna quindi la smetta!"

"D'accordo preziosetta quanto vuoi?"

"Voglio che mi lasci in paceeee!"

Gli assesto uno schiaffo come mai nella mia vita ho fatto con nessuno.
Mi giro e mi incammino per il corridoio, ma il vecchietto mi afferra per il braccio.

"Ti addomesticherò a dovere Trasformerò la pantera che è in te in una docile ed obbediente gattina!"

"Mi lasci!"

"Faith che succede qui?"

"Nulla Lucas!"

"Deville vedi di accorciarle il guinzaglio la tua cagnetta morde!"

"Karl smettila di importunare la mia ragazza potresti pentirtene!"

"Lucas ti ho detto che è tutto risolto, lascialo perdere!"

Dico acida, poi lo sorpasso velocemente ed esco in giardino; lui mi raggiunge subito dopo.

"Dimmi cosa ti ha fatto!"

"Ma non ti ero indifferente? Che ti importa di ciò che mi ha fatto?"

"Faith smettila di fare la bambina, io tengo a te, alla nostra amicizia, anche se a volte uso espressioni forti per esprimermi!"

"Espressioni forti dici? Ma ti rendi conto di che stronzo megagalattico sei? E questo sarebbe tenere ad una persona che definisci amica? Complimenti mister cinismo: freddezza e distanza i due ingredienti base per un'amicizia!"

"Non c'entra questo adesso! Voglio sapere come stai e cosa ha fatto quel vecchio bavoso!"

"Ci ha provato spudoratamente, ma per fortuna so difendermi da sola! Sto' bene."

"Che str..."

"Non piu' di te! E adesso scusami vorrei stare da sola!"

"Non ci penso proprio, se sei così incazzata, insultami pure se ti fa star meglio, sfogati come vuoi, ma non starai sola qui fuori... con quello nei paraggi!"

Mi prende per il braccio e mi stringe a sé, le mie fragili difese già molto provate crollano e le lacrime si affacciano ai miei occhi.

"La mia piccola pantera!"

Mi stringo a lui senza parlare, mentre mi accarezza la testa.

"Dai andiamo in camera al calduccio sotto le coperte qui comincia far freddo!"

"Lucas ti raggiungo tra un attimo  ho bisogno di aria!"

"Ok ma ti concedo solo cinque minuti, mi sono spiegato?"

Annuisco mentre mi allontano.

Lucas un uomo un perché; è un enigma sempre più grande nella mia testa: un uomo complesso, grandi doti da leader, uomo d'arte, dai gusti ricercati specialmente in fatto di donne, a volte dolcissimo altre rude e diretto come pochi.

Un lampo ed un tuono mi strappano dal groviglio dei miei pensieri... sarà meglio tornare indietro.
Un secondo dopo mi trovo a correre sotto un acquazzone in piena regola, arrivo velocemente in albergo ciò nonostante sono fradicia.

Un Lucas decisamente ironico apre la  porta:

"Abbiamo una confortevole doccia idromassaggio in bagno lo sapevi?"

"Vuoi giocare con me?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora