Capitolo 29: "Giorno 21 bis"

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Ora di merenda, necessito di una pausa anche se non ho ancora il mio scatto vincente: thé caldo con biscotti non me lo può levare nessuno.
Canon EOS 5D Mark IV. Leggo sotto la macchina fotografica. Qui ci vuole google, eh sì google è proprio utile, voglio studiare il mio avversario da vicino, leggo tutto ciò che mi può essere utile su come si deve usare una Reflex di questo modello, senonché quando arrivo ai dati economici mi strozzo con un biscotto in bocca.

Jhon prontamente mi da piccoli colpi sulla schiena, io arranco, finché non prendo la tazza e, sorseggiando del thé caldo, riesco a risolvere il problema.

Lucas dalla stanza accanto arriva velocemente richiamato dal trambusto...

"Che succede? Faith stai bene?"

"Porca miseria... tu vuoi farmi morire!"

"Iooo? Che ho fatto ancora?"

"Al mio collo c'è appesa una macchina che costa una vagonata di soldi ne sei consapevole?"

"Direi di sì, e uno dei pezzi migliori che utilizzo quasi tutti i giorni nel mio lavoro... ma non capisco"

"Ti rendi conto che potrei picchiarla accidentalmente da qualche parte, o peggio ancora, inciampare e caderci sopra? Come potrei ripagare al danno?"

"Non mi sono posto il problema! Perché dovresti cadere ora? E perché proprio ora ti viene in mente questa cosa?"

"Perché volevo documentarmi meglio, senza doverti chiedere nulla, e credimi ho preso un coccolone, motivo per quale dichiaro annullata la nostra mini sfida!"

"E no cara mia... non lo puoi fare... partiamo dal presupposto che anche se io tengo molto a questa macchina fotografica, se e dico se, dovesse succederle qualcosa, di qualsiasi natura essa sia, riuscirei a farmene una ragione, quindi finisci la tua merenda, rimettitela al collo e riparti alla ricerca del tuo signor scatto. Oppure..."

"Oppure cosa?"

"Oppure dichiara qui ed ora di aver perso e sabato pagherai la scommessa!"

"Tu sei..."

Interviene Jhon:

"Faith pensaci bene, conosco Lucas da anni e so che non mollerà, per lo meno provaci, o ti renderà la settimana impossibile!"

"Bravo Jhon... parole sante! E tu hai ancora quasi sei ore per fare il tuo scatto! Al lavoro veloceee!"

"Despota... sei un odioso despota ecco quello che sei!"

"Me ne farò una ragione! Tu respiro corto, torna in spiaggia ed esegui almeno qualche ciclo di respirazione come ci ha mostrato Rosati!"

"Agli ordini... vado, vado!"

Si avvicina esageratamente serio, gli sorrido per stemperare, ho fatto breccia sicuramente con lo sguardo da cucciola, mi giro dandogli le spalle trionfante, questa volta il match verbale l'ho vinto io!
Peccato io non abbia ancora finito questo pensiero, che un dolore pizzicante cresce sul mio sedere e mi fa girare di scatto... Lucas ti odio!

"Una sculacciata?!? Ma ti sembra il modo giusto per richiamare la mia attenzione?"

"Sì, ora non aggiungere altro e vai in spiaggia!"

Lo guardo furente sotto lo sguardo divertito di Jhon.
Mi vesto ed esco, prendo la macchina fotografica; ho bisogno di sgombrare la mente, respirare e rilassarmi, ma è tutto inutile, qualsiasi cosa fotografi non mi soddisfa, gli insetti fanno persino impressione: tutti quei peletti, quelle zampette in primo piano al dettaglio... inguardabili.
Il cielo non ha nulla di speciale: una tavola di azzurro spento con qualche accenno di nuvola grigia, il sole è pallido; il mare invece è meraviglioso, la potenza, la maestosità, la decisione con cui le onde si infrangono sulla riva è uno spettacolo della natura, peccato io sia così imbranata da non riuscire ad utilizzare la messa a fuoco e la fermezza dell'immagine.

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