Ora tocca a me

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Valerie's POV

Le onde dell'incertezza dentro il mio cuore si infrangono contro gli scogli delle difficoltà. La ragione si fa strada nelle vene e giunge a una conclusione: gli altri mi hanno salvato dai  miei abissi. Ora tocca a me proteggerli dai loro demoni.

Il mio compito è quello di ricambiare tutto ciò che è stato fatto per me, di restituire quello che mi hanno dato. Solo che devo farlo in fretta, ho meno tempo di quanto me ne servirebbe. Dorian è in coma, e se non cerco in qualche modo di sdebitarmi ho come la sensazione che non si sveglierà mai più.

L'unica cosa che mi rimane da fare è pregare, sperare che i miei desideri si avverino.

Speranza

Voglio che tutti possano vedere il tramonto come l'ho visto io.

Voglio che tutti salgano lentamente le scale verso la verità come ho potuto farlo io.

Voglio che chi l'ha persa ritrovi la speranza.

Voglio che ciò che ognuno desidera si avveri.

Voglio che tutti i bambini abbiano i loro giocattoli e ogni cane i suoi croccantini.

Voglio che il sole sorga ogni giorno dopo aver cancellato la luna dal foglio che è il cielo.

Voglio che ogni persona sola ritrovi chi ha perso.

Voglio che gli alberi si alzino fino a toccare l'infinito come grattacieli.

Voglio che ogni giocatore arrivi in vetta alla sua gara.

Voglio che ogni soldato vinca la sua battaglia.

Voglio che ogni filo trovi il suo estremo e scopra a chi è collegato.

Voglio che ogni viandante trovi la stella polare.

Voglio che ogni cieco possa sognare ad occhi aperti.

Voglio che a chi non riesce a vedere la sua strada essa venga rivelata.

Voglio che chi ha seminato possa raccogliere i frutti del suo lavoro.

Voglio che chi ha raggiunto la fine della strada possa sbucare in un'altra via.

Voglio che la sarta finisca il suo abito, che il fornaio sforni il suo pane.

Voglio che ogni fuoco acceso possa scaldare i cuori di chi gli sta attorno.

Voglio che ogni pesce trovi il suo lago.

Voglio che ogni fiume trovi la sua cascata e abbia il coraggio di tuffarsi e saltare verso l'ignoto.

Voglio che ogni pellegrino raggiunga la propria meta.

Voglio che ogni anima si unisca alla sua gemella.

Ma soprattutto desidero che se qualcuno deve essere salvato dall'oblio, riesca a uscirne come io ho fatto in passato, voglio che possa avere una seconda possibilità.

E che chi ha commesso una sbaglio possa riuscire a ricucire la voragine che ha creato.

Perché se tutti devono imparare dai propri errori, almeno una volta gli deve essere concesso di sbagliare. E poi rimediare.

Dorian's POV

La superficie è diversa da come me l'ero immaginata. Dopo un universo blu, ora un deserto di grigio. Un unico, lungo tappeto color della pietra. E nient'altro.

Cammino. Tanto per evitare di annoiarmi e tenermi occupato intanto che capisco uno dove mi trovo e due cosa posso fare per uscire di qui. Ho detto uscire per abitudine, ma teoricamente sono già all'esterno. Quindi dovrei capire come andarmene da questo luogo che mi fa sentire agoràfobico.

Non ci sono irregolarità su questo suolo alieno. Né collinette né depressioni. Non ha un andamento altalenante come i battiti del mio cuore, anzi. È tutto il contrario. È talmente piatto che mi sembra di camminare sull'orizzonte. È strano, perché questo luogo sembra non avere dimensioni. Non ha né altezza, né larghezza, né profondità. Non c'è assolutamente NIENTE.

A un certo punto mi viene un'intuizione. Mi sembra di sapere cos'è ciò su cui sto posando i piedi. Il colore è quello. La forma anche, solo che tra poco ci dovrebbe essere una voragine. La consistenza pure.

Sono nel cervello di una persona senza pensieri. In coma.

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