Breana PDVUscii di casa con le chiavi della macchina in mano.
Era successo un'altra volta, per l'ennesima volta Eireen era finita in ospedale, e probabilmente per causa di quell'uomo.
Non ci potevo credere, non volevo crederci.
La vita è stata dura con lei, fin troppo.Io glie l'avevo detto alla madre, "Lui non fa per te", ma lei non voleva lasciarlo, lo amava.
Pff.Come si fa ad amare una persona che ti mette le mani addosso?
" Massi Brea, è solo uno schiaffo, l'ho provocato, ho iniziato io.
Me lo sono meritata"Meritata? Davvero?
Nessuna donna si merita di essere picchiata, ma non da un uomo, da nessuno, ed la stessa cosa vale per gli uomini, che non son da meno, semplicemente nessuno si dovrebbe permettere di mettere le mani addosso a qualcun altro, a prescindere dal motivo per il quale lo si voglia fare.
Bisognerebbe sedersi ad un tavolo e parlarne.
Urlare se si preferisce.
Ma alzare le mani a qualcuno? No, no e no.Ma poi, come si fa semplicemente a guardarsi allo specchio vedendo che quello che vedi riflesso, ha picchiato la donna che ami, la madre di tua figlia.
Come si fa a mangiare con le mani che hanno toccato il viso di tua moglie, quello di tua figlia, e non con una carezza?
Non ci si fa ribrezzo da soli?
Come si fa a dormire la notte?
A comportarsi come se nulla fosse successo?
Come se tua moglie non piangesse ogni volta che ne ha l'occasione?
Come se tua figlia non avesse gli incubi ogni notte?Io certa gente non la capirò mai.
Ma ancora di meno, capirò mia sorella.
Sono dell'opinione che; se qualcuno mi fa del male una volta, la colpa è sua.
Ma se mi fa del male una seconda volta, oh caro mio, la colpa non è più sua, ma mia.Ed io sono sicura, come sono sicura che l'ossigeno ci tiene in vita, che mia sorella non si sarebbe mai, e dico mai, uccisa.
E, non avrebbe mai e poi mai, esagerato con la dose.
Lei sapeva quanta ne poteva prendere, per non superare quella sottile linea tra questo mondo e l'altro.Lei amava Eireen, la amava più della sua stessa vita.
Avrebbe fatto di tutto per lei, voleva andarsene, voleva portarla via, quello non era un ambiente adatto per la sua piccola, e non l'avrebbe mai lasciata da sola con quell'uomo.
O meglio, faceva il possibile perché ciò non accadesse.
Povera donna.Una lacrima mi solcò il viso, ma cercai di trattenermi, stavo guidando.
Sono sicura, e lo sarò finché morirò, finché questa terra esisterà, che è stato Lui, lui e solo lui, ad ammazzarla.
Qualche giorno prima della sua morte mi volle parlare, probabilmente sapeva che stava per succedere qualcosa di brutto, di molto brutto.
Penso che lei abbia intuito che il marito voleva farle qualcosa.Ci sedemmo in un bar, lei bevve un caffè, e lo cosparse di zucchero.
Sorrisi al ricordo, lei odiava il caffè lo trovava sempre troppo amaro, non importava quante bustine di zucchero ci mettesse, ma le piaceva l'idea di berlo.
"Come stai?" le chiesi
"Non mi lamento" disse consapevole, di cosa poi non l'ho mai capito, ma la ammiravo, io ero la più grande tra le due, ma lei lo sembrava molto di più, caratterialmente.
I suoi capelli di cui non si capiva bene il colore, tra il rosso e l'arancione accesi, spiccavano in confronto alla sua carnagione pallida."Senti, ho bisogno che tu, mi prometta una cosa" mi disse guardandomi seria, dritta negli occhi.
"Certo, dimmi pure"
"Ho bisogno che tu mi prometta, in questo preciso istante, che, se mai succederà qualcosa, nonostante quale cosa essa sia, tu starai vicino ad Eireen.
Non importa come, dove, quando.
Ho bisogno che tu per lei ci sia, che te ne prenda cura, se mi dovesse succedere qualcosa, okay?
Sei l'unica persona in questo mondo della quale io mi fido.
Eireen se lo merita, Eireen merita tanto, lo so che è ancora piccina ma l'ho subito notato, già dalla prima volta che l'ho vista, già dalla prima volta che i dottori me l'hanno messa in braccio, che ha qualcosa di speciale, che in pochi hanno.
Ha un cuore grande. E tu dovrai essere la luce nei suoi momenti bui.
Ti prego" mi disse con aria triste, malinconica forse, mentre alcune lacrime le solcavano il volto.
Sentii un groppo in gola e non ebbi la forza di parlare, o di chiedere. Mi limitai semplicemente ad annuire con aria cupa.
"Ti voglio bene sorellona" disse alzandosi per avvolgermi in un caloroso abbraccio.
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Fragili come petali di rugiada
Teen Fiction{ IN TOTALE REVISIONE, NON COMPLETA. } Eireen Hill, una ragazza persa nel suo mondo, considerata strana e sfigata, con problemi di autostima, nel bel mezzo dell'adolescenza; con mille domande in testa e poche risposte in tasca. Una bambina cresciuta...