Chapter five

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L'ora di letteratura inglese era iniziata da circa dieci minuti, quando si sentì bussare alla porta.
≪ Avanti ≫ disse la professoressa.
Entrò Federico, che sì presentò ad essa, essendo nuovo, e si avviò con due bicchieri di caffè verso l'ultima fila, si sedette nel banco vuoto di fianco al mio, appoggiando uno dei caffè che aveva in mano sul mio banco, mentre posava a terra lo zaino quasi vuoto.

Cosa? Non capivo, che mi avesse portato il caffè?
Impossibile.

≪ Ne avevi di sonno eh? ≫ gli domandai, sperando che lo avesse appoggiato sul mio banco per puro errore.

≪ Sì ma, quello è per te; dato che non avevi abbastanza tempo per venire a prendere il caffè, ho portato il caffè da te. 
Pensavo che ti avrebbe fatto piacere ≫ mi disse sorridente.

≪ Oh grazie, ma, non dovevi disturbarti per me ≫ gli risposi con le guance che andavano a fuoco,  tutta la classe ci stava guardando, alcune persone erano scioccate da ciò, altre mi guardavano addirittura disgustate.
Nessuno mai mi parlava, se non per prendermi in giro; nessuno si sedeva accanto a me, e vedere che un ragazzo, per di più anche carino, portare ad Eireen Hill, il caffè doveva essere...

Federico mi distrasse dai miei pensieri, ≪ Nessun disturbo, figurati; anzi. ≫
Mi sentivo in imbarazzo, non me lo sarei mai aspettata, nessuno si è mai comportato in modo così gentile con me, e, questo mi faceva al quanto dubitare su di lui.
Non lo conoscevo neanche...
Che volesse qualcosa in cambio della sua gentilezza?

Continuava a guardarmi, probabilmente si aspettava una risposta da parte mia ed era meglio reprimere quei pensieri, e dire qualcosa, prima di sembrare stupida.
≪ Quanto ti devo? ≫ gli chiesi mentre frugavo nello zaino in cerca del portafoglio.
Si rivolse a me con aria al quanto buffa e sorpresa, ≪ Cosa? Nulla haha, davvero ≫
≪ Okay ≫ risposi con aria timida e imbarazzata, gli avrei offerto il caffè il giorno dopo, per essere alla pari, ma non glielo dissi.

Durante l'ora di letteratura inglese non riuscii a prestare attenzione ad una sola sillaba che uscì dalla bocca della professoressa, continuavo a farmi mille domande, mille complessi, mille paranoie, sembrava che la testa mi dovesse scoppiare da un momento all'altro, e, Federico accanto a me che continuava a guardarmi non era di aiuto.
Ogni tanto lo guardavo anch'io, con la coda dell'occhio, quando guardava altrove, non volevo affatto incrociare il suo sguardo.

Aveva i capelli color biondo miele, occhi grandi; che sembravano contenere l'oceano intero, lineamenti perfetti e precisi, e le vene sulle braccia erano più che visibili, come tanti ramoscelli solitari durante l'autunno.
Aveva delle lentiggini color caramello chiaro, che partivano dal naso per proseguire lungo le guance, non erano molte ma abbastanza da notarle.
Indossava una felpa enorme grigia, anch'io ne indossavo una simile, nera.
Giocherellava continuamente con il braccialetto che aveva sul polso destro... che si sentisse osservato e di conseguenza, nervoso?
Non aveva tutti i torti, era bello, c'era da ammetterlo, e mi resi conto di non esser l'unica ad osservarlo...
Distolsi lo sguardo da lui e tornai a guardare il libro.

Subito dopo mi sentii osservata e non curante mi girai verso di lui.
Diventai subito rossa in volto e lui sorrise,
per un'istante mi ero completamente dimenticata di avere lui al mio fianco, altrimenti non mi sarei mai girata verso di lui.
Continuava a sorridere notando le mie guance rosse, ed io non potei fare a meno di notare le sue fossette e ricambiare il sorriso in modo timido.
Anch'io avevo le fossette, e probabilmente erano l'unica cosa decente di me.
Poco dopo l'ora finì, e non me ne accorsi nemmeno.
Mancavano solo due ore alla fine delle lezioni, e mi sentii sollevata, anche perché mi aspettava il corso di sociologia e quello di psicologia, i quali, per fortuna;  Federico non frequentava.
Presi tantissimi appunti per trattarsi solo delle prime lezioni e le ore passarono in fretta, non me ne accorsi neanche quando la campanella fece irruzione tra le parole della professoressa di psicologia.

Fragili come petali di rugiadaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora