Contrariamente a ciò che avevamo programmato, nessuno dei due, la scorsa sera, aveva più voglia di uscire per andare a mangiare in uno dei tanti ristoranti vicino al Resort; così abbiamo optato per qualcosa di molto più semplice. Siamo usciti, entrambi già con il pigiama intorno e siamo andati a comprare praticamente mezzo supermercato, tornando nella mia stanza con una borsa ciascuno colma di cibo. Dopo aver mangiato talmente tante di quelle schifezze da stare quasi male, mi sono ripromessa di non fare mai più una cosa del genere per poi addormentarmi fra le braccia di Edoardo, cullata dal suo respiro regolare.
Ed ora, alle sei e trentacinque mi ritrovo a svegliarmi lentamente, infastidita dal fatto che, quando andavamo a scuola, per svegliarmi a quest'orario, ci volevano almeno tre gru ed ora che potrei rimanere a letto fino a mezzogiorno, mi sveglio senza nessun problema. Perché succede questa cosa? Cos'ho fatto di male per meritarmelo?
Sollevo con delicatezza il braccio di Edoardo che avevo sulla vita e mi alzo in piedi, iniziando a stiracchiarmi ed osservandolo a letto.
È dolce. Troppo dolce. Troppo bello. Troppo sexy. Troppo tutto. Porca carota, quando riuscirò a trovargli un difetto, che sia un vero difetto, mi reputerò estremamente fiera di me stessa.
Cammino in punta di piedi, cercando di non fare rumore, fino ad arrivare alle tende e scostarle un minimo, assicurandomi che la luce non gli dia fastidio. Il sole è già sorto e pian piano tutto sta prendendo vita.
Mi giro verso il ragazzo che dorme beatamente nel letto e realizzo che, svegliarlo, sarebbe un'azione suicida quanto inutile. Valuto l'idea di tornare a letto ma, conoscendomi, non riuscirei mai e poi mai ad addormentarmi nuovamente. Mi limiterei a girarmi e rigirarmi nel letto pensando a milioni di cose e torturandomi da sola. Così, decido di infilare un paio di pantaloncini neri, una maglia viola e le mie scarpe da ginnastica per poi scrivere un veloce bigliettino, avvertendo Edoardo che sono semplicemente andata a fare un giro.
Lo appoggio sulla scrivania prima di uscire, evitando di prendere la chiave elettronica.
Se continuiamo di questo passo Edoardo trascorrerà sicuramente sempre più tempo nella mia stanza, quindi penso sia giunta l'ora di fare una seconda chiave.
Quando arrivo alla reception riconosco immediatamente Dimitri intento a lavorare al fianco di una ragazza che non ho mai visto prima. Incontrarlo mi fa molto piacere anche perché sembra passato quasi un secolo da quando ci siamo visti l'ultima volta e da quando l'ho baciato. E, a proposito di questo, devo davvero scusarmi. È stato alquanto stupido da parte mia. E infantile.
Mi affretto a raggiungere la sua postazione prima che qualcuno lo faccia al posto mio, per poi salutarlo.
"Buongiorno"
Esclamo facendo in modo che porti lo sguardo direttamente su di me.Mi osserva incuriosito per una frazione di secondo, quasi come se fosse sorpreso da questa mia apparizione improvvisa, prima di sorridermi cordialmente.
"Buongiorno"
"Prima di tutto volevo assolutamente scusarmi per quello che è successo. Fino ad ora non ne ho mai avuta l'occasione; ma devi sapere che mi dispiace davvero tantissimo. È stato stupido da parte mia reagire in quel modo ad una provocazione. Non avrei mai dovuto. Sono stata una vera cretina"
Sa perfettamente che mi riferisco al bacio indesiderato e io so altrettanto bene che non ho bisogno di esplicitarlo più di così. Se solo qualcuno ci sentisse e capisse, potrebbero esserci delle conseguenze non indifferenti per lui e io non voglio esserne responsabile. Non mi serve essere responsabile anche di questo."Non ti preoccupare, negli hotel succedono tantissime cose strane ogni giorno"
Ribatte lui sempre con quel suo tono estremamente cordiale e, allo stesso tempo, dolce.
STAI LEGGENDO
Si scrive errore ma si legge amore
RomanceEdoardo e Camilla si conoscono da tutta la vita. Non sono migliori amici, non sono parenti e men che meno sono fidanzati. Sono semplicemente compagni di classe. O almeno, lo erano. Ora che anche le superiori sono finite entrambi si ritrovano a fare...