Capitolo 40

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Più guardo fuori dalla finestra più mi convinco di quanto il cielo così grigio e queste nuvole da pioggia imminente, trasmettano una tristezza immensa. Insomma, sarebbe stato decisamente meglio se ci fosse stato il sole tutto il giorno!

"Stavo pensando ad una cosa"
Borbotta Edoardo, lasciandomi un bacio nell'incavo del collo e soffiandomi leggermente sulla pelle umida, facendomi rabbrividire un minimo. 

"A cosa?"
Chiedo non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla finestra ma, allo stesso tempo, godendomi il calore del corpo di Edoardo affianco al mio. 

Probabilmente siamo in questa posizione da quindici minuti buoni; ma fino ad ora nessuno dei due ha davvero sentito il bisogno di parlare, e io trovo che sia immensamente bello riuscire a stare insieme ad una persona, senza provare quel bisogno impellente di dire qualcosa per smorzare un silenzio troppo teso o imbarazzante. Fra noi due aleggiava semplicemente un'atmosfera tranquilla, rilassata e dolce e non c'era bisogno di aggiungere nulla a riguardo.

"Che ho voglia di fare esercizio"
A questa sua affermazione mi giro verso di lui, guardandolo abbastanza perplessa. Ho quasi paura di scoprire a quale esercizio si stia riferendo; anche perché, purtroppo, ho una mezza idea. Una mezza idea che sospetto sia quella esatta. 

"Esercizio fisico? Tipo corsa, pesi, addominali e tutte queste cose che solitamente non si fanno quando si è in vacanza?"

"Sì, esattamente"
Ridacchia per poi darmi un bacio a stampo.

"Fammi capire bene il tuo ragionamento. Tu hai voglia di fare esercizio in vacanza, con un tempo così deprimente e quando si sta così bene a letto?"
Non riesco a capacitarmi di quanto sia attivo. 

Come fa ad avere voglia di fare tutto ciò con un tempo che mette solo una tristezza infinita? Per non parlare poi del fatto che di esercizio fisico penso se ne sia fatto fin troppo di oggi. Partendo da questa mattina fino ad arrivare a noi due nudi nello stesso letto. 

A me servono come minimo due caffè e un badile di cioccolatini, altro che esercizio fisico.

"Sì, e tu verrai con me"
Esclama scostando di scatto le coperte e scendendo dal letto. Spero stia scherzando.

Rimango con lo sguardo fisso sulla sua figura mentre si veste e, quando la sua attenzione ritorna su di me, mi decido a parlare. 

"Te lo puoi scordare"
Borbotto coprendomi la testa con le lenzuola, cercando di creare una specie di barriera protettiva. 

Il materasso al mio fianco si abbassa un minimo e, alcuni istanti dopo, le mie fantastiche lenzuola rifugio sono scomparse. 

"Con tutti gli allenamenti che fai dovresti essere più attiva ed energica!"
Mi rimprovera mentre io cerco, invano, di riprendere la mia barriera.

Non vale però tirare in ballo i miei allenamenti e, soprattutto, non è assolutamente valido cercare di farmi sentire in colpa, perché è proprio quello a cui sta puntando. 

È un bastardo nato.

"I miei allenamenti si sono conclusi circa tre settimane fa e ricominceranno fra esattamente due settimane. Non mi serve fare cose in più"
Ribatto assolutamente convinta della mia posizione. 

Passo tutto l'anno a spaccarmi la schiena per riuscire a seguire qualsiasi cosa e, quando sono in vacanza, con il cazzo che mi muovo! Riprenderò a morire quando ricomincerò gli allenamenti. Probabilmente all'inizio dovrò lavorare molto di più rispetto al solito per riuscire a riprendere il ritmo; ma sono anche disposta a stramazzare a terra piuttosto di allenarmi anche durante le mie vacanze. Si chiamano vacanze per qualcosa! Inoltre, ci ha già provato con la corsa, dovrebbe sapere che non ho intenzione di spostarmi da questo letto.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora