Capitolo 56

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Rimango paralizzata in quel punto per un tempo indeterminato, immersa nei miei pensieri contrastanti. Continuo ad osservare la porta, lasciando che il leggero vento mi scompigli i capelli e non riuscendo a fare nemmeno un passo. 

Edoardo se ne è andato come se nulla fosse, lasciandomi con mille incognite, centinaia di dubbi e, soprattutto, la netta consapevolezza che non crede affatto in me. Non crede che io possa davvero rivelare il tradimento a Gabriele, affrontandolo una volta per tutte. 

Mi chiedo se abbia mai creduto che io potessi farcela, ma non riesco a trovare una risposta a questa domanda. Forse all'inizio ci credeva o meglio, ci sperava, ma ora, dopo quello che è successo non è più così: le cose sono cambiate. 

Eppure io so che si sbaglia e voglio dargliene dimostrazione. Non posso riuscire a fingere per sempre e devo riuscire a prendere in mano le redini della mia vita; ma le parole di Edoardo continuano a rimbombarmi nella testa. 

Sei tu che hai iniziato.

Il tono sprezzante di questa banalissima frase è come se facesse parte dei ritornelli di quelle dannate canzoni che, ascoltate una volta, non ti lasciano nemmeno con un incantesimo. Non solo mi ha fatto sentire come se fosse solamente colpa mia, ma mi ha fatto anche notare quanto per Edoardo sia semplice puntare il dito contro le altre persone. 

Ognuno di noi ha le sue colpe e io so benissimo quali sono le mie, ma non sono altrettanto sicura che lui conosca le sue. 

Scuoto leggermente la testa, distogliendo lo sguardo dalla porta e facendomi coraggio con delle stupidissime frasi fatte. Una volta ripresa, afferro la stessa maniglia che ha afferrato anche Edoardo poco fa e rientro in casa.

In salotto c'è solo Gabriele, Beatrice ed Edoardo sembrano scomparsi.

Quando nota la mia presenza si alza dal divano e spegne la televisione che, probabilmente, prima aveva acceso per distrarsi. 

"Che cos'è successo?"
Domanda quasi come se fosse davvero preoccupato, venendomi incontro.

Lo guardo negli occhi, osservo come sia semplice per lui relazionarsi con me e mi domando come sia possibile che io sia arrivata a fargli tutto questo. 

Come è possibile che io lo abbia tradito con il suo migliore amico in quella che sarebbe dovuta essere una splendida vacanza per tutti?

Tutto questo è un tale disastro che non so nemmeno da che parte cominciare. Da una parte c'è il mio pessimo comportamento e il tradimento, dall'altra il fatto che io abbia capito che non provavo per lui gli stessi sentimenti di una volta. 

Perché tutto deve essere così difficile? 

"Abbiamo litigato"
Taglio corto, mordendomi il labbro inferiore mentre a lui scappa una risata sommessa.

"Cosa c'è da ridere?"
Chiedo infastidita da questo suo comportamento ed incrociando le braccia al petto.

"Amore non ti arrabbiare, ma lo trovo abbastanza divertente. Voi voi due litigate sempre, non c'è nulla di strano. Lo sarebbe se non lo faceste"
Spiega portandomi entrambe le mani sulle guance e sporgendosi per poi lasciarmi un leggerissimo bacio sulle labbra.

Anche solo a questo piccolo contatto rabbrividisco.

Mi allontano delicatamente e, con la calma che non pensavo nemmeno di avere, gli mento. Non è una bugia risentita, sembra quasi che mi venga naturale e, tutto ciò, mi spaventa terribilmente. Non sono mai stata in grado di mentire ed essere convincente. Il fatto che io ci stia riuscendo dovrebbe davvero farmi pensare a quanto io sia cambiata in così poco tempo.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora