Capitolo 54

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Gli istanti di silenzio straziante durano pochi istanti prima che Gabriele riprenda la parola, facendomi, però, sentire ancora peggio.

"Che cos'ha Edoardo?"
Domanda probabilmente abbastanza preoccupato dal fatto che il suo migliore amico abbia reagito in questo modo e, soprattutto, non abbia detto più di dieci parole in tutto il tragitto.

Semplicemente, così come temeva, gli ho spezzato il cuore e non so nemmeno se riuscirò a rimediare. Non sono stata in grado di affrontare Gabriele e questa è stata solo e soltanto colpa mia. 

Dio, gli avevo assicurato che non avrei mai potuto dimenticare quello che c'è stato fra noi e che non potevo di certo ignorare come il mio cuore batta in sua presenza, eppure è proprio quello che ho fatto. 

Ritrovandomi davanti a Gabriele, così felice e raggiante, mi sono sentita uno schifo. Tutte le cose negative della nostra storia di infedeltà sono venute a galla e immaginare come quei suoi bellissimi occhi azzurri si sarebbero spenti per la delusione, la rabbia e la tristezza, mi ha fatto reagire d'impulso. Impulso che, però, ha portato a far soffrire Edoardo.

Benissimo Camilla, sei una grandissima deficiente.

"Mhh penso solo sia dispiaciuto che la vacanza sia finita"
Commento lievemente guardando fuori dal finestrino ed osservando come il paesaggio scorra veloce davanti ai miei occhi. Prima passiamo davanti ad un campo di vigne, poi ad un viale alberato, poi a delle case. 

Tutto passa e va avanti, a meno che tu non ti fermi ad osservare, guardare e studiare. Sembra quasi un messaggio subliminale della vita: sta a te decidere quando fermarti, perché altrimenti il resto continua a correre senza sosta e tu rischi di non riuscire più a stare dietro a nulla. Il mondo va e tu rimani bloccato nel tuo piccolo. 

"E non posso dargli torto, ma sono felicissimo che tu sia tornata"
Ribatte Gabriele sempre con quel suo tono entusiasta e felice che, a me, risulta solamente nauseante. Non riesco quasi a sentirlo.

Vorrei solamente sprofondare e fare in modo che nessun'altro soffra ancora per colpa mia, per colpa di tutti i miei stupidi pensieri, per colpa di tutte le promesse non mantenute e per colpa della mia paura di affrontare quello che dovrei.

"Anche io"
Affermo indossando uno dei sorrisi più falsi che posseggo mentre Gabriele appoggia una mano sulla mia coscia, facendomi rabbrividire un minimo.

Non è un gesto troppo strano e nemmeno troppo azzardato, semplicemente non è stato fatto da Edoardo.

Edoardo che, al momento, penso mi odi con tutto sé stesso e ne ha tutto il diritto.

Ho fatto una cazzata. Mi sono lasciata troppo trasportare dal momento, dalla paura e dall'ansia ed ora mi ritrovo a mentire, mentire e ancora mentire. Se avessi subito detto tutto a Gabriele sarei tranquilla; invece sono ancora più agitata di prima. Ora lui è al mio fianco e io devo palesemente mentirgli. Che razza di persona sono?

Faccio un paio di respiri trattenuti, mordendomi il labbro inferiore e ripetendomi mentalmente che non posso continuare con questa farsa. Deve sapere tutto; ma ancora una volta, lui distrugge tutte le mie certezze con una semplice domanda che mi destabilizza.

"Dormi da me questa sera?"
Mi si blocca il respiro per alcuni secondi.

No, questo non posso farlo.

"Ti offendi se ti dico che preferirei andare a casa e sistemare un po' di cose?"
Domando debolmente finendo uno sbadiglio e guardandolo con aria stanca mentre siamo al semaforo.

Sono davvero stanca. Sono esausta e, come ciliegina sulla torta, so che ho appena fatto una delle cose più cretine di tutta la mia vita. Continuo a ripensarci e continuo a rivedere lo sguardo di Edoardo. L'espressione ferita con la quale mi guardava, le labbra chiuse in una linea sottile, la mascella tesa, i pugni chiusi lungo i fianchi e la delusione altamente palpabile tutt'intorno al suo corpo.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora