Capitolo 50

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Dopo la doccia più lunga del solito, sono tornata in camera e mi sono messa a letto cercando di prendere sonno. Edoardo stava già dormendo profondamente girato verso le finestre, rannicchiato nella parte sinistra del letto matrimoniale, dandomi così le spalle. Non penso possa esserci immagine più brutta di questa: vedere due persone che dormono insieme ma agli antipodi del letto.

Questa mattina, quando mi sono svegliata Edoardo non era più al mio fianco e, in un certo senso, mi sono sentita quasi sollevata. Non ce l'avrai fatta ad affrontarlo un'altra volta. 

Mi sono alzata e sono andata a fare colazione, valutando l'idea di andare a cercarlo; ma non facendolo davvero. Essendo sparito prima che io mi svegliassi, dubito che avesse voglia di stare con me o farsi trovare. 

Finisco di mangiare lentamente, torno in camera, mi cambio e infine scendo in spiaggia. Chiamare mia mamma adesso non servirebbe a nulla visto che è al lavoro, quindi devo aspettare la pausa pranzo. Spero solo che non abbia qualche appuntamento strano e che, invece, possa ascoltarmi senza troppe interruzioni.

Rimango tutta la mattina sulla sdraio prendendo il sole e, verso mezzo giorno, mi avvio verso la sala pranzo per mangiare. Per chiamare la mamma devo calcolare che qui siamo un'ora in avanti; così, dopo aver finito di mangiare, mi siedo su una delle poltrone della hall, iniziando ad osservare tutte le persone che passano ed aspettando che mia mamma risponda. 

Se c'è una cosa che ho imparato è che è altamente impossibile sperare che quella donna risposta ai primi squilli.

"Tesoro!"
Esclama dopo ben otto squilli facendomi sobbalzare per lo spavento. 

Ero troppo concentrata nell'osservare una famiglia mentre si dirigeva verso la propria camera, per prestare attenzione alla mia telefonata. A giudicare dall'esasperazione della madre e dalle espressioni corrucciate dei due bambini, posso senza dubbio affermare che avessero appena combinato qualcosa. Per non parlare poi della ramanzina che stava facendo il padre alle due piccole pesti.

Mi piacerebbe proprio sapere che cosa hanno combinato di tanto grave.

"Ciao mamma"
Rispondo mentre continuo a guardare con attenzione tutte le persone che mi passano davanti ignare della mia curiosità.

Ci sono alcune ragazze tedesche che sghignazzano e parlottano mentre passano davanti alla reception, avviandosi poi verso la spiaggia e una coppia che cammina mano nella mano verso la zona adibita al ritrovo per le escursioni. 

"Sto aspettando che tu mi racconti tutto"
Esclama con voce autoritaria mia mamma mentre sento in sottofondo il suo assistente ricordarle che fra quindici minuti ha il prossimo appuntamento.

"Magari riassumi qualcosa"
Aggiunge immediatamente, probabilmente per ciò che le ha ricordato, accompagnata dal rumore di una porta che si chiude.

Porto lo sguardo sull'orlo del mio vestito, iniziando a giocherellarci e pensando a come possa effettivamente raccontarle tutto ciò che è successo per telefono. Mi sembra semplicemente assurdo.

"Da quando ti ho chiamato ci siamo baciati giusto un paio di volte, poi puntualmente abbiamo litigato, poi abbiamo dormito insieme senza fare nulla, poi abbiamo litigato ancora e nulla, in sostanza lui ha chiamato Beatrice e le ha detto che ha un'altra ragazza per la testa e poi ci siamo ritrovati a fare sesso insieme. Diciamo svariate volte"
Racconto sbrigativamente cercando di tenere un tono di voce abbastanza basso. 

Ci mancherebbe solo che qualcuno capisse cosa sto dicendo. Sarebbe davvero la ciliegina sulla torta.

"Quante svariate volte?"

"Mamma! Non le ho contate!"
Esclamo indignata facendo un verso di lamento. 

Sapevo che questo momento, prima o poi, sarebbe dovuto arrivare; ma speravo sarebbe stato più lontano. Ad esempio, al mio effettivo ritorno da questa vacanza, invece, per colpa di Matilde ho dovuto anticipare il tutto e adesso non sono davvero sicura di poter sopportare e affrontare tutte le sue domande ampiamente imbarazzanti.

Si scrive errore ma si legge amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora