||Capitolo 9||

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Mi svegliai con un click che risuonò in tutta la stanza, solo ora mi accorgo della mia posizione, accovacciata a Leo con la testa sul suo petto, mentre la sua testa è di poco sulla mia, mentre il suo braccio circonda il mio fianco. Lo sveglio, visto che Bea ha finalmente aperto. Dico in un sussurro il suo nome e poi gli soffio nelle orecchie. Subito si sveglia mugulando, e toccandosi le orecchie.

《Ma che buongiorno piccola!》disse sarcastico, si vede che il vento non gli piace.

《Sarcasmo di prima mattina non fa bene. Ho dormito benissimo grazie. Ma ora vado a mangiare, e a prepararmi a dopo Leo》mi alzai e chiusi la porta rivolgendogli un ultimo sguardo, si era messo la testa sotto il cuscino.

《Buongiornissimo cara Beatrice!》le dissi con uno sguardo come dire...vendicativo...con la scusa che dovevo prendere il succo presi un bicchiere e lo misi dietro la schiena e con l'altra misi in vista solo il succo. La feci girare chiamandola, appena si girò le buttai l'acqua addosso e iniziai a ridere a crepapelle, come una matta.

《Eleonora Gaggero! Va bene me lo merito!》si sedde e io con lei, mangiai i pan di stelle e un cappuccino e con assieme un bicchiere di succo di frutta. Mangiai tutto con Bea e Leo non era ancora sceso. Decisi di entrare nella stanza dove abbiamo dormito e alzargli le tapparelle, si dai, sta mattina sono cattiva. Feci tutto il progetto che mi ero preparata e gli tolsi il cuscino dalla testa. Quello che ho ottenuto?
Imprecazioni e solletico, possibile che mentre mi faceva il solletico rideva anche lui a ritmo della mia risata con la sua? Dopo finalmente essere riuscita a svegliarlo io mi sono andata a preparare con Bea e lui è andato al piano di sotto a prepararsi. Come prestabilito metto la t-shirt di L.A rosa con il 76 e le strisce bianche e insieme metto i miei pantaloncini di jeans chiari e cortissimi e infine metto le superstar argentate, insomma, come da programma.
Presi il mio nuovo zaino dell' eastpack blu notte e lo metto sulle spalle. Scendo e trovo Bea impegnata a mandare un messaggio vocale che dice di aspettarla fuori all' ingresso della scuola, anche se non so a chi sia lo abbia mandato.
Dopo poco scende anche Leo e iniziamo tutti a camminare verso la nuova scuola, nuova scuola, nuovi e vecchi amici. Tutti pronti alla nuova ragazza Eleonora!
No okay potevo sembrare pazza in strada perché sorridevo da sola a me stessa, e Leo se n'è accorto.

《Ehi a che pensi?》mi chiese avvicinandosi con un sorriso.

《Pensavo a come andrà, speriamo bene!》sospirai per poi incrociare le dita due secondi.
Appena Bea è entrata nel cancello siamo andate verso l'ingresso, diciamo le panchine che ci sono ai lati dell' ingresso, diciamo che il cortile è bello, molto curato con panchine e aiuole ai lati dell'edificio. L'edificio in se per sé sembra cupo, ma sembra davvero una scuola bella, si dal cortile. Ha tipo dei parasoli ma in ferro e su tutte le finestre, bello.
Appena andiamo verso le panchine accolgono sia me che Bea due ragazzi dai sorrisi da mozzare il fiato, uno era biondo dagli occhi azzurri, diciamo la copia maschile di Bea, mentre l'altro anche bello come il biondino è moro dagli occhi verdi. Direi una sola parola in queste circostanze. BELLISSIMI.
Subito accolsero me e Bea con un sorriso e nonostante non mi conoscessero mi sono venuti ad abbracciare, subito dopo abbiamo fatto conoscenza.

《Piacere Federico, chiamami pure fede》fece lo stesso sorriso di prima, mi sciolgo. Gli do la mano e mi presento.

《Piacere Saul》mi sorrise anche lui, ma come fanno a fare quei sorrisi che tipo quando li vedi senti la stellina e la vedi sui denti, che tipo sono bianchissimi, ma soprattutto bellissimi. Mi presento anche con lui e dico ad entrambi di chiamarmi con il nominativo di 'Ele' se avrebbero voluto. Annuirono e poi aspettammo il suono tanto atteso da me, la campanella. Entriamo tutti insieme e Saul e Federico ci portano nella nostra classe e poi vanno nella loro, hanno detto che vanno insieme a Leo in classe.
Dopo la campanella si presenta subito la prof di matematica, grassa, capelli grigi e dall' aspetto non mi sembra molto simpatica, infatti il mio sesto senso non sbaglia mai, già urla, ma parlare normalmente no eh? Poi io e la matematica non andiamo d'accordo, in questo caso ci vuole, ma ciaone proprio.
Come facevo in Florida nelle materie che non mi stanno simpatiche inizio a scarabocchiare sul mio quadernetto che sono andata appositamente a comprare, è color sabbia e ci sono delle raffigurazioni con stelle marine rosse e bianche, mi è piaciuto subito perché adoro il mare e l'ho preso proprio perché me lo ricorda.
Passa subito l'ora e ho disegnato due mani che incrociano le dita, un polso con dei bracciali mentre l'altro con un orologio. L'ho anche colorato, mi è venuto molto bene, se sarebbe stata l'ora di arte sarei stata molto produttiva.
Nella prossima ora arriva il prof di letteratura, è giovane, credo mi starà simpatico, il mio sesto senso non mente mai. Infatti è molto simpatico, ci fa ascoltare della musica dal tablet, ma presto bussano alla porta. È il preside.

The brother of my best friend (#wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora