||Capitolo 23||

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||Eleonora
Il rumore assordante della sveglia mi risuonò nelle orecchie.
La voglia di andare a pranzare con tutti gli altri, oggi diminuiva sempre di più.
Dovetti alzarmi, all'una mi sarei dovuta trovare con i ragazzi al McDonald's.
Erano soltanto le 9 del mattino, Veronica a scuola e mia zia al lavoro.
Oggi è una giornata nuvolosa ma non c'è vento, anzi è tutto molto calmo.

Presi una tazza a casaccio dalla lavastoviglie, i cereali dalla dispensa e presi il latte dal frigorifero per poi metterlo a scaldare assieme ad un caffè.
Pronto il tutto mi sedetti sul divano ed accesi la tv, nella speranza di trovare qualcosa di divertente.
Ripensai a stanotte, solo da dimenticare, ho fatto solo un'ora di sonno, ho passato la notte a singhiozzare di quanto fossi sbagliata, cos'ho che non va?

Terminata la colazione misi la tazza nel lavabo e salii nel bagno al piano di sopra. Mi misi davanti allo specchio, due occhiaie nere erano sotto i miei due occhi marroni, i capelli che dovrebbero essere lisci sono invece sparati quà e là e dovrei ripulire le guance dal trucco colato.
Ero un mostro praticamente.

"Sarà meglio farsi una doccia" mormorai.

Fredda. Suggerì il mio subconscio.

Mi posizionai davanti all'entrata della doccia, nuda senza vestiti, entrai e l'acqua a primo impatto mi paralizzò, poi me la lasciai scivolare per tutto il corpo, mi insaponai per bene e risciacquai abbondantemente. L'acqua scivolò, come i miei pensieri, approfittando di essere sotto la doccia lavai anche i capelli.
Appena uscita avvolsi sia il corpo che i capelli in un asciugamano.
Andai nella stanza e scelsi l'intimo.
Presi una maglia a manichine grigia, dei leggins e una felpa rossa. Misi le mie affidabili vans.
Dopo essermi vestita asciugai i capelli e ci feci una treccia.
Mi assicurai di prendere le chiavi di casa, presi gli auricolari e li collegai al telefono, misi quest'ultimi nella tasca della felpa ed alzai il cappuccio della felpa ed uscii dalla porta, per prima canzone partì Into you di Ariana. Più andavano avanti le canzoni più accelleravo il passo verso il parco.

"Eccomi" sorrisi all'entrata del parco per poi accederci.

Questo non era il solito parco popolato da bambini felici che giocano e coppiette, ma bensì, un parco abbandonato, desolato, anche se è vicino alla villa comunale è sconosciuto a molte persone questo parco.
Non c'era nessuno, alzai il volume degli auricolari, e lo perlustrai un pò.
Nello scivolo c'era Un piccolo spazio coperto, un punto d'incontro fra 4 scivoli coperti, erano tipo quelli degli acquapark.
Ci rimasi lì per trenta minuti, per via del piccolo spazio fui costretta ad uscire ed andarmi a sedere su un panchina. Partì The signs of time, di Harry Styles. Mentre fissavo un altalena mi cadde una lacrima, perché era così fottutamente sbagliato amarlo? Perché una volta che faceva qualcosa se ne pentiva? Perché mi doveva respingere? Perché lo amo così tanto? Perché, cos'è che mi ha colpito di lui?

Eleonora sei innamorata, e non puoi farci niente. Se ti respinge ti friendzona.

Molto d'aiuto sai?

Si mi fa piacere aiutarti.

Volevasi chiamare sarcasmo.

《Cosa ci fa qui, a piangere una così bella ragazza?》dal mio pianto mi fermò una voce, bloccai la musica e tolsi gli auricolari.

《Come scusa?》chiesi asciugando le lacrime che scendevano, la solita figura davanti a tutti.

《Sei bellissima perché stai qui a piangere?》chiese dolcemente questo ragazzo.
Lo scrutai meglio, occhi verdi, capelli mori, solito ciuffo alla moda di ora, fisico snello ed alto.

《Grazie》sussurro asciugando le lacrime.

《Dai, fammi spazio》mi sorrise lui, dopo prese posto accanto a me sulla panchina, per fortuna ruppe lui il ghiaccio.

The brother of my best friend (#wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora