||Capitolo 29||

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《Come ti sembro?》feci una piroetta per mostrare il look a mia zia.

《Perfetta! Molto meglio di stamattina》tira un sospiro di sollievo e dopo qualche istante controllo l'orologio.
Le 20.30
Sento suonare il campanello. Sarà zia Rita.

《Ci siamo》dico ansiosa, quasi tremo.

《Buonasera》faccio un sorriso raggiante e la accolgo come fa una brava ragazza. Due bacetti sulla guancia e via.

《Ciao Eleonora, mi hai chiamata per mostrarmi il tuo nuovo look, su! Fai una bella piroetta》fatto ciò che mi dice batte le mani più volte.

《Ele ma allora come vanno le tue lezioni di danza classica?》chiede con una finta aria interrogativa Bea.

《Mh, benissimo》

《Sul serio fai danza classica?!》si mise una mano davanti alla bocca.
《Mi fai vedere qualcosa?》a quella domanda sbianco ma cerco di non darlo a vedere.

《Ehm, qui con me non ho le scarpette, sai zia ci stiamo preparando per un saggio》

《Oh, ti verrò a vedere》

《Certo, con piacere》dico con voce acuta.

《Bene Eleonora, sei pronta per andare in collegio?》chiede la zia mangiando un pezzo di pollo.
Tossisco, visto che mi stava facendo strozzare con un pezzo di carne.

《Sì, ma non vedo il motivo per il quale debba andarci, perché zia?》

《Devo ammettere che da quando sei arrivata qui ti vesti in modo più fine, non con quei felponi》fa un sorso di vino e poi riprende il discorso.

《Ma devo dire che sei anche molto educata, questo non l'ho mai messo in dubbio》ridacchia lentamente mentre io aspetto con un sorrisetto ansioso.

《Sai zia, non volevo andare in collegio anche per continuare con la danza, sarebbe un peccato lasciarla, non credi?》domando fintamente preoccupata.
Non me ne può fregare un fico secco della danza classica in questo momento.

《Questo è vero》dice prendendo un pezzo di pane.

《Va bene dai, non andrai il collegio》le fatidiche parole.
L'ansia di questi giorni è sparita in pochi secondi.
Mi trattengo dal salire sul tavolo e ballare una macarena.

《Noi andiamo in bagno》dico prendendo Bea e portandola con me.
Facciamo degli urli silenziosi(?) e balliamo in modo da non farci sentire.

《Wee are the champions my frieeeend》canticchio per lasciare a più tardi i balletti di gioia.

《Beh è stato un piacere averti qui con noi zia》la saluto sull'uscio della porta e la vedo attraversare il cortile. Adieu uniforme.

《C'è l'abbiamo fattaa》urliamo in coro io e Beatrice mentre balliamo sul divano una macarena.

《Dormi qui?》domando dopo il balletto.

《Ci siamo solo io e Leo a casa, non voglio lasciarlo solo》sibila lei prendendo il giaccone e infilando il cappello che le copre le orecchie.

《Va bene, a domattina》la saluto e torno in camera canticchiando.

***
Questa mattina sarei tornata me stessa. Niente di attillato o corto. Solo me, un felpone 3 taglie più grandi e dei jeans chiari con le mie affidabili vans nere e bianche.

《Buongiorno》mormoro assonnata. Mi siedo e aspetto che la colazione sia servita da mia zia.

《Buongiorno Ele! Questa mattina ti ho preparato i pancakes》a quel nome apro gli occhi. Talmente assonnata che non ne ho sentito l'odore.

The brother of my best friend (#wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora