||Capitolo 41||

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Una volta arrivati in Italia, di sera tardi, tutti siamo tornati a casa nostra.

Questa mattina dobbiamo trovarci con gli altri e andiamo a fare colazione tutti insieme, in più gli altri non sanno ancora nulla di Matthew che è rimasto in America.

"Ele, c'è Leo!" sento dal piano di sotto. Mi precipito al piano di sotto e trovo il mio ragazzo.

"Buongiorno amore" dice lasciandomi un dolce bacio sulle labbra.

"Io vado zia, a dopo!" esclamo uscendo dal portone mano a mano con Leonardo.

"Ciao Alexa!" abbraccio Alexandra e a seguire Max.

"Fede" dico con il cuore in una morsa, ci siamo allontanati senza che lo volessimo. Corro fra le sue braccia e mi stringe saldamente.

"Mi sei mancata Ele" mormora al mio orecchio.

"Anche tu Fede, anche tu" dico poi staccandomi.

"Ma qui manca Matt" dice Max, osservando che il biondo non fosse ancora arrivato.

"Beh..."inizia Leonardo.

"Ve lo spieghiamo al bar, andiamo a fare colazione dai" dice Saul e successivamente entriamo nel bar prendendo tutti la colazione.

"...E per questo è rimasto in America" spiega Beatrice terminando il racconto.
Le risposte di Max, Ale e Fede sono ben coincise e variano da 'ah' e 'vabbè dai, tornerà nelle vacanze natalizie'. Ma maggiormente le frasi sono composte da 'ah'.

"Beh l'importante che sia felice, giusto?" dice Max addentando il cornetto alla crema che ha ordinato.

"Sì, l'importante che lo sia lui" dice Leonardo guardandomi, capendo la situazione e usando del sarcasmo.

Terminata la colazione con i ragazzi siamo andati a farci un giro e poi tutti quanti sono tornati alle proprie case per pranzare.

"Ci vediamo oggi pomeriggio, andiamo a farci un giro in moto" sorride il castano.

"Il ritorno" dico sorridente.
"È da tanto che non mi ci porti sopra" aggiungo.

"Quel giorno è arrivato" dice fermandosi davanti al cancello di casa. Lo invito ad entrare, se non a pranzare con noi, almeno a stare un po' insieme in giardino.

"Non vedo l'ora" dico giocherellando con il suo ciuffo per poi stendermi sull'erba, accanto a lui mentre è seduto.

"Beh adesso devo andare, mi ha appena mandato un messaggio minaccioso Bea" dice mostrandomelo e iniziamo a ridere entrambi.
"Vado, ci vediamo dopo" dice baciandomi più e più volte.

/pomeriggio

"Io sono giù" dice dall'altro capo del cellulare Leonardo.

"Arrivo" dico uscendo dal portone.

"Dove mi porti?" domando infilando il casco.

"Andiamo a farci un lungo giro" dice partendo.
Improvvisamente riaffiorano i ricordi, il vento nei capelli, le litigate vicino a questa motocicletta, i baci improvvisi. TUTTO.

Dopo circa venti minuti ci fermiamo vicino a delle campagne, lunghi campi, erbetta e alberi.
Non appena scendiamo dalla moto mi prende per mano e mi porta verso un campo.
Questo non è un campo qualunque, è stracolmo di fiori bianchi e ci sono diverse panchine che danno sul paesaggio

"Quante ne hai portate qui?" dico ridendo.

"Perché devi essere così cinica, sei l'unica" dice indicando le sue gambe, mi siedo su di esse e lo abbraccio.

"È fantastico" dico lasciando diversi baci sul suo viso.

"Mi fa piacere che ti piaccia" dice poi lui stringendomi ancor di più, come se da un momento all'altro sarei scappata via.

"Come mai mi hai portato qui?"

"È un posto speciale per me, ci vengo quando devo riflettere, prendere decisioni difficili; nessuno sa di questo posto, a parte me e te, ma c'è altro" dice facendomi alzare.
Camminiamo per altri cinque minuti abbondanti e ci ritroviamo davanti ad una casetta, chiaramente abbandonata.

"Quando posso, ci vengo io e faccio quello che mi salta per la testa, pensa che qualche volta ho voluto addirittura arredarla. Per questo c'è un tavolo e un materasso a terra, come puoi vedere."

"Purtroppo non ho un banchetto di cibo a portata di mano, ma ho qui qualcosa che ti piacerà ugualmente." poi estrae dalle tasche due kinder bueno. Sa che adoro il kinder bueno.

"Quanto posso amarti?" dico prendendo il mio kinder bueno e sedendomi sul materasso.

"Troppo, perché sono Leo"

"Ma finiscila di atteggiarti" dico dando un piccolo pugnetto sul suo braccio.

Appena abbiamo terminato il kinder bueno ci siamo stesi sul materasso a goderci l'aria più fresca rispetto a dove eravamo prima.
Mi prese la mano e la strinsi; brividi, da quanto tempo non provavo questa emozione così forte.

"Ele" dice dopo un po' di coccole, con un braccio mi teneva vicino a lui e con una mano mi accarezzava il fianco destro. Mentre io continuavo a fargli dei grattini che andavano dal collo alla clavicola.

"Mh?..." dico riprendendomi dall'estasi delle coccole che ci stavamo facendo.

"Ti amo" dice lasciandomi un bacio sulla tempia.

"Come sei dolce oggi"

"Lo sono sempre" mi fa un occhiolino e poi mi stringe ancor di più.

"Ti amo anch'io"

/l'indomani

"Bea, sto arrivando, fra poco cadevo per le scale" dico al cellulare. Oggi trascorreremo una giornata delle nostre, shopping e cibo spazzatura. Cosa si può chiedere di meglio.

"Eccoti finalmente" dice sbuffando sonoramente ma sorridendo.

"Mi perdonerai solo perché sono Ele" dico atteggiandomi.

"Questo è vero"

"Che hai intenzione di metterti stasera? Vuoi far sbavare il mio fratellastro?" mi misi a ridere a quella domanda. Perché no.

Mentre girovaghiamo fra i tanti negozi del centro commerciale capitò l'argomento della sua relazione con Saul.

"Come avete fatto a non litigare neanche una volta tu e Saul, dimmi il tuo segreto" le dissi ridendo, passando le mie mani fra vari capi d'abbigliamento.

"Nessun segreto, ci portiamo entrambi abbastanza rispetto, sa che sono molto gelosa e in più abbiamo bruciato anche qualche tappa e...piccolo segreto, alcune volte discutiamo ma non arriviamo proprio a litigare, conosciamo il limite e se il motivo è valido da parlarne ne parliamo e poi come va, va"

"Questo me lo avevi accennato, sicuramente lui non è un angelo e non penso avrebbe voluto aspettare molto"

"Ha saputo comunque aspettare le mie esigenze, te invece con Leo?" dice ammiccando un sorrisino malizioso.

"Niente, non abbiamo fatto nulla per ora, baci e coccole" dico alzando le spalle.

"Wow"

"Cosa 'wow'?" dico incuriosita.

"Di solito non aspetta molto ed è ammirevole sapere che non si è sbrigato subito, ti ama e stravede per te. Brava la mia Ele" dice facendomi un occhiolino per poi estrarre un abito da tutti gli altri andando nel camerino.

"Ti sta da Dio" dico facendola girare più e più volte. L'abito nero e rosa le calza a pennello, sembra che lo abbiano disegnato su di lei.

"Tu non hai trovato nulla?" dice rivestendosi.

"Ho già l'abito che farà impazzire Leo stasera!" esclamo facendo l'occhiolino.

My space
Capitolo 41.
Volevo dirvi che la storia si concluderà a Natale.
Ma non nel nostro periodo di Natale, intendo quando lo sarà nel libro.
Quindi il numero dei capitoli potrebbe variare, love u.

The brother of my best friend (#wattys2018)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora