CAP.3
Quando riaprì gli occhi, si sorprese a causa dell'ambiente che lo circondava, solo in un secondo momento si ricordò di quello che era accaduto e un forte senso di nausea lo fece correre in bagno per rimettere. Era solo, per la prima volta da quando aveva incontrato quel mondo, non avrebbe avuto al suo fianco il suo migliore amico.
Barcollando aveva raggiunto la cucina, dove un sorridente Deaton lo aveva accolto con una tazza di caffè fumante e delle brioches sfornate da poco. Stiles si sorprese della personalità che aveva quell'uomo, anche lui era cambiato nel tempo, come tutti quelli che aveva incontrato nel suo presente: quel mondo cambia davvero le persone.
- Fin quando non capirai da dove iniziare, andrai a scuola. – Il veterinario aveva parlato così improvvisamente che Stiles si strozzò con il caffè.
- Scuola? Il mio cognome è quello del vice sceriffo! E non posso prendere il Suo cognome, abbiamo carnagione diversa. – Il ragazzo aveva ripreso a bere il caffè soffiando nella tazza di tanto in tanto.
- Non dobbiamo per forza avere un grado di parentela stretta, basta che tu sia un cugino rimasto improvvisamente orfano. –
- Tanto per cambiare... - commentò amaramente sottovoce il giovane.
Alla fine avevano optato per un lontano cugino, nessuno avrebbe davvero indagato sulle origini della famiglia Deaton, lui era un semplice veterinario di quella cittadina tranquilla e serena. Stiles non si stupì di trovare le stesse segretarie nella segreteria della scuola, era tutto identico al suo presente dove, però, c'erano meno scartoffie e dei computer più moderni. Stranamente la puzza di chiuso e carta appena stampata era simile e in qualche modo nostalgica.Camminava per quei corridoi che aveva percorso fino al giorno prima, li riconosceva eppure tutto era nuovo ed estraneo per lui. I ragazzi lo guardavano perché era il "nuovo arrivato" e non il ragazzo sfigato e strano, per una volta era la novità della scuola, alcune ragazze gli avevano fatto persino l'occhiolino e un sorrisetto di apprezzamento, lui che era sempre stato quello snobbato.
Deaton lo aveva lasciato davanti all'aula della sua prima lezione, aveva fatto delle raccomandazioni diverse da quelle che avrebbe fatto solitamente un genitore: si era raccomandato di non nominare o svelare scoperte che si sarebbero fatte solo più avanti negli anni, di annuire sempre e di dare sempre ragione al professore.
Quando entrò in aula, per poco non si strozzò con la sua saliva. Non aveva guardato che materia aveva alla prima ora, controllò l'orario per essere sicuro e, quando lesse la conferma, un brivido di terrore salì sulla sua schiena: aveva chimica e il professore era un giovane Harris.
Harris lo fece accomodare ad una postazione libera e iniziò subito a spiegare, forse non tutti sarebbero cambiati negli anni, infatti lui sembrava il solito freddo e antipatico professore di chimica. Mentre il professore spiegava, Stiles si guardò intorno per osservare qualche faccia, magari c'era qualche padre o madre di un suo compagno. Era un po' curioso di vedere con chi fosse capitato in quell'aula. Nella sua curiosità, si scontrò con degli occhi verdi che lo fissavano con la sua stessa espressione.
Aveva completamente dimenticato Derek Hale, ma come ci si poteva dimenticare del futuro Beta – Alpha – Beta? Doveva ammettere di avere un po' di casini in testa se l'aveva dimenticato. Non aveva interrotto il contatto visivo, c'era qualcosa di strano in quello sguardo, non erano gli occhi di un'adolescente, erano gli stessi con il quale si era scontrato tante volte, poi ricordò del giorno in cui gli era caduto addosso, il loro colore era passato da verde a blu. Nella sua memoria apparve il ricordo della storia di Peter.
A fine lezione qualche ragazzo si era avvicinato per presentarsi e fare conoscenza con il nuovo arrivato, alcune ragazze, invece, avevano subito iniziato a parlottare guardandolo. Alcuni compagni si offrirono volontari per fargli visitare la scuola e per mostrargli i club ai quali potersi iscrivere. Per tutto il tempo Derek lo aveva osservato da lontano, solo quando alcuni compagni di squadra lo raggiunsero distolse lo sguardo, in quel momento però fu Stiles a posare nuovamente gli occhi su di lui.
La mattina volò subito, a fine lezioni Stiles dovette passare dalla segreteria. Alla fine era caduto nuovamente nel mondo del Lacrosse, tanto non poteva andare peggio di come stesse andando già. Uscito dalla stanzetta che odorava di carta stampata, un ragazzo moro, che nella noia palleggiava una palla da Basket, lo stava aspettando.
- Derek? – Stiles fece quasi fatica a riconoscerlo vedendolo palleggiare in quel modo.
- Che ci fai qua? – Il ragazzo bloccò la palla non appena aveva sentito il suo nome.
- Vediamo... che si può fare in una scuola? Ah sì! Studiare e annoiarsi. – Rispose sarcastico l'umano.
Derek si avvicinò un po' di più verso il ragazzo. - Tu non mi piaci. –
- Non mi dici nulla di nuovo, Hale. – rispose il giovane per poi andarsene verso l'uscita dell'edificio, per lui le lezioni pomeridiane sarebbero iniziate dal giorno dopo.
Stiles era ritornato a casa da Deaton, che lo accolse con uno dei suoi soliti sorrisi e gli chiese come fosse andato il primo giorno di scuola. Stranamente il ragazzo si ritrovò a raccontargli di tutto, anche dello scontro con il giovane Hale che fece ridere molto l'emissario.Nel pomeriggio avrebbe aiutato Deaton. Avrebbe voluto fare un giro per la Beacon Hills del passato, ma gli era stato sconsigliato, avrebbe potuto incontrare qualcuno legato a lui. Anche se l'uomo non aveva chiarito a chi si riferisse, Stiles aveva capito che stava pensando ai suoi genitori, più nello specifico a sua madre.
Era stato il suo primo pensiero da quando aveva realizzato che era tornato dietro nel tempo. Il desiderio di correre e magari spiare da qualche finestra per osservarla muoversi in cucina mentre cucinava qualcosa per il suo vice era davvero forte. Voleva davvero guardarla, ma aveva paura, era terrorizzato all'idea di doverle dire addio nuovamente. Si passò una mano fra i capelli, gettandosi alle spalle quei pensieri che gli facevano venire mal di gola.
Presente.Derek era davanti la clinica veterinaria, Stiles era sparito da qualche giorno, ma il lupo non era preoccupato, sapeva dov'era e cosa stava combinando dall'altro lato della linea temporale.
- Entri o rimani a fissare la mia clinica ancora per molto? – Deaton si era affacciato dalla porta.
Senza dire nulla, entrò nell'edificio e si diresse nella stanza sul retro, quella stanzetta ne aveva visto davvero tante. Fece un paio di sbuffi prima di parlare.
- Sai che tornerà, è merito tuo se lo farà. – L'emissario, come sempre, sapeva rispondere alle domande senza che nessuno gliele ponesse.
- Mi sono sempre chiesto se fosse giusto che io ricordassi di lui e il perché mia madre avesse cancellato solo una parte dei ricordi. – Derek guardava il tavolo di metallo e picchiettava le dita su di esso.
- Talia avrà avuto le sue buone ragioni. – rispose facendo spallucce il medico.
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Back to the future
Fanfiction[Sterek] [Post stagione 3] [COMPLETA] Come sempre sono negata nel spiegare la trama. La storia ha inizio con Stiles che cerca una via di fuga dalla sua vita. Vuole tornare ad essere il diciassettenne studente di liceo, poco disciplinato, spesso ri...