Capovolgimento

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CAP.17



Senza che se ne accorgessero, i loro appuntamenti divennero sempre più frequenti, ormai non avevano bisogno di mandarsi un messaggio o di chiamarsi, semplicemente s'incontravano alla roccia e cominciavano a parlare del più e del meno. Di tanto in tanto a Stiles capitava di confrontare la persona che aveva davanti con quella del passato, e subito dopo si scusava per averlo fatto. A Derek non dava fastidio quando accadeva, voleva sapere che cos'aveva visto in lui tanto tempo fa.

Entrambi si stavano aprendo, stavano prendendo confidenza con la persona che avevano accanto ogni pomeriggio, tutto stava andando come desiderava Stiles.

Quel pomeriggio pioveva. Il ragazzo aveva deciso di andare nel loft del lupo, anche se all'inizio aveva pensato che per quel giorno potevano saltare un incontro, ma alla fine decise che un po' di pioggia non lo avrebbe fermato, non quando tutto stava filando liscio.

Scrisse un breve messaggio per avvisare il lupo del suo arrivo. Non metteva piede nel loft da un bel po' di tempo e l'ultima volta che lo aveva fatto non era andata bene.
La pioggia scendeva leggera, sulla città, il cielo grigio ricopriva tutta Beacon Hills. Stiles canticchiava emozionato nella sua auto, quel tempo non gli dispiaceva. Dopo aver parcheggiato al solito posto, salì per raggiungere l'appartamento del lupo, nell'ascensore continuò a canticchiare ma smise subito, aveva dimenticato che Derek poteva sentirlo.

Derek Hale era appoggiato ad una colonna del loft, non si era perso una parola della canzone che il giovane stava canticchiando da quando era sceso dall'auto.

Era spaventato da quello che stava accadendo fra loro due, non credeva che potesse davvero funzionare quella bizzarra relazione, non si sarebbe tirato dietro, però sapeva che sarebbe arrivato il momento in cui avrebbe dovuto rivelare a Stiles che lui ricordava tutto.

- Sourwolf! – Il giovane umano era arrivato.

- Quante volte devo dirti di non chiamarmi in quel modo? –il lupo si spostò dalla colonna e si diresse verso la finestra.

- Non smetterò mai di chiamarti così e lo sai. – il giovane andò a sedersi sul divano.

Per la prima volta il lupo non si lamentò della presenza del ragazzo nel suo appartamento, forse perché per la prima volta non era infastidito, non si sentiva minacciato da lui. Cominciarono da subito a parlare di come avevano trascorso la mattina: uno si lamentava dei professori e l'altro ascoltava quasi divertito.

Il fiume di parole di Stiles venne interrotto all'improvviso, il lupo preoccupato si girò per guardare che cos'era accaduto. Il ragazzo non era più seduto sul divano, era vicino al letto piegato per prendere qualcosa che stava lì sotto, quando si rialzò, nelle mani aveva una maglietta rossa.

Il cuore del lupo si fermò. Provò a fare qualche passo per prendere la maglia, ma il ragazzo l'aveva già aperta e stava leggendo il suo nome.

- Questa è la maglietta che indossavo nel passato. Come fai ad averla tu? – per un primo momento il ragazzo era confuso, ma calmo.

- E' successo qualche mese dopo la tua partenza, continuavo a sentire un odore familiare, l'ho seguito e mi ha portato alla tua maglietta. – rispose sincero il lupo, ma la tensione era alta.

- Perché era sotto il letto? – il ragazzo continuava a rimanere calmo.

- Stiles lascia che ti spieghi.... –

- Tu ricordi? – la domanda arrivò secca e talmente dura da far togliere il respiro a Derek. – Da quanto ricordi? –

- Stiles.... –

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