Primi giorni di scuola

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CAP.4



Passato.

Il secondo giorno di scuola era giunto. Aveva conosciuto la squadra di Lacrosse, erano tutti più simpatici della sua squadra originale, questa fu la sua prima osservazione. Non c'era nessun Jackson che tormentasse i più deboli e il coach non urlava e non sembrava sul punto di dover scoppiare.

Aveva scoperto una cosa interessante, sembrava che fra le due squadre sportive della scuola ci fosse una rivalità che andava avanti da anni. La squadra di Basket non digeriva quella di Lacrosse e il sentimento era reciproco. Questo dettaglio lo divertiva molto, soprattutto se poteva essere usato contro il giovane Hale che continuava a guardarlo in cagnesco ogni volta che se ne creava l'occasione, dentro o fuori la classe.

All'ora di pranzo la squadra di Lacrosse rapì il ragazzo e lo fece sedere al loro tavolo. Dopo la spiegazione della mattina, che riguardava lo sport, era arrivato il momento delle spiegazioni delle fazioni sociali che c'erano nella Beacon Hills. Passato o presente, le fazioni c'erano sempre, pensò il ragazzo.

Dopo le mille spiegazioni, i vari gruppi nominati e i tanti nomignoli che aveva ascoltato, l'unica cosa che aveva realmente udito era che la squadra di Lacrosse era una fazione popolare e stava sopra la squadra di Basket in quel momento. Loro avevano vinto un campionato in più, quel ragionamento non faceva una piega secondo il ragazzo, però lo portò a sentire un po' di tensione per le sue doti mancanti, e si ritrovò a desiderare di andarsene prima di una partita.

- Ehi Stilinski, c'entri qualcosa con il vice? – Un compagno di squadra aveva posto la domanda.
Aveva deciso di tenere il suo cognome, non si era sentito di cambiarlo e chiamarsi Deaton, sia il padre che la madre gli avevano sempre raccontato di quanto fossero importanti le loro origini, l'importanza di appartenere ad una famiglia e il legame che si ha con essa.

- Vice? Comunque no, non ho nessun legame, tranne quello con mio cugino Deaton. – sapeva che qualcuno gli avrebbe posto quella domanda, come sapeva che non sarebbe finita lì.


A differenza di Scott, lui era un pessimo aiutante nel lato medico, però imparava in fretta, almeno nel lato chimico e teorico. Se doveva maneggiare qualche medicinale o mischiarne un paio il problema non c'era, se invece doveva vedere qualche operazione, cambiava stanza e spariva per tutta la sua durata.

Mentre attendeva che l'ultima operazione della giornata venisse portata a termine, Stiles era seduto comodamente nella sala d'attesa e sfogliava pigramente un libro di scuola. Il programma scolastico era facile e lo aveva già studiato, per sua fortuna erano molto dietro rispetto alla sua vera classe.

- Ehi umano che ci fai qua? – Derek era appena entrato nella saletta, il suo tono era di scherno e questo non sfuggì all'umano.

Stiles alzò un sopracciglio e lo guardò quasi divertito. – sei qui per il vaccino antirabbica o per il bagno antipulci? Ma ti avverto che l'ultimo non lo facciamo qua, la tolettatura non è fra i nostri servizi. Oh aspetta, non sarai mica tu la castrazione della diciannove? –

In una sola mossa Derek bloccò l'umano sulla sedia – giuro che ti strappo la gola con i miei denti. – il lupo mostrò le zanne.

- Non ho paura dei tuoi denti da latte. – Stiles imitò il gesto del ringhio e si portò in avanti con la testa, i loro visi erano vicini, millimetri li separavano.

- Buoni vuoi due! – Deaton era uscito dalla sala operatoria. – Derek, credo che tu sia venuto per prendere questa. – il veterinario porse una fiala al giovane Hale. – lei sa come deve adoperarla, ora puoi andare. –
Senza dire una parola Derek raggiunse l'uscita, senza negare un'occhiataccia all'umano seduto, pronto a ricambiarla con una promessa che non sarebbe finita lì.

Back to the futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora