Catene

2K 161 1
                                    


CAP.28


- Saresti un motivo per rimanere. – Rispose il lupo e nel farlo le sue mani smisero di tremare.

Stiles era fermo, quelle parole lo avevano completamente immobilizzato. Il suo corpo sembrava avvolto da delle enormi catene pesanti che lo stringevano e gli impedivano ogni tentativo di muoversi. Voleva allontanarsi, sentiva di dover scappare lontano da lui, ma non ci riusciva.

Le sue catene erano le parole di Derek. Da quando lui era diventato il suo motivo per rimanere a Beacon Hills? Cosa voleva dire con quella frase?

Un'altra parte della catena era formata dalla sua curiosità, dal bisogno di sapere il motivo di quella frase, in fondo era andato da lui quella notte perché temeva davvero che fosse andato via e sentire quelle parole gli diede una qualche speranza che lui non sarebbe più andato via.

Doveva trovare immediatamente un modo per liberarsi da quell'immobilità e andare via, la sua mente si stava aggrappando a delle speranze che lo spaventavano, soprattutto per le emozioni che stava provando.

Come se Derek avesse capito quello che stava accadendo al ragazzo, pensò che era il momento di approfittare di quella immobilità, e velocemente con una mano afferrò il braccio del ragazzo e lo attirò verso di lui per far coinvolgere le loro labbra in un bacio che non aveva nulla di familiare rispetto a quello che si erano scambiati più di una settimana fa nel bosco. Era un bacio nervoso, scambiato con frustrazione, impacciato e agitato, stavano entrambi sfogando lo stress che avevano accumulato da quella fatidica notte.

Stiles tirò qualche pungo sul petto del lupo, non erano forti, erano solo una dimostrazione di disapprovazione, ma con quei piccoli gesti, aveva ottenuto un abbraccio ancora più stretto, le sue catene ora avevano la forma delle braccia dell'ex Alpha. In poco tempo i suoi pugni si sciolsero e scivolarono fra i capelli mori dell'uomo che abbracciandolo aveva sciolto le sue difese, mentre le sue dita scivolavano fra i fili neri, non poté fare a meno di notare che erano soffici come l'ultima volta che li aveva accarezzati.

L'abbraccio si ammorbidì non appena sentì il tocco leggero delle mani fra i suoi capelli, ma non fu solo quello a sciogliersi, anche il bacio si evolse presto in qualcosa di dolce e soffice, ogni movimento era pensato per sentire di più l'altro, per poter ricambiare, assaporare e scoprire nuove sensazioni, come le dolci carezze che si scambiavano con la punta della lingua, che in realtà erano dolci e timidi inviti per iniziare una loro danza.

Qualcosa stava cambiando, c'era più sicurezza nei loro baci e stava nascendo il desiderio di non staccarsi più. Proprio quel desiderio fece spaventare il ragazzo che bruscamente si staccò e fece un passo indietro, lasciando il lupo senza parole e preoccupato.

- Io.... – Stiles iniziò a balbettare confuso. – Io non so cosa sta accadendo fra di noi e questo mi spaventa, ma non posso fare a meno di non pensarci... – Tirò un sospiro. - Di non pensarti. Non riesco a levarti dalla mia testa e non è come i primi tempi quando credevo che tu fossi la causa di tutto, no! E' diverso adesso, è qualcosa che non posso controllare. Pensarti mi fa sentire strano e in alcuni momenti fa addirittura male. –

Perso nello sfogo, il ragazzo non si accorse che il lupo era nuovamente davanti a lui e che dolcemente gli aveva messo una mano sul fianco, mentre con l'altra gli alzava il mento e delicatamente posava un casto bacio sulle sue labbra.

- Credi che per me sia diverso? – Disse calmo Derek. Conosceva lo stato d'animo del ragazzo perché era lo stesso che provava lui e questo gli stava togliendo un enorme peso dal cuore che non sapeva nemmeno di avere.

Il ragazzo stava per aggiungere qualcosa quando il suo cellulare iniziò a squillare. Lo Sceriffo si era svegliato e non trovandolo in casa si era allarmato. Dopo aver chiuso la chiamata si diresse all'uscita del loft, ma prima di andarsene si girò verso il lupo. – Ti va se ci rivediamo in questi giorni per continuare il discorso? – Chiese un po' impaurito.

- Sì. – Rispose Derek. Quella richiesta lo aveva sollevato, perché temeva che non l'avrebbe più rivisto non appena fosse andato via dal loft.

Buffo come un viaggio in macchina possa aiutare a schiarire le idee oppure a riflettere su un evento appena accaduto. Almeno per Stiles era così, bastava anche un tratto breve, come quello da casa sua al loft di Derek. Forse era stato quella semplice apparenza di "calma interiore" che lo aveva ingannato e si era diretto dal lupo quella notte, ed ora che stava rientrando a casa che fine aveva fatto quella "calma interiore"?
Appena rientrato chiese scusa al padre. Non voleva farlo preoccupare, aveva fatto di tutto per non farlo più impensierire in tutto questo tempo, e per colpa di quello che stava accadendo fra lui e Derek, il padre si era ritrovato di mezzo a causa della sua distrazione. Conosceva la paura che provava il padre quando non lo trovava nel letto, era così che era iniziato il suo incubo col nogitsune, sparendo di notte e risvegliandosi in posti isolati e lontani da casa.

Scosse la testa stancamente prima di entrare nella sua stanza, e senza spogliarsi si gettò sul suo letto, stringendo a sé il cuscino. Mentre le sue braccia avvolgevano il guanciale, la sua mente riportò in vita l'immagine di Derek che lo abbracciava come lui stava facendo in quel momento con il suo cuscino, in poco tempo il suo cuore aumentò i battiti e le sue guance si colorarono di rosso. Non poteva credere che loro due provassero qualcosa l'uno per l'altro, non poteva credere che il suo cuore stesse battendo in quel modo così folle per lui, non poteva credere che sul suo volto c'era un sorriso mentre ricordava il bacio scambiato nel loft.

Si rigirò nel letto, il sorriso sparì e tornò il panico. Forse stava correndo troppo e forse stava lavorando di fantasia su una situazione che aveva frainteso, anche se non era del tutto chiaro cosa stava esattamente fraintendendo. Esattamente cosa c'era fra loro e da quando c'era qualcosa?

Ripensò alla proposta che aveva fatto a Derek, quella di rivedersi nei prossimi giorni per continuare il discorso. In quel momento sembrava che gli avesse chiesto di rivedersi per continuare a baciarsi e il panico aumentò. E se lui avesse davvero capito quello? Saltò dal letto con il cuscino stretto fra le braccia, doveva rimediare al fraintendimento ambiguo delle sue parole. Cercò subito il cellulare nella tasca della tuta, senza mai mollare il cuscino. Lo trovò subito nella tasca destra del pantalone e velocemente iniziò a digitare una frase disconnessa sul "non" doppio senso della sua frase. Dopo aver premuto "invio" si calmò leggermente e tornò a sdraiarsi comodamente con il suo amato cuscino e senza nemmeno attendere una risposta da parte del lupo, si addormentò.

Quando Stiles riaprì gli occhi quella mattina un profumo familiare lo stava coccolando, un aroma speziato e fresco, e per un momento, con il cuore in gola, credette che il proprietario di quel profumo fosse in camera sua, ma invece erano i suoi vestiti che avevano ancora il profumo di Derek.

Era un po' deluso dall'assenza del lupo, non sapeva nemmeno per quale motivo avrebbe dovuto trovarselo in camera, quel piccolo dispiacere lo fece alzare dal letto un po' triste, ma cercò subito di ritornare in sé, almeno quel minimo che bastava per poter socializzare a scuola.

La giornata scolastica non si poté definire un grande successo, la sua testa volava con il pensiero alla notte trascorsa con l'Hale del suo tempo, pensava costantemente a lui e per quanto provasse a dare una giustificazione all'accaduto, trovarne qualcuna che gli andasse bene si era dimostrata una missione estremamente difficile.

Il suo migliore amico si era rassegnato a chiedere cosa lo preoccupasse e le ultime risposte lo avevano un po' spaventato, per questo motivo rimase in silenzio, aspettando che Stiles scoppiasse e gli dicesse tutto in un millesimo di secondo, lui poi avrebbe valutato la situazione tramite le poche parole che avrebbe capito dalla sua raffica, ma non accadde nulla.

- Vai da lui e chiarisci subito. – Disse semplicemente l'Alpha.

Stiles si soprese di sentire quelle parole, era così incasinata la sua testa che aveva dimenticato di essere a scuola e che mancava una sola lezione alla fine della giornata scolastica.

- Mi copri tu a Storia? – Domandò dopo qualche attimo di riflessione.

- Ovvio. – Sorrise il suo migliore amico.

Back to the futureDove le storie prendono vita. Scoprilo ora