Pov's Morgana
La caduta fece destare Morgana dal sonno:
"Che imbecille che sono"
Indubbiamente non era stata la scelta più saggia addormentarsi su una panchina, fortunatamente era caduta poggiandosi con il braccio destro, dunque non si fece troppo male.
<Ehi, ehm... tutto bene?>
La mora squadrò la tipa che le si parò davanti dalla testa ai piedi: capelli blu, carnagione chiara, occhi color nocciola e una voce dannatamente irritante.
"Si, come no"
Il sarcasmo con cui pronunciò quelle parole non rimase indifferente alla ragazza.
Per anni, era riuscita a tenere a bada gli idioti che le giravano intorno usando quell'arma meravigliosamente affilata, il problema era costituito dagli imbecilli che le parlavano ma che non riuscivano a cogliere il sarcasmo dietro le sue parole ignorando, di conseguenza, ciò che lei intendesse realmente e continuando a proclamarsi suoi grandi amici. Tutto sommato era una gran seccatura; non amava parlare con gli altri ma era circondata da persone, era estroversa ma non si sbilanciava mai troppo e coloro che le giravano intorno all'università non riuscivano mai a cogliere quella sottilissima vena di insulti che volteggiavano nell'aria quando Morgana chiudeva un discorso sgradito
Prese una Winston blu dal suo pacchetto ed iniziò a fumare, ignorando totalmente la ragazza davanti a lei che dopo poco se ne andò.
Dopo qualche minuto si incamminò verso la stazione, il viaggio sarebbe stato lungo ma il rientro ancor peggiore.
Pov's Isabella
La guardò per un momento. Era decisamente una persona sgarbata, nella norma insomma. Chissà perché si era preoccupata di aiutarla, era un'ameba inutile come chiunque altro.
-Ma Vaffanculo, va'-
Si allontanò dal cortile a passo spedito.
Impiegò il resto del pomeriggio per esercitarsi sugli argomenti che aveva affrontato durante la lezione di quel giorno.
Giunta la sera, s'incamminò verso la stazione. Probabilmente non sarebbe rientrata in tempo per la cena: tirò un sospiro di sollievo. Una rottura di palle in meno. Il limite di sopportazione oscillava spesso: c'erano giorni in cui avrebbe potuto chiudersi in casa coi suoi, e giorni in cui li avrebbe murati vivi in cantina.
Salì sul treno, cercando con lo sguardo un posto libero. A quanto pare, nonostante i suoi sforzi, era arrivata comunque troppo tardi.
"Dannate bestie, tutti a prendere lo stesso treno su cui viaggio".
Iniziò a camminare, ispezionando ogni vagone. Alla fine, ne trovò uno libero. "Finalmente!"
Si sedette e tirò fuori dalla borsa un grosso libro.
Aveva davanti a sé circa un'ora e mezza di viaggio e quel libro sarebbe stato la sua unica compagnia.Pov's Morgana
Avendo un posto libero davanti a se non ci pensò due volte prima di spostare la borsa appena una figura comparve chiedendo di potersi sedere; Morgana non aveva neanche alzato gli occhi, con gli auricolari nelle orecchie aveva lo sguardo fisso sulle luci delle città in lontananza. Andare a casa era l'ultima cosa che le avrebbe fatto piacere in quel momento.
Per una ventina di minuti il viaggio procedette tranquillo, la calma fu spezzata nel momento in cui lo sguardo della mora cadde sulla stessa figura incontrata il pomeriggio stesso.
*Mio Dio, ci mancava solo questa*
La ragazza stava leggendo, beatamente, un libro parecchio consistente. Il flash dell'altra che si curò di come stesse dopo essersi risvegliata in malo modo le si ripresentò nella mente.
"Grazie per esserti interessata oggi, non sono molto cordiale quando mi sveglio".
L'altra la guardò restando in silenzio, il suo sguardo si mosse velocemente dai suoi occhi al libro che aveva tra le mani.
<Me ne sono resa conto, sbagliando si impara, no?>
Evidentemente alla tipa dai capelli a dir poco eccentrici non faceva piacere parlare e così la mora si prese qualche istante per osservarla:
Labbra carnose, occhi di un color nocciola che avrebbe fatto sciogliere chiunque e il portamento di una persona calma ma distaccata. Sicuramente quella conoscenza si prospettava interessante, perlomeno più di altre.
"Cosa stai leggendo?"
L'altra alzò gli occhi seccata;
<Camilleri, il casellante>
Morgana ci rimase di sasso.
"Scelta molto curiosa".
<I miei gusti letterari ti disturbano?>
"No, dico solo che è una scelta particolare, a pochi piace leggere in dialetto. Io sono Morgana, tanto piacere".
Detto questo, porse la mano verso l'altra ragazza.
*Questo incontro si prospetta interessante*
POV's Isabella
Isabella la squadrò con aria diffidente, prima di porgerle la mano e presentarsi.
-Isabella, piacere.-
Era una ragazza bellissima, non c'erano dubbi: capelli mori mossi, fisico snello e atletico, viso proporzionato e dai lineamenti delicati. Perfino i suoi occhi erano...
-Ehi!-
-Sì?- rispose Morgana.
-Ma i tuoi occhi... Eterocromia?- Isabella sembrava a dir poco sconvolta.Un occhio verde e uno blu la stavano fissando contemporaneamente.
-Sì, sono di colore diverso. Perché?- Morgana aveva cambiato tono. Il lato aggressivo e strafottente della sua personalità stava emergendo di nuovo.
"Cazzo. Cazzo." Pensò l'altra, presa dal panico. "Cazzo cazzo cazzo!". Si lasciò sfuggire un sospiro per la frustrazione.
"La simmetria, cazzo! Perché sono due colori diversi? Oh mio dio!" Isabella era totalmente persa nei suoi pensieri, sempre più agitata.
"È... È assolutamente intollerabile. Impossibile" pensò allibita. "Come può conviverci? Come fa ad andare in giro tutti i giorni? Chissà se si trucca. Suppongo che sia complesso. Come farà con l'ombretto? È difficile trovare un colore che stia bene e, anche se fosse, comunque non può farlo: uno dei due occhi risulterà comunque prevalere sull'altro. Insomma, i colori abbinati a colori diversi creano effetti diversi e..." Oramai non elaborava altro che frasi sconclusionate e prive di logica. Si era ripromessa di lavorarci su, non voleva che la sua "predilezione" per la simmetria le creasse problemi nel quotidiano, ma evidentemente non aveva posto rimedio in tempo.
-Oh, a che cazzo stai pensando?- la riprese Morgana. -Ti sei bloccata all'improvviso... Sicura di stare bene? Insomma, è tutto ok là dentro?- chiese indicandosi la tempia.
La stava insultando.
Isabella restò, muta, a fissarla per qualche secondo, poi sentì l'altoparlante annunciare che il treno era in procinto di fermarsi nella stazione in cui doveva scendere.
-Sì- rispose all'improvviso.
-Sì, io sto benissimo. È solo che non mi piacciono le cose asimmetriche.-
Detto questo, si alzò e si diresse il più in fretta possibile verso le porte, che si aprirono e le permisero di uscire (o meglio, fuggire da quell'imbarazzante situazione) appena in tempo.
Camminando verso casa, acquisì appieno la consapevolezza di ciò che era successo. Di ciò che aveva fatto.
Si tormentò per il resto della serata con lo spiacevole ricordo della sua pietosa figuraccia, quella notte fu l'ultima cosa a cui pensò prima di dormire.Il giorno dopo arrivò in sede di buon'ora. Aveva diverso tempo libero a disposizione, prima dell'inizio delle lezioni, e aveva intenzione di sfruttarlo al meglio studiando.
Stava per raggiungere le porte a vetro dell'entrata principale, quando notò una chioma castana dannatamente familiare. Era accanto al grosso posacenere solitamente accerchiato dai fumatori della sede.
Prima che potesse, come suo solito, distogliere lo sguardo, ignorare la persona conosciuta e andare via velocemente, lei si girò.
Due occhi dannatamente diversi si puntarono su di lei, e capì di non avere più scelta.
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Avalanche
RomanceIsabella e Morgana sono due ragazze che frequentano, rispettivamente, il primo e il secondo anno di università. Una introversa, insicura, l'altra estroversa, spavalda. Ognuna chiusa nel suo mondo, ognuna impegnata a combattere, sola, i propri demoni...