Pov's Morgana
Poco dopo, Morgana distolse lo sguardo credendo di star fissando l'altra da interminabili minuti, quando probabilmente erano passati solo alcuni secondi.
Sarebbe stata capace di perdersi nei suoi occhi.
"Allora, se mi dai una mano a sparecchiare e risistemare ti porto in un posto speciale".
-Ma non dovresti neanche chiederlo-
Sistemarono la cucina in silenzio, la mora pulì piatti, posate e bicchieri mentre Isabella si occupò del tavolo.
"Ora le cose importanti: chiudi gli occhi e non sbirciare, sappi che ti osservo dunque non provare a fregarmi".
-Non mi vuoi violentare giusto?!-
Il tono con cui "Chioma blu" pronunciò quella frase avrebbe potuto condurla agli Oscar.
"Ovviamente! Black jack e squille di lusso-
-Okay basta, altrimenti la situazione degenera-
Finì la ragazza prima di scadere in una sonora risata."Aspettami un attimo sul divano".
Detto questo, Morgana corse al piano superiore, prese il suo strumento preferito e le chiavi della macchina. Afferrò la mano dell'altra e la fece accomodare nella sua auto.
"Attenta al testone, "matricola""
-Sai, se avessi il permesso di aprire gli occhi ti darei un calcio; aspettatelo per dopo-.
Avviata la macchina, la mora guidò per qualche minuto prima di arrivare al luogo desiderato; parcheggiò l'auto, si mise lo strumento in spalla e andò ad aprire la portiera dal lato del passeggero per aiutare la diciottenne a scendere.
-È questo il momento in cui mi metti le mani addosso e inizio ad urlare?-
"Finiscila che c'è gente e comunque a me le ragazze piace conquistarl-"
*Ma che diavolo vado blaterando?*
-Come scusa?-
"Nulla. Rilassati-
Morgana le prese la mano.
"Siamo quasi arrivate"
Quando le due si fermarono, una leggera brezza aveva iniziato a soffiare rendendo la temperatura perfetta.
-Allora, posso aprire gli occhi adesso?-
"Siediti e no, dovrai aspettare che io inizi".
La ragazza la fece sedere ai piedi dell'albero che si affacciava sull'intera radura. Il parco in cui le due si trovavano era abbastanza grande, molti alberi avevano panche e tavoli dove alcune famiglie,alle volte, decidevano di sedersi per godersi una giornata tranquilla.
Aprì la custodia del violino e, dopo aver fatto un lungo respiro, iniziò a suonare.
La melodia era stata composta da Lindsey Stirling, si intitolava "The arena".
Era da una vita che non suonava per qualcuno, e quando lo faceva pubblicamente non era consapevole di essere ascoltata. Alle volte,infatti, si ritrovava in quel parco e iniziava a strimpellate qualcosa; quando finiva notava sempre qualcuno che la guardava o che si avvicinava per congratularsi.
Il cuore aveva preso a battere velocemente, amava la musica e, evidentemente, amava suonare davanti a quella ragazza.
*Non pensavo fossi in grado di raccontare quella parte della mia vita; ora che l'ho fatto penso di sentire il bisogno che lei ne faccia parte*
Le note continuavano a disperdersi nell'aria e gli occhi di Morgana non accennarono ad aprirsi per tutta la durata della melodia.
Quando la mora mise giù l'archetto, cercò lo sguardo dell'altra; per un attimo sperò che quei magnifici occhi marroni l'avrebbero accompagnata in futuro.
Pov's Isabella
Isabella era estasiata.
Incredula e attonita, di fronte a uno spettacolo tanto bello.
Morgana aveva appena finito di suonare, era tutta concentrata sul suo violino, producendo solo qualche nota sporadica, come fosse incerta su cosa fare. Se eseguire un altro brano oppure concludere così la sua sua esibizione.
-Allora?- chiese incerta alla ragazza dai capelli blu.
-Tu suoni il violino?- le domandò stupidamente l'altra.
Era così entusiasta da non rendersi minimamente conto di ciò che diceva.
-Sì, mi sembrava fosse evidente- le risposte l'altra con un sorrisino sarcastico.
-Oh mio dio ma sei fantastica! Tu, tu sei geniale! Voglio dire, una persona che sa suonare è così attraente. Hai un talento affascinante che molti sognano e basta. E poi il violino...- Isabella aveva uno sguardo sognante mentre blaterava a ruota libera, il filtro bocca-cervello completamente fottuto.
-... Una ragazza che suona il violino è seducente, altroché! È sempre stata una caratteristica della mia ragazza ideale! Il violino è uno strumento intrigante: così complesso e delicato al tempo stesso, richiede sforzo e sacrificio, ma produce un suono meraviglioso e...-
La ragazza si bloccò all'istante: Morgana stava ridendo di gusto, a pieni polmoni, e probabilmente da almeno tre minuti buoni.
-Cosa? ...Oh no, ho di nuovo parlato a vanvera, vero? Cielo, dico sempre frasi sconclusionate quando sono su di giri.-
L'espressione d'Isabella era sinceramente dispiaciuta e rammaricata. Stava già elaborando una maniera per scusarsi, quando Morgana parlò, dandole il colpo di grazia.
-Scusami. Assolutamente no, non è per questo che ho riso. È solo che ho trovato divertente quanto mi hai raccontato. Insomma, la tua ragazza dei sogni suona il violino, giusto?-
La guardò divertita, con la stessa soddisfazione di un giocatore che ha appena vinto una partita a scacchi.
Isabella restò pietrificata. Si era lasciata andare... e troppo, per giunta! Le aveva fatto sapere quale tipo di ragazza le piaceva, le aveva permesso di conoscere qualcosa di lei, di vederla vulnerabile, entusiasmandosi in preda alla sorpresa. Come una bambina ...E come una bambina aveva abbassato la guardia.
Ora quella ragazza di cui, tutto sommato, sapeva ancora poco e nulla, aveva un indizio, un appiglio per poter trovare la chiave che le avrebbe permesso di ferirla.
Si sentiva terribilmente sciocca, ad essersi lasciata fregare così.
Morgana le si avvicinò, passo svelto, decisa e sicura di sé. Le prese il volto tra le mani, la costrinse a guardarla negli occhi, e poi le domandò -Dunque, al momento ho un aspetto negativo e un punto a favore. Eterocromia e suonare il violino: qual è la tua reazione, in questo caso?-
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Avalanche
RomanceIsabella e Morgana sono due ragazze che frequentano, rispettivamente, il primo e il secondo anno di università. Una introversa, insicura, l'altra estroversa, spavalda. Ognuna chiusa nel suo mondo, ognuna impegnata a combattere, sola, i propri demoni...