Capitolo 12

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Pov's Morgana

Morgana non si aspettava una domanda così diretta, specialmente se posta dal pulcino dinnanzi a lei.

Si passò una mano, lentamente, tra i capelli.

*Ed ora?*

La mora prese l'angolo della maglia di Isabella e la condusse verso il divano facendola sedere ,mentre lei decise di accomodarsi sulla poltrona.

I gomiti appoggiati sulle ginocchia, le dita delle mani intrecciate tra di loro coprendo il volto, sopratutto lo sguardo, di una ragazza pronta a mettere in gioco quei sentimenti.

"Io non so come riesca a fidarmi. Anche io, come te, ho paura. Paura di spezzarmi un'altra volta, ovviamente; ma il mio cuore ha deciso per me e, senza volerlo, ha ricominciato a battere."

Morgana sospirò pesantemente.

"Non ci conosciamo, ci saremmo viste sì e no quattro volte ma, dopo averci riflettuto parecchio-"

Si prese qualche minuto.

"Diciamo tutta la notte-"

La mora alzò la testa scoppiando in una fragorosa risata, alla quale l'altra rivolse uno sguardo sorpreso.

"Il fatto è che non ho mai seguito la mia parte razionale; se ho la possibilità di scegliere seguendo ciò che sento, allora, abbraccerò quella decisione. Non rimpiango, non totalmente perlomeno, il periodo che passai con "quella" donna, l'amavo e tanto bastò per farmi rimanere al suo fianco per qualche tempo; quando finì,  beh, da quel momento fin quando ti ho incontrata, non credevo di essere capace di provare queste sensazioni, ancora una volta. La mia cicatrice mi ricorda quanto fui debole, quanto fossi ingenua, ciò non toglie però, che desidero davvero avvicinarmi a te.-"

-E se dovessi ferirti tanto quanto fece lei?-

"Allora in quel caso aspetterò, ancora una volta, che quest'ultima si rimargini per ricominciare a vivere".

-È pura follia!-

Isabella era evidentemente alterata: il tono di voce alto, la postura rigida; dicevano tutto.

-Solo per seguire un sentimento che, come tu stessa hai dichiarato poco fa, potrebbe ferirti come l'ultima volta se non peggio, saresti disposta a rifare tutto da capo? A pronunciare le stesse parole e commettere gli stessi errori?-

Morgana si alzò in piedi, camminò fino ad Isabella e si inginocchiò di fronte alla ragazza, ponendosi in mezzo alle sue gambe. Il volto era poco distante da quella dell'altra.

"Ho deciso di vivere la mia vita alle mie regole. Ho paura, credimi, ma questo non fermerà i sentimenti che si muovono dentro di me. Voglio vivere onestamente le persone a cui tengo, questo mondo e tutte le piccole cose che potrebbero donarmi un minimo di felicità."

Pov's Isabella

La ragazza la guardò attonita.
Come poteva essere così sicura delle parole che pronunciava? Come poteva avere ancora così tanta speranza? Da dove traeva tutta quella forza?
-Io...- aveva solo un groviglio di pensieri nella sua mente. -non credo di potercela fare, di avere tanta forza quanto quella che  hai tu.-
Si prese qualche secondo per organizzare i suoi pensieri.
-Anche se decidessi di provare, rovinerei tutto. In breve tempo la mia insicurezza distruggerebbe ogni cosa, minando il nostro rapporto dalle fondamenta. E così, tutto ciò che c'è di negativo in me, finirebbe per fare del male a entrambe. Non posso permetterlo, non voglio.-
Morgana aveva ascoltato attentamente la ragazza che aveva di fronte. Era indubbiamente preoccupata per lei, lo si leggeva chiaramente dalla sua espressione.
Sospirò, poi abbracciò Isabella.
-Vedi, Chioma Blu, io ho la netta impressione che tu stia cercando di prevedere il futuro. Come puoi preoccuparti di qualcosa che non è ancora accaduto e che non sai nemmeno se accadrà davvero o no. Potrebbe restare semplicemente una possibilità.-
Lo disse con dolcezza, il suo non era affatto un tono di rimprovero.
Isabella le rispose abbracciandola a sua volta, con tenerezza. La voce incrinata dall'emozione e, probabilmente, da lacrime che la ragazza cercava di trattenere in ogni modo.
-Io mi conosco: so quali sono i miei limiti.-
-Forse. Dimmi, sono gli stessi di dieci anni fa? Cinque, magari? Le persone cambiano e migliorano, Pulcino. Anche tu.-
Morgana le accarezzò la testa con affetto. Fu troppo: Isabella iniziò sommessamente a piangere. Morgana si sedette sul divano accanto a lei e l'abbracciò con ancor più forza.
-Qualsiasi cosa accada- le promise -d'ora in poi, se tu me lo permetterai, saremo insieme ad affrontarla.-

Qualche ora dopo, quando Isabella si calmò e smise di piangere, Morgana la riaccompagnò a casa.
La giovane ragazza dai capelli blu rifletté sulle parole della mora per tutto il tempo: durante il pietoso pianto sul divano e durante il tragitto verso la sua abitazione.
Scesa dall'auto, poco prima che Morgana mettesse in moto per andar via, Isabella le si avvicinò, aggirando la vettura, per darle un leggero bacio sulla guancia.
Infine, poco prima di allontanarsi per raggiungere il portone, le disse, in tono basso e incerto, ciò che probabilmente la mora non avrebbe mai osato sperare di sentire.
-Allora... io credo che sia un sì.-
-Come?-
Isabella giocherellò nervosa con una ciocca di capelli.
-Insomma, credo che tu abbia ragione. Inoltre... non so. Voglio provare. Sono stanca di negarmi tutto.- aveva lo sguardo basso.
-Forse sbaglio, ma voglio fare un tentativo. Perciò- tornò a guardarla negli occhi. -se procediamo lentamente, un passo alla volta, io credo che si possa fare un tentativo. Per costruire una relazione fra di noi, insomma.- Il suo sguardo tornò di nuovo all' asfalto della strada. -tu mi piaci molto.- confessò in un sussurro.

Morgana uscì dall'auto quasi correndo.
Posò le mani sul volto dell'amica prima ancora che lei potesse rendersi conto della situazione, perché non avesse il tempo di reagire, e la baciò con trasporto.
Isabella restò paralizzata dalla sorpresa inizialmente, ma quel giorno era stata preda di troppe emozioni, tutte susseguitesi in rapida successione, per cui non riuscì a fare appello al suo solito autocontrollo. Ricambiò il bacio di Morgana con altrettanta passione.
Probabilmente, se malauguratamente i suoi fossero stati ancora svegli e fossero usciti in giardino in quel momento, nonostante il suo coming out, avrebbe potuto avere non pochi problemi in casa.
Non gliene fregava assolutamente un cazzo.
" 'Fanculo. È la prima ragazza con cui provo a costruire qualcosa e mi piace davvero tanto. Non manderò tutto a puttane a causa loro. Che ci si strozzino, con le loro sterili lamentele."

Dopo il bacio, Morgana si congedò da Isabella con un sorriso meraviglioso, dandole appuntamento per il giorno dopo all'entrata della loro facoltà.

Isabella osservò la macchina allontanarsi lungo la strada fino a che non svoltò a un incrocio.
Dentro di lei, mentre rientrava stancamente in casa, stava nascendo uno strano e inaspettato sentimento di speranza.

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